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Nell’800 sono proliferati i libri di narrativa per ragazzi; un tipico filone tutt’oggi ampiamente utilizzato per narrare storie fantasiose a bambini ed adolescenti è quello in cui i protagonisti erano dei ragazzi o ragazze, bambini o bambine.
Quelli ambientati nella nebbiosa Inghilterra di fine ‘800 vedono spesso storie di bambini soli e dalla vita travagliata che alla fine, in un modo o nell’altro, grazie alla loro forza, riescono sempre a cavarsela.
Sono trame che dovrebbero servire ai bambini affinché, immedesimandosi in queste sofferte realtà, possano imparare ad essere forti ed al contempo fiduciosi che il bene trionfa sempre.
Sono libri che vogliono, e lo sono, essere educativi ed anche mirano a trasmettere al lettore l’importanza di taluni valori fondamentali, quali: l’amicizia, la famiglia, l’onestà, la perseveranza, l’altruismo, ecc…
Eccone alcuni, ma solamente alcuni…
Le avventure di Huckleberry Finn |
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Titolo originale | Adventures of Huckleberry Finn |
Copertina della prima edizione |
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Autore | Mark Twain |
1ª ed. originale | 1884 |
Genere | Romanzo |
Sottogenere | Narrativa per ragazzi |
Lingua originale | inglese |
Protagonisti | Huckleberry Finn, Jim |
Preceduto da | Le avventure di Tom Sawyer |
Le avventure di Huckleberry Finn (Adventures of Huckleberry Finn) è un romanzo picaresco dello scrittore statunitense Mark Twain pubblicato per la prima volta nel 1884; costituisce il seguito ideale del precedente Le avventure di Tom Sawyer.
Il narratore in prima persona è un ragazzino orfano, che ad un certo punto decide di fuggire dalla civilizzazione umana in compagnia di uno schiavo nero: faranno un lungo viaggio di 1800 km a bordo di una zattera lungo il fiume Mississippi.
Trama
La storia ha inizio nella cittadina fittizia di St. Petersburg, basata su Hannibal, la città reale del Missouri in cui Twain aveva trascorso parte della propria infanzia, sulle rive del grande fiume. L’ambientazione è dei primi anni ’40 del XIX sec., in quanto il primo battello a vapore navigò lungo il Mississippi nel 1835, una ventina d’anni prima lo scoppio della guerra di secessione americana.
Da Le avventure di Tom Swayer sappiamo che Huck era stato abbandonato dal padre, un ubriacone poco di buono, e aveva cominciato a vivere liberamente, abbandonato a se stesso per le strade di St. Petersburg. La sua situazione si ritrova sorprendentemente capovolta alla fine del suddetto romanzo.
Le prime pagine di Le avventure di Huckleberry Finn ci aggiornano appunto sulla nuova condizione del ragazzo. Grazie all’apprensione delle vedova Douglas e del giudice Thatcher, il denaro ritrovato da Huck e Tom alla fine del primo romanzo, è stato affidato alla banca in modo da poter fruttare una cospicua e sicura rendita economica. Di più, Huck può ora beneficiare di tutte le cure di una buona e benestante famiglia, presso la casa della rispettabile vedova, la quale l’ha preso in custodia. Ma egli rimpiange la vita libera che conduceva precedentemente e, ripresi i suoi stracci, fugge temporaneamente nella sua amata botte da zucchero. Ad ogni modo, l’amico Tom riesce facilmente a dissuaderlo con qualche storia. Huck riprende allora con una certa insofferenza la vita civile che gli viene imposta: lavarsi, vestirsi bene ed esser educato a tavola, studiare e frequentar la scuola. Si sente però schiacciato da tutte queste convenzioni sociali che lui giudica francamente incomprensibili.
In Illinois e all’isola Jackson
Attratto dalle voci circa la fortuna del figlio, ecco che ritorna sulla scena il padre di Huck. Questi si rimpossessa del ragazzino strappandolo alle cure della buona vedova, lo tiene dunque sotto chiave in una baita sperduta nei boschi a ridosso della riva del Mississippi, sul litorale che volge verso l’Illinois, attendendo gli esisti del processo di custodia a suo carico. L’uomo, spesso ubriaco, prende volentieri il figlio a bastonate e lo abbandona chiuso in casa per giorni, mentre egli è via. Da parte sua, il ragazzo si mostra piuttosto assuefatto alla violenza paterna e alla solitudine; non rimpiangendo la vita comoda cui pure stava quasi per abituarsi, si adatta nuovamente allo status quo. Solo in seguito ad un drastico inconveniente notturno durante il quale, in preda ad un impeto di delirium tremens, il padre tenta addirittura di ucciderlo, Huck si decide ad escogitare un piano per la sua fuga.
Approfittando di una delle frequenti e prolungate assenze del vecchio, il ragazzo non solo riesce a trovare una via di fuga dalla baracca ma, di più, mette egregiamente in scena un vero e proprio luogo del crimine: a tutti sembrerà che un malfattore avrà fatto irruzione nel posto, derubando quel che c’era da derubare e sbarazzandosi del suo corpo nel fiume. In questo modo, Huck evita di essere inseguito mentre raggiunge indisturbato, in canoa, la vicina isola Jackson. Qui, dopo 4 giorni, scopre di non esser solo: vi trova difatti Jim, lo schiavo nero di Miss Watson (sorella della vedova Douglas) e grande amico di tutti i ragazzi del paese. Costui gli confesserà di esser scappato perché minacciato di esser venduto al mercato di Orleans.
