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Il castello 🏰 di San Lorenzo de’ Picenardi, noto già a partire dal XV secolo ma di origine più antica, sorge nella frazione del Comune di Torre de’ Picenardi in provincia di Cremona, ubicato in pianura ma all’incrocio di importanti nodi di comunicazione, doveva essere un virtuale punto di riferimento per i viaggiatori ed un nucleo economicamente autosufficiente in epoca feudale. È immerso nel grande e verdeggiante parco di 50.000 metri quadri ricco di piante secolari 🌳, che lo circonda. Il parco è arricchito da una grande vasca dell’800 ⛲, di forma conica.
Da questo particolare si evince che il maniero fosse stato costruito come residenza estiva.

È Circondato da un’antica cerchia di mura esterne, originaria dell’alto medioevo (sec. IX) e mai rimaneggiata nel tempo, protetto da un fossato che, nei momenti di pericolo, doveva isolare dagli attacchi esterni, decisamente maestoso è visibile anche da lontano per via dell’immensa costruzione, con la torre merlata centrale che riporta lo stemma del Casato, che sovrasta l’ingresso principale. Vi si accede percorrendo un vialetto di 150 metri, che attraversa la parte anteriore del parco.
Il ponte, un tempo levatoio in ferro e legno, collegava la terra ferma al portone centrale da cui entravano carri, cavalli e carrozze, che portavano nell’ampio cortile nobile.
Il portone è affiancato, a sinistra, da una porticina chiamata “postièrla”, riservata ai pedoni.
Anticamente, un’inferriata a saracinesca chiudeva l’entrata principale sul fossato difensivo; centinaia di feritoie si aprono lungo tutte le pareti del castello, necessari punti di osservazione per la controtattica offensiva.

I molteplici proprietari provvidero progressivamente ad ampliare e riunire le varie proprietà portandole, nella metà del ’500, sotto un unico proprietario. Negli anni successivi il castello venne ceduto dai Picenardi alla famiglia Crema che dopo alcuni decenni lo vendettero al nobile Giovanni Carlo Sforzosi, la cui famiglia detenne la proprietà per oltre un secolo; nel 1731 il cavaliere Giacomo Sforzosi, lasciò in eredita il castello al nipote Lorenzo Francesco Crotti; da quel momento il maniero di San Lorenzo divenne una delle proprietà dei nobili cremonesi Conti Crotti, che la mantennero sino al 1912.
L’attuale struttura del castello è il frutto di varie fasi edilizie, la più importante del XIX secolo e che ha dato al castello l’aspetto attuale; a partire dal 1829 i Conti Crotti e poi Calciati successivamente, avviarono importanti interventi edilizi, commissionando l’imponente progetto all’architetto Luigi Voghera, molto conosciuto all’epoca. L’elemento principale nel progetto del Voghera, fu la creazione dell’imponente facciata, caratterizzata da varie torri merlate di grande impatto scenografico e di chiaro richiamo medievale.
L’ala destra del castello, probabilmente oggetto di un intervento successivo a quello principale degli anni ’30 dell’800 contiene al suo interno la cappella medievale ⛪, dedicata a santa Vittoria, ricca di tracce architettoniche tardo-romaniche e gotiche, e il cimitero di famiglia, posto di fronte alla torre merlata a destra rispetto all’ingresso principale dove è affiancato un giardino all’italiana con aiuole e roseti 🥀.

il castello è munito di locali destinati ai servizi di manutenzione e riparazione degli attrezzi, stalle e scuderie e vasti sotterranei.

Dopo vari passaggi di proprietà il castello pervenne nel 1939 alla nobil donna cremonese Angiola Soregaroli Cappelli Agarossi i cui discendenti mantennero la proprietà sino al 1999 quando tutto il complesso venne acquisito dalle famiglie Lorenzoni e Nicoli che ne sono gli attuali proprietari.