🎬 Film recensione: “Quasi nemici – L’importante è avere ragione” …e CONSIDERAZIONI

Recensione e Considerazioni in tema di INTEGRAZIONE


Visti per voi: recensioni 🖊 di film 🎬 vecchi e nuovi… anche per una serata in pantofole 🛋…


CONSIGLIATO: SI

Supportato dalle teorie dei grandi studiosi e intellettuali della storia del pensiero e della filosofia, il professore – ma sarebbe meglio dire: il regista Attal – ci consegna a noi spettatori delle piccole lezioni di retorica, di eloquenza, sul parlare bene e sulla costruzione del consenso.

Non conta solo ciò che si dice ma anche – e certe volte soprattutto – come lo si dice. E perciò tutto si può dire, bisogna solo vedere quali argomentazioni si portano.

Trama

La storia dell’incontro e dell’inaspettato avvicinamento di una ragazza di origine araba proveniente dai sobborghi parigini e Pierre Mazard (Daniel Auteuil), un noto professore dai modi burberi e di estrazione benestante. Lui le insegnerà la nobile arte della retorica, arma con cui lei imparerà a imporsi sia nella sua carriera, che nella vita privata; ma il gesto del professore si rivelerà essere tutt’altro che altruista e tutti i nodi verranno al pettine.

RECENSIONE

Quasi nemici – L’importante è avere ragione

Un film dal tratteggio romanzato di una realtà… Valutazione 3 stelle su cinque

di giajr

domenica 11 novembre 2018
Feedback: 937 | altri commenti e recensioni di giajr

Regia di Yvan Attal. Un film Da vedere 2017 con Daniel AuteuilCamélia JordanaYasin HouichaNozha KhouadraYvonne GradeletCast completo Titolo originale: Le brio.

Genere Commedia – Francia, 2017, durata 95 minuti. Uscita cinema giovedì 11 ottobre 2018 distribuito da I Wonder Pictures.

Il film nel trattare la tematica dell’arte della retorica è interessante ed ha un suo slancio culturale/accademico ben definito. Anche il tema dei giovani arabi della seconda generazione in Francia non è per nulla da sottovalutare e doverosamente deve essere, il più possibile, oggetto di proficua discussione e rappresentazione storica. L’unico punto che allontana dalla realtà,  romanzando (forse a ragione, trattandosi di una commedia) questo film è il carico di valori positivi che indossano Neila (la protagonista), la sua famiglia (mamma e nonna), il suo fidanzato ed i suoi amici d’infanzia. Sono tutti personaggi molto positivi che sicuramente non rappresentano il reale fenomeno sociale nella sua totalità. Per questo si può concludere dicendo che questo film tratteggia in modo romanzato una realtà, anche problematica, di questo decennio. GIAJR.COM
CONSIDERAZIONI

Di tutta evidenza il formato buonista di questo bel film non ha voluto tenere conto della reale situazione in cui versa la maggioranza dei ragazzi delle seconde generazioni di immigrati.

Vivono spesso in situazioni di degrado sia culturale che ambientale, in famiglie che poco o nulla hanno fatto per integrarsi ed oltretutto vivono e sono parte integrante, volente o nolente, di ambienti in cui il delinquere, anche grave, è all’ordine del giorno.

Storie come quelle narrate dal film sono l’eccezione ancorché si vorrebbe fortemente possano diventare la norma.

In Francia la seconda generazione è prevalentemente formata da figli dei maghrebini. 
In Italia è un fenomeno ancora “in fieri”, in divenire: nei vari contesti cittadini esistono le diverse specificità ma non avendo ancora una visione uniforme di questo fenomeno sociale, si fa riferimento alle diverse realtà locali. 
La terminologia attinente alle 2g è stata anche arricchita nel tempo dal concetto di “metissage”, la teoria degli elementi di ibridazione culturale, che provengono dall’educazione e dalla cultura di origine assorbita fin dalla nascita. Questi elementi vengono forniti dai processi di incontro tra differenti culture, che portano il giovane immigrato (o figlio di coppia mista) a ricercare una propria identità all’interno della società dove nascono o che li ospita, per stabilire un approccio con gli abitanti autoctoni della città.

Secondo alcuni sondaggi, per chi crede ancora nei sondaggi, i musulmani e gli africani voteranno per il centrosinistra (che li candida), mentre cinesi e latinos a destra. Ma nessuno sembra aver fatto i conti con i neo-italiani di seconda generazione.

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