In un primo momento Huck ha qualche esitazione nell’aiutare uno schiavo fuggiasco, ma abbandona i dubbi morali risolvendosi nel comportarsi nel modo che più gli viene naturale. Dopo una grave inondazione dovuta a violente precipitazioni, i due si ritrovano ad esplorare una casetta di legno sradicata dalla corrente e portata giù lungo il fiume. Al suo interno vi rinvengono un cadavere, ed un certo numero di utili cianfrusaglie di cui fanno incetta.
La sera seguente, travestito da ragazza, Huck fa un salto nei dintorni di St. Petesburg in cerca di notizie sul proprio conto e su quello di Jim. Si ritrova allora ospite nella casa della signora Judith Loftus, una nuova residente della zona. Huck apprende dalla donna la storia del suo riuscito assassinio: per questa brutta storia, inizialmente era stato accusato suo padre, ma in seguito, poiché era emerso che anche lo schiavo Jim risultava scappato lo stesso giorno, molti avevano proteso per l’incriminazione di questo secondo sospettato; un’ingente ricompensa per la cattura del criminale aveva poi fatto il resto, dando il via ad una vera e propria “caccia all’uomo nero”. Alcuni degli abitanti, avendo recentemente notato del fumo alzarsi dalla “Jackson Island”, s’apprestavano ora ad una battuta d’esplorazione in quella direzione.
Apprese tutte queste sconvolgenti informazioni Huck fa allora freneticamente ritorno verso l’isola in aiuto al suo compagno: i due amici caricano una zattera preventivamente ormeggiata e salpano quella notte stessa alla volta della città di Cairo in Illinois. Dormendo di giorno e viaggiando di notte lungo il Missisippi, il loro obiettivo è quello di raggiungere il punto di confluenza con l’Ohio, per poter così risalire negli Stati liberi dell’Unione, ove la schiavitù sta per esser abolita. Durante la quinta notte di viaggio, passata St. Louis, la zattera nel buio di un temporale si imbatte in un imbarcazione che sta per andare a picco; spinti dalla curiosità di Huck, i due passeranno brutti momenti in esplorazione a bordo di quel relitto.
In Kentucky: i Grangerford e gli Shepherdsons
Una delle notti a seguire, l’arrivo di un improvviso banco di nebbia impedisce ai due di riconoscere l’approdo per Cairo, disperdendoli invece molto più avanti tra la moltitudine di isolotti paludosi della zona; il giorno dopo, come se ciò non bastasse, i due avventurieri prima perdonola loro canoa (con la quale avevano in mente di risalire il fiume verso Cairo), poi sono travolti con tutta la loro zattera da uno dei tanti battelli che viaggiano a piena potenza lungo il grande fiume. Riemerso a galla senza il suo amico, Huck si ritrova ospite presso l’aristocratica famiglia Grangerford, proprietaria terriera sulla sponda del fiume che appartiene allo stato del Kentucky. Qui fa presto amicizia con Buck, un ragazzino della sua stessa età, e viene a sapere che i Grangerford sono impegnati in una faida che oramai dura da più di 30 anni contro l’altrettanto rispettabile famiglia degli Shepherdsons.
Huck rimane fortemente colpito dal fatto che, nonostante i membri di entrambe le famiglie frequentino la stessa chiesa cristiana e si comportino pacificamente al suo interno durante le funzioni domenicali e festive in genere, abbiano però invece tutti almeno una pistola che portano con sé ovunque vadano. La guerra di vendetta giunge al culmine quando la sorella maggiore di Buck, Sophia, scappa in fuga d’amore con uno dei membri del clan degli Shepherdsons. Nel conflitto che ne segue tutti i Grangerford rimangono uccisi o gravemente mutilati: Huck dovrà anche assistere al brutale omicidio dell’amico Buck, avvenuto praticamente davanti ai suoi occhi.
Si allontana allora in tutta velocità e rimane fortemente sollevato quando riesce a ritrovare Jim, di cui credeva ormai aver perduto per sempre le tracce; l’uomo ha recuperato e riparato la zattera, così i due si possono subito rimettere in viaggio lungo il fiume. Sono costretti però, vicino al confine tra Arkansas, Missouri e Tennessee a prendere a bordo della loro imbarcazione due grandissimi imbroglioni che si spacciano nientemeno per il “Duca d’Aquasparta” e per il “Re di Francia” Luigi XVII.
In Arkansas: il Duca e il Re
Il più giovane dei due, sulla trentina, si presenta come il figlio segreto di un duca inglese; l’altro, di circa settant’anni, asserisce invece d’esser il Delfino di Francia e quindi legittimo erede al trono. Il “Duca” e il “Re”, divenuti passeggeri permanenti della zattera di Jim e Huck, perseguono allegramente tutta una serie di truffe contro gl’ignari abitanti dei luoghi in cui via via attracca l’imbarcazione, tra cui anche la stampa di fatture false.
In una cittadina cercano d’impossessarsi dell’eredità d’un ricco possidente appena defunto, Peter Wilks il conciatore di pelli, spacciandosi per i suoi due fratelli; ma Huck, vedendo che le tre nipoti (le quali hanno sempre trattato gentilmente il ragazzo) rimaste orfane stanno per perder tutto quello che gli spetta, sceglie di aiutarle: ad un certo punto si troverà persino costretto a nascondere il denaro dentro la bara di Wilks, che dev’essere seppellito il giorno seguente di prima mattina. Ma il sopraggiungere di due nuovi uomini che paiono esser i veri fratelli di Wilks provocano ulteriore scompiglio.
A questo punto Huck cerca di scappare e lasciarsi alle spalle i due manigoldi, ma purtroppo poco dopo scopre con orrore che a sua insaputa hanno venduto Jim ad una famiglia del luogo. Sfidando la propria coscienza ed accettando in pieno le conseguenze morali negative che si aspetta per le proprie azioni (pensa di andar così all’inferno) decide di liberare una volta per tutte Jim per farne un uomo libero.
Alla fattoria dei Phelps
Raggiunta in tal modo dopo molte miglia ed altrettante incredibili peripezie le piantagioni di cotone dei Phelps in Arkansas i due truffatori riescono, come detto, con l’ennesimo inganno a vendere Jim agli zii di Tom Sawyer, che qui conducono la grande fattoria e i relativi campi. Ma la signora Sally Phelps è la sorella della celebre zia Polly di Tom: il ragazzo, quando rivede l’amico creduto morto è estremamente contento e nuovamente insieme i due escogitano un piano per imbrogliare la zia Sally e si inventano che Tom fosse il fratellastro Sid ed Huck invece Tom, così come la zia Sally aveva creduto fin da principio.
Epilogo
Gli avvenimenti che seguono, e che hanno un andamento meno avventuroso, sono imperniati sulla fattoria dello zio Silas e sui rocamboleschi piani che escogitano i ragazzi per liberare Jim. Arriva però la notizia che Jim è stato affrancato, in punto di morte, dalla sua vecchia padrona Miss Watson e che il padre di Huck è morto. Il libro termina con la triste prospettiva della scuola per Huck, visto che la zia Sally lo vuole adottare, ma lui con l’aiuto di Tom escogita nuovi piani di fuga per fuggire ancora una volta dalla temutissima civilizzazione.
Personaggi
- Huckleberry Finn
- Un ragazzo di circa 12 o 13 anni, figlio dell’ubriacone della città ed orfano di madre. È un ragazzo molto scaltro che sfrutta ogni occasione per divertirsi.
- Vedova Douglas
- La tipica vecchia signora benestante ed amorevole che ha preso con sé Huck nel tentativo di farne un “bravo ragazzo”: fa del suo meglio per civilizzarlo, ritenendo che questo sia per lei un dovere cristiano.
- Miss Watson
- La sorella della vedova, una vecchia ed arcigna zitella; magra e con gli occhialini, si dimostra severa nei confronti di Huck. Riesce ad insegnare al ragazzo a leggere, a contar fino a 35, ma non ha successo nel tentativo d’inculcargli le sane virtù cristiane.
- Jim
- Uno schiavo in fuga mite e di buon cuore, che diventa il grande compagno di viaggio di Huck lungo il fiume percorso con la zattera; per la sua accurata conoscenza di tutti i presagi è tenuto in gran considerazione dagli altri schiavi. La moglie e i figli si trovano nelle mani di altri proprietari. Il suo più grande desiderio è diventare un uomo libero.
- Tom Sawyer
- Amico e compagno d’avventure di Huck; è il capo della banda di ragazzini (Joe, Ben e Tommy) della sua città.
- Pap Finn
- Il padre di Huck, un alcolizzato violento di circa cinquant’anni. Incolto, avido e litigioso, non vuole che Huck vada a scuola e lo picchia con assiduità: quando è ubriaco grida che la colpa di tutti i mali è del governo e dei neri.
- Judith Loftus
- Una donna gentile e sensibile.
- I Grangerfords
- Famiglia aristocratica del Kentucky guidata dal sessantenne colonnello Saul. Il ragazzo più giovane della famiglia, Buck, diverrà per un periodo buon amico di Huck.
- Il Duca e il Re
- Una banda di truffatori il cui vero nome rimane sconosciuto. Il primo si spaccia per tipografo, insegnante di musica e geografia nonché farmacista, ma è anche attore appassionato di ipnotismo e frenologia; il secondo pratica l’imposizione delle mani per guarire dalle paralisi e da altri mali, ma è anche predicatore e missionario religioso.
- Mary Jane, Susan e Johanna Wilks
- Sono le tre giovani nipoti del vecchio Peter, loro ricco tutore recentemente scomparso. Data anche la loro giovanissima età – hanno rispettivamente 19, 15 e 14 anni – il Duca e il Re cercheranno di derubarle dell’eredità, spacciandosi per i fratelli lontani di Peter da poco tornati dall’Inghilterra.
- Sally e Silas Phelps
- La zia e lo zio di Tom.
La fortuna del romanzo
Secondo Hemingway
«Tutta la letteratura americana moderna discende da un libro di Mark Twain intitolato Huckleberry Finn» |
eppure il libro, solo dopo un anno della sua pubblicazione, venne giudicato non adatto a dei ragazzi per la sua rudezza e per il suo linguaggio e pertanto venne radiato dalla Biblioteca Pubblica di Concord (Massachusetts).
Secondo alcuni critici il personaggio di Tom Sawyer è il ragazzo che Twain era stato e Huck il ragazzo al quale avrebbe voluto assomigliare. Il romanzo è scritto con un linguaggio che si avvale del parlato, con l’utilizzo della forma dialettale, come avverte lo stesso autore in una nota.
Tra i traduttori più noti vi è Enzo Giachino nella traduzione del 1949 per la casa editriceEinaudi. L’illustratore più importante è E. W. Kemble che firmò le tavole della prima edizione.
Le avventure di Tom Sawyer |
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Titolo originale | The Adventures of Tom Sawyer |
![]() Frontespizio della prima edizione di Le avventure di Tom Sawyer |
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Autore | Mark Twain |
1ª ed. originale | 1876 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | per ragazzi |
Lingua originale | inglese |
Seguito da | Le avventure di Huckleberry Finn |
Le avventure di Tom Sawyer (The Adventures of Tom Sawyer) è un romanzo per ragazzi dello scrittore statunitense Mark Twain pubblicato nel 1876; si tratta della prima di due opere collegate tra loro, la seconda delle quali, sorta di seguito ideale, è Le avventure di Huckleberry Finn.
Sono raccontate le avventure di un ragazzino che vive nel sud degli Stati Uniti, in un periodo di tempo di poco precedente alla guerra di secessione, ed è ambientato nella cittadina fittizia di St. Petersburg in Missouri, sulle rive del grande fiume Mississippi. Luoghi e persone sono in parte autobiografici, ispirati quindi alla vita di Twain, alla sua famiglia ed agli amici d’infanzia. Mark Twain (pseudonimo di Samuel Langhorne Clemens) dice testualmente di questo libro:
«La gran parte delle avventure riportate in questo libro sono accadute realmente. Un paio sono esperienze personali, le altre di quei ragazzi che erano a scuola con me. Huck Finn è preso dal vero, e così Tom Sawyer. Tom, però, non nasce da una persona sola: per lui ho messo insieme il carattere di tre ragazzi che conoscevo, il risultato è quindi un’architettura d’ordine composito. Le singolari superstizioni di cui parlo erano molto comuni tra i ragazzi e gli schiavi dell’Ovest ai tempi di questa storia, ossia trenta o quaranta anni fa. …. Hartford, 1876» |
(Mark Twain, Prefazione dell’Autore a “Le avventure di Tom Sayer”, 1876) |
Trama
Tom Sawyer è un ragazzo molto irrequieto e vivace: egli non dà mai ascolto alla zia Polly, che lo ha adottato alla morte dei genitori. Insieme ai suoi compagni di classe Huck e Joe, Tom non esita ad ingannare le persone vicine per raggiungere i suoi scopi, ad esempio quando ruba la marmellata alla zia o, per evitar di dipingere la staccionata, usando una strategia e fa lavorare gli altri al suo posto in cambio di oggetti o cibo.
Il fratellastro Sid, con cui è in eterno litigio, spesso e volentieri denuncia le sue bugie alla Zia Polly la quale non esita a castigare severamente il monello Tom con sonore sculacciate e mettendolo in castigo. Durante la prima parte della storia troviamo il protagonista alle prese con la sua famiglia, la scuola e i propri compagni di classe; viene mostrato subito il carattere manipolativo del ragazzo e la sua gran capacità di prendere in giro il prossimo.
Nel terzo capitolo Tom incontra per la prima volta Becky, una bambina sua coetanea, e se ne innamora immediatamente, tanto da farsi punire al posto suo per una marachella commessa. Nel frattempo Tom vive molte avventurose vicende, tra cui quella in cui assiste all’omicidio del medico del paese (capitolo 9). Di tale crimine gli adulti credono inizialmente colpevole il povero Muff Potter, che però viene scagionato proprio grazie alla testimonianza di Tom, che accusa esser il vero colpevole nientemeno che il temuto ‘Joe l’indiano’: questi troverà la morte dopo essersi dato alla fuga all’interno d’una grotta in cui, tra l’altro, si erano smarriti anche Tom e la sua “fidanzatina” Becky.
Il cadavere di Joe verrà ritrovato due settimane dopo la sua morte. Nei capitoli tredicesimo e diciassettesimo Tom, Huck e Joe si mettono a giocare ai pirati sull’isolotto di fronte al paese, isolandosi così dal mondo degli adulti e dalla loro società piena di regole per loro del tutto incomprensibili, a diretto contatto con la natura. Si costruiscono una realtà perfetta fatta di giochi e divertimenti, nuotando e pescando: tutto questo fino a quando non vengono sopraffatti prima dalla noia e poi da una tempesta giunta improvvisamente.
Ma la storia ha il suo culmine con gli eventi relativi alla “caccia al tesoro”: Tom, insieme all’amico di sempre Huck, riesce a trovare il tesoro nascosto da Joe e da loro tanto desiderato, all’interno d’una caverna labirintica; se lo dividono e diventano così molto ricchi. Infine Tom, per permettergli di entrare nella loro banda di banditi, convince Huck (l’orfano) a tornare almeno per un mese a vivere a casa della vedova Douglas, a cui aveva salvato la vita, mentre lei precedentemente si era sempre presa cura di lui per fargli imparare le buone maniere e la “vita civile”.
Riassunto in capitoli
Capitolo I
Il romanzo inizia un Venerdì. Zia Polly è alla ricerca di Tom e lo trova con la bocca tutta sporca di confettura, che ha appena trafugato dalla dispensa; riesce a salvarsi dalla collera della zia e dalla sua giusta punizione con uno stratagemma. Dopo aver marinato la scuolaper l’intera giornata, il ragazzo ritorna a casa solo per l’ora di cena, dove viene sottoposto all’attenta ispezione della zia sospettosa che egli possa aver passato il pomeriggio a nuotare nel fiume; mentre Tom sta cercando d’ingannarla ancora una volta il fratellastro Sid riesce a smascherarlo.
Al ragazzo non rimane altro da fare che scappare, non senza però aver minacciato lo spione di rappresaglie; subito dopo, mentre sta camminando per la strada fischiettando, incontra un nuovo arrivato a Saint Petersburg, un ragazzino della sua stessa età molto ben vestito e dai modi alquanto raffinati: i due entrano subito in competizione e dalle minacce si passa ben presto alla zuffa. Tom ha il sopravvento e il rivale viene costretto a dichiarare la resa; lo sconfitto, piangente di rabbia, lancia un sasso contro la schiena dell’avversario il quale si mette perciò ad inseguirlo fin davanti alla sua abitazione. Solo la madre della vittima riesce, sull’uscio di casa, ad intimare a Tom di andarsene.
Rientrato molto tardi il ragazzo viene sorpreso dalla zia Polly la quale, vedendo i suoi vestiti strappati, prende la risoluzione d’infliggere una severa punizione corporale al ribelle, che finisce così a letto col sedere più che mai dolorante.
Capitolo II
La mattina seguente, come ulteriore punizione, a Tom viene imposto d’imbiancare la lunga staccionata di casa. Col sopraggiungere di Jim, il giovane schiavo negro, Tom cerca di indurlo a fare il lavoro al suo posto ma egli, avvisato in anticipo da zia Polly, rifiuta in un primo momento il tentativo di corruzione nel timore di venire a sua volta frustato; ma Tom, con estrema abilità mercantile, sta per convincerlo quando zia Polly con una pantofola in mano esce, facendo scappare Jim a gambe levate.
Tom però non pare rassegnarsi al suo triste destino e mette a punto un piano. All’arrivo dell’amico Ben finge d’esser tutto assorbito nel suo compito, intimamente soddisfatto del lavoro che sta compiendo; la cosa incuriosisce il compagno e Tom riesce con facilità a convincerlo di star facendo una cosa estremamente divertente e che solamente lui può svolgere. Ben allora prega Tom di lasciargli fare un po’ del lavoro, donandogli anche una mela in cambio; a questo punto Tom accetta e, via via che passano gli altri ragazzi del villaggio, vende anche a loro il grande onore di dipingere un pezzo di staccionata in cambio di biglie, petardi, pezzi di gesso, un soldatino di piombo e il pomello di una porta.
Raccoglie in tal maniera un intero bottino facendo fare tutto il lavoro ai compagni. “Tom aveva involontariamente scoperto una delle grandi leggi che fanno agir gli uomini; far credere cioè che una cosa sia estremamente difficile da ottenere per renderla estremamente desiderabile”
Capitolo III
La zia, stupefatta per la diligenza dimostrata da Tom, lo premia con una mela. Nuovamente libero, può tornare finalmente in strada a divertirsi, non prima però d’essersi vendicato di Sid facendolo cadere e sporcandogli di terra tutto il vestitino. Assieme a Joe, Tom assume il comando di un esercito iniziando ad impegnarsi in battaglia. Soddisfatto e vittorioso, passando davanti all’abitazione del giudice Thatcher intravede una ragazzina bionda dagli occhi azzurri mai veduta prima, rimanendone letteralmente innamorato a prima vista.
Inizia così a farsi notare compiendo davanti ai suoi occhi ogni tipo di eccentricità da oltre la siepe ma, con sua somma delusione, la bambina finge inizialmente di non accorgersi di lui; però, fermatasi sulla soglia di casa, si volta d’improvviso gettandogli un fiore. Tom se lo appunta immediatamente all’occhiello, per passare poi tutta la sera ad andare avanti e indietro davanti al cancello di casa della ragazza.
Tornato a casa molto eccitato, durante la cena, mentre zia Polly non c’è, Sid rompe il vaso dello zucchero; quando la vecchia signora ritorna, vedendo il danno fatto tira subito – senza neppure pensarci – uno schiaffo a Tom essendo convinta fosse stato lui: protestando tutta la propria innocenza Tom rimane a terra in un angolo, masticando il proprio amaro dolore a terra. Immagina che se fosse morto annegato ecco che allora la zia avrebbe dovuto piangere di rimorso e chiedere perdono per l’ingiustizia commessa: lui però sarebbe rimasto impassibile, rigido.
Mentre la cugina Mary torna dalla campagna, Tom continua a tenere il broncio e quella sera se ne va davanti alla casa di Jeff Tatcher, il padre della sua amata; come è entrato in giardino, immagina di morire suscitando l’estrema compassione della piccola Becky; ma in quel frangente riesce ad ottenere solamente una secchiata d’acqua ghiacciata gettata fuori dalla finestra della casa. Avvilito, se ne va a letto
La mattina dopo vediamo Tom impegnato ad imparare i versetti della Bibbia per la scuola domenicale; Mary gli offre il proprio aiuto cercando di motivarlo promettendogli come ricompensa per la sua diligenza un coltellino svizzero. All’ingresso della chiesa scambia diversi oggetti contro i buoni-punto che sono stati consegnati ai bambini che hanno avuto la bravura di memorizzare molti brani biblici; riesce così ad accumularne abbastanza da poter rivendicare il premio assegnato a chi abbia imparato almeno duemila versi.
Il sovrintendente della scuola, Mr. Walters sta conducendo la sessione di recita pubblica davanti ad eminenti visitatori, tra cui proprio il giudice Tatcher accompagnato dalla moglie e la figlioletta. Walters è così ansioso di impressionare i suoi visitatori che quando Tom viene a presentare i punti acquisiti e quindi a rivendicare il premio, mette a tacere la sua sorpresa e sospetto. I compagni di Tom intanto capiscono di essere stati ingannati ed aver contribuito a loro spese al momento di gloria di Tom alla presenza di ospiti importanti. Questa gloria sarà però di breve durata; a Tom, che ha già ricevuto la sua Bibbia, viene chiesto dal giudice di dare una dimostrazione della sua conoscenza. Chiestogli quali siano i primi due apostoli Tom, dopo un attimo d’esitazione, trionfante esclama: “Davide e Golia! L’autore scrive: “La carità ci costringe a calare il sipario sul resto della scena. »
Capitolo V
Più tardi Tom è seduto in chiesa accanto a Sid, Mary e zia Polly durante il sermone del reverendo Sprague; il ragazzo, che si sta annoiando a morte, si mette a giocherellare con un animaletto. Dopo averlo pizzicato, l’animaletto riesce a sfuggirgli di mano; raggiunto il centro della navata, un cane lo scorge e comincia ad inseguirlo dappertutto. Il parroco imperterrito davanti a tanto trambusto continua impassibile la propria omelia: la fine della funzione è pertanto un sollievo per tutte le persone presenti
Personaggi
Ragazzi
- Tom (Thomas) Sawyer
- Il giovane protagonista del romanzo, ha i capelli biondicci, un cappello da contadino ben calcato in testa e le guance piene di lentiggini. Un ragazzino molto vivace ed oltremodo discolo ed irrequieto; combina sempre guai, però sa essere astuto e simpatico. Ha la dote di riuscire a salvarsi dalle frequenti punizioni che gli vuole infliggere la zia Polly facendola ridere, trasformandole così in affari redditizi come quella volta in cui, dovendo verniciare uno steccato, convince i compagni che si tratta di un privilegio tale che essi lo pagheranno per fare il lavoro al posto suo.
- Tom è leale e crede fermamente nel valore dell’amicizia, sente il desiderio di crescere e far esperienze autonomamente; se fugge poi però sente la nostalgia di casa. È un monello non ancora capace di escludere dalla sua vita la famiglia e l’ambiente in cui è cresciuto, un bambino che sa vivere a suo modo la propria infanzia.
- Huck (Huckleberry) Finn
- Fido compagno di mille avventure, il grande amico di Tom. Vive dentro un barile libero da qualsiasi imposizione, in quanto è orfano e nessuno lo controlla; era figlio di un vecchio ubriacone e d’estate dorme come un perfetto vagabondo sotto le stelle. Partecipa con Tom alla grande caccia al tesoro che li renderà ricchi, ma rifiuterà infine di sacrificare la propria libera vita errante, anche a costo di perder gloria e benessere materiale: solo la promessa di poter partecipar a nuove avventure lo convince a tornar temporaneamente alla ‘civiltà’.
- Sid (Sidney) Sawyer
- Fratellastro di Tom, probabilmente hanno lo stesso padre, anche se non viene mai detto espressamente. Descritto come il classico ragazzo modello, sempre educato e ben vestito, l’esatta antitesi di Tom; ha però la brutta abitudine di andar a denunciarlo alla zia ogni qualvolta commette qualche marachella. Viene in ogni caso sempre facilmente ingannato da Tom.
- Joe Harper
- Amico del cuore di Tom, il terzo del gruppo dopo Huck.
- Jim
- Un ragazzino negro, più o meno dell’età di Tom e suo amico e compagno di giochi, che lavora alle dipendenze della zia Polly nella sua fattoria. Si tratta di uno schiavo (vedi Schiavitù negli Stati Uniti d’America); ha una grande passione per il canto.
- Alfred Temple
- un signorino molto a modo trasferitosi recentemente da Saint Louis; ha vestiti molto belli. Tom lo picchia quando si scontra col nuovo arrivato per la prima volta. Più tardi, Becky flirta con lui per fare ingelosire Tom e Alfred rovina di nascosto con l’inchiostrol’abbecedario di Tom.
- Ben Rogers: compagno di scuola e amico di Tom. Viene ingannato da Tom per dipingere la staccionata.
- Johnny Miller: un altro compagno di Tom. Viene ingannato da Tom per dipingere la staccionata. È il fratello di Grace Miller.
- Billy Fiher: un altro compagno di Tom. Viene ingannato da Tom per dipingere la staccionata.
- Jeff Tatcher: amico di Tom e cugino di Becky. Tom cerca di ottenere informazioni su Becky da lui quando lei è malata.
- Willie Mufferson: il ragazzo-modello dell’intero paese; sempre molto corretto e ben educato, tutti gli altri ragazzi lo disprezzano altamente.
Ragazze
- Mary: cugina più grande di Tom; dolce e gentile, si preoccupa sempre molto per lui. Non si conosce l’età precisa, ma pare esser l’unica persona in grado di motivare positivamente Tom, mostrando così di avere una gran influenza su di lui avendo la capacità di farsi obbedire.
- Amy (Amanda) Lawrence: il grande amore di Tom prima che Becky giungesse in città; Tom la “usa” per far ingelosire l’amata.
- Il primo amore di Tom, verrà scaricata da quest’ultimo dopo aver conosciuto Becky. Continueranno comunque ad essere ottimi amici.
- Becky (Rebecca) Tatcher
- Una bambinetta di appena nove anni, bionda e con gli occhi azzurri; timida, debole e dipendente dagli altri. Tom le dichiara l’amore che prova nei suoi confronti e non esiterà di farsi punire al suo posto; il suo ruolo è essenzialmente quello d’esser corteggiata dal ragazzo e di reagir alle sue marachelle.
- Grace Miller: La sorella di Johnny Miller.
Adulti
- Zia Polly: Sorella della madre defunta di Tom, descritta come “una vecchia signora con un gran cuore” che prova spesso un senso di rimorso dopo esser stata costretta a punire Tom.
- Muff Potter: il vecchio ubriacone del paese; un uomo gentile accusato ingiustamente per l’omicidio del dottor Robinson, notizia che lo rende uno dei personaggi adulti più importanti nella seconda parte del romanzo.
- Giudice Tatcher: il padre di Becky, una persona importante. Tom guadagna il suo rispetto dopo che questi salva la vita di Becky all’interno della grotta.
- Joe L’Indiano: Si tratta di un pellerossa meticcio ed è l’unico vero cattivo presente nel libro, che attenta alla felice vita infantile di Tom e degli altri suoi amici: si tratta dell’adulto col ruolo più importante all’interno della storia. Feroce e crudele, non esita a diventare un assassino dichiarando poi il falso in tribunale sotto giuramento.
- Dottor Robinson: un giovane medico che ruba i corpi dalle tombe, fino a che non viene ucciso una notte dall’Indiano Joe.
- Il maestro: un grande uomo calvo che indossa una parrucca; è insoddisfatto di essere solo un misero insegnante di villaggio e vorrebbe poter diventare qualcuno di veramente importante, ad esempio un medico.
- Vedova Douglas:Una ricca residente della cittadina in cui vive Tom; si tratta di una bella donna di circa 40 anni che vive assieme alla sorella nubile, Miss Watson, in una grande casa situata a Cardiff Hill. Appare per la prima volta nel 5º Capitolo: verrà salvata da Huck dal tentativo di vendetta premeditato da Joe l’Indiano. In cambio, per sdebitarsi e in segno di gratitudine, prenderà l’orfano sotto il suo tetto, nel tentativo quantomai disperato di renderlo un perfetto ragazzino civile.
- Mr. Walters: L’insegnante della scuola domenicale, che ha una cattiva opinione di Tom. Rimane letteralmente scioccato quando Tom mostra di avere abbastanza biglietti-premio per ottenere una Bibbia gratuita.
La piccola principessa |
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Titolo originale | A Little Princess |
![]() Copertina della prima edizione |
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Autore | Frances Hodgson Burnett |
1ª ed. originale | 1905 |
Genere | Romanzo |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Londra |
Protagonisti | Sara Crewe |
Trama
La piccola principessa (A Little Princess) è un romanzo per ragazzi scritto da Frances Hodgson Burnett.
Narra la storia della piccola Sara Crewe che frequenta un collegio esclusivo, costretta a entrare a servizio come sguattera per mantenersi quando apprende la morte del padre, che solo in seguito ritroverà vivo, pronto ad abbracciarla e ricostruire la loro nuova vita insieme alla sua migliore amica Becky.
Il padre di Sara deve partire per un viaggio d’affari in India e iscrive Sara in un collegio femminile, la scuola per signorine di Miss Minchin, a Londra.
Intimorita dalla vasta fortuna del padre, Miss Minchin riserva a Sara un trattamento privilegiato. Sara così ottiene una cameriera personale e un pony. Le è permesso fare quello che desidera, ed è costantemente elogiata e presa ad esempio come la migliore studentessa del collegio.
Quando si apprende che il capitano Crewe, il padre di Sara, ha trovato una miniera di diamanti, la situazione di Sara migliora ulteriormente.
Sara si sforza spesso di emulare qualità quali: generosità e gentilezza. La sua migliore amica, Ermengarde, va male a scuola, così Sara l’aiuta a imparare le lezioni trasformandole in racconti. Sara diventa la “madre adottiva” della piccola Lottie, con cui ha in comune il fatto di non avere una madre. Sara diventa anche amica di Becky, diminutivo di Rebecca, la giovane sguattera dell’istituto.
Per il compleanno di Sara, Miss Minchin organizza una grande festa e compra costosi regali, ma un intermediario di commercio porta una brutta notizia: il capitano Crewe è morto per una grave febbre. Miss Minchin pensa di abbandonare Sara in mezzo alla strada, ma si convince che un gesto del genere potrebbe rovinare l’immagine del suo collegio, così decide di sfruttarla come domestica.
Sara viene mandata subito in una squallida soffitta vicino a Becky. Da questo momento Sara diventa una sguattera costretta a fare ogni sorta di commissioni e le viene riservato un trattamento durissimo. Deve seguire le lezioni dagli ultimi posti, mentre è Lavinia che prende il posto vicino alla cattedra. Sara aiuta anche le bambine più piccole a fare i compiti.
Riesce a resistere alla situazione drammatica grazie alla sua fervida immaginazione che le fa immaginare di trovarsi prigioniera nella Bastiglia insieme a Becky. Anche i piccoli gesti di solidarietà di Ermengarde e Lottie le danno forza.
Un giorno Sara vede che nella casa a fianco al collegio si è trasferito un signore indiano che porta con sé molti oggetti tipici che aveva già visto quando abitava in India. Conosce Ram Dass, il servitore indiano di Mr Carrisford, con cui parla indiano. Resta anche interessata alla famiglia che Mr Carrisford conosce e che lei chiama “La grande famiglia”.
Sara, anche nella povertà, dimostra grande generosità quando trova una moneta per strada e, non avendo mangiato da due giorni, decide di comprare qualche panino. Quando sta per entrare nel negozio però, vede una piccola mendicante affamata, così dei sei panini che compra, cinque glieli regala lasciando stupita anche la panettiera che poi deciderà di prendersi cura della mendicante.
Ram Dass, accorgendosi delle tristi condizioni in cui vive Sara, decide di aiutarla in modo insolito: ogni giorno s’intrufola nella soffitta passando per la finestra e fa trovare a Sara cibo in abbondanza e il caminetto acceso per colazione e per la cena. Arreda inoltre l’intera soffitta con cuscini, mobili, libri, quadri e drappeggi, oltre a fornirle un materasso e coperte nuove. Anche i membri della “grande famiglia” iniziano a tenere d’occhio Sara, da quando uno dei bambini dà a Sara una moneta pensando che fosse una mendicante, ma il modo di fare di Sara fa dubitare che lei possa esserlo davvero. Una sera la scimmietta di Ram Dass si avvicina alla soffitta di Sara, così viene ospitata per la notte. Il giorno dopo Sara la riporta a Ram Dass e viene a sapere chi era in realtà l’uomo indiano. Il signor Carrisford aveva convinto il padre di Sara a unirsi negli affari per la miniera di diamanti. Il signor Carrisford, uomo molto ricco, era giunto in Europa per cercare la povera Sara e adottarla.
Da questo momento, Sara può permettersi di studiare a casa e di ricevere le visite delle sue amiche. Becky diventa la sua dama di compagnia. Infine, Sara dimostra nuovamente la sua generosità tornando nella panetteria dove aveva condiviso i panini con la piccola mendicante e si accorda con la panettiera perché doni del cibo agli affamati. Qui scoprirà nel frattempo che Anne, la mendicante, è stata adottata dalla panettiera.
Personaggi
- Sara Crewe
- la “principessa” del titolo. È l’unica figlia di Ralph Crewe, un capitano dell’esercito inglese. Orfana di madre morta dandola alla luce, Sara è nata in India dove ha vissuto per 7 anni imparando a parlare hindi, inglese e francese, la lingua della madre. Nonostante la ricchezza che la circonda, Sara dimostra grande generosità e gentilezza verso ogni rango sociale. A 7 anni, Ralph Crewe porta Sara in Inghilterra per farle frequentare il collegio per signorine gestito da Miss Minchin.
- Ralph Crewe
- il padre di Sara dovendo partire per trovare dei diamanti ed essendo troppo pericoloso per Sara, la manda in un collegio per signorine in Inghilterra.
- Maria Minchin
- conosciuta anche come Miss Minchin, è la direttrice del collegio. È molto severa e quando Sara perderà ogni suo avere, diventerà molto dura con lei.
- Amelia Minchin
- chiamata anche Miss Amelia. È la sorella minore di Maria, ma ha un carattere più dolce e calmo rispetto a Miss Minchin.
- Becky
- è la giovane sguattera del collegio. È costretta a fare lavori pesanti e le viene riservato un trattamento molto severo. Prima che Sara inizi a essere sfruttata come sguattera, le due diventano amiche. Quando si ritroveranno entrambe a dormire nella soffitta, si sosterranno a vicenda.
- Emilia
- la bambola di Sara, ultimo regalo ricevuto dal padre prima della sua morte. Diventerà col passare del tempo anche un’amica e confidente per Sara, che la tratterà quasi da persona vivente.
- Melchisedec
- un topolino che vive nei muri della soffitta in cui dorme Sara. Anche lui diventa amico della bambina, la quale spesso condivide il topolino il poco cibo che possiede.
Studenti
- Ermengarda St. John
- la miglior amica di Sara. Considerata la peggiore studente, e presa in giro dalle compagne, viene aiutata negli studi da Sara. Ermengarda è buona e leale, così resta amica di Sara anche quando lei diventa una sguattera.
- Lottie Legh
- una bambina di 7 anni che ha perso la mamma. Sara per farla smettere di piangere diventa la sua “mamma adottiva”. Lottie è una bambina dalla lacrima facile, e Sara diventerà l’unica in grado di calmarla.
- Lavinia Herbert
- prima dell’arrivo di Sara era la miglior studentessa della scuola e la preferita di Miss Minchin. Molto gelosa dei continui elogi che vengono rivolti a Sara, tenterà in ogni modo di ridicolizzarla mettendo poi in risalto la sua povertà.
- Jessie
- confidente e migliore amica di Lavinia. È meno antipatica rispetto a Lavinia, e in alcuni casi esprime la sua disapprovazione per il trattamento che Miss Minchin riserva a Sara.
L’altro lato del muro
- Mr Thomas Carrisford
- l’uomo indiano che si trasferisce nel palazzo a fianco al collegio. In realtà è l’amico del capitano Crewe che è alla ricerca di Sara per adottarla e per restituirle tutte le ricchezze che il padre le ha lasciato in eredità, dopo che la miniera nella quale il padre aveva investito tutti i suoi averi si è rivelata ricchissima.
- Piccola scimmietta
- Ram Dass
- servitore indiano di Mr Carrisford, fa amicizia con Sara. Possiede anche una scimmietta che spesso scappa per i tetti.
- La grande famiglia
- una famiglia con tre bambini che viene spesso osservata da Sara. Anche loro collaborano col signor Carrisford per ritrovare la figlia di Crewe.
- Mr Carmichael
- il padre della “grande famiglia”. Per cercare Sara, dopo vane ricerche in Francia presso i più importanti collegi femminili, partirà anche per la Russia, ma ovviamente senza ottenere nessun risultato.
- Nora, Janet e Donald Carmichael
- sono i tre figli della “grande famiglia”. Donald un giorno arrivò a fare l’elemosina a Sara scambiandola per una mendicante, ma le sorelle maggiori, notano le buone maniere di Sara e dubitando delle apparenze nonostante gli stracci indossati, inizieranno a tenerla d’occhio.
Altri personaggi
- Anna
- è una giovanissima mendicante. Vedendo che è molto affamata, Sara le dà cinque dei sei panini comprati nella panetteria. Anna viene “adottata” dalla panettiera.
- Panettiera
- la donna che vedendo Sara affamata, oltre ai quattro panini richiesti gliene regala altri due. Dopo aver visto il grande gesto di carità fatto da Sara, decide di prendere Anna con sé.
Sara Crewe
“Sara Crewe” o “What happened at Miss Minchin’s” è il racconto a puntate realizzato da Burnett durante i suoi viaggi per l’Europa con la sua famiglia, e pubblicato sul “St. Nicholas Magazine” nel 1888. Su questo racconto si basa il romanzo scritto successivamente “La piccola principessa”. La trama è la stessa: Sara Crewe viene lasciata a Miss Minchin, perde il padre e inizia a essere sfruttata fino all’arrivo di un gentiluomo sempre inglese, amico del capitano Crewe, giunto per adottare Sara, nel caso la ritrovasse. L’unica differenza con il romanzo sta nel fatto che questo racconto è molto meno dettagliato. Alcuni dei personaggi sono definiti poco o assenti. L’unica studentessa a essere nominata è Ermengarde, la quale si limita soltanto a chiedere a Sara dei libri. Quasi tutti i componenti della grande famiglia sono solo menzionati per nome perché vengono osservati da Sara, ma non hanno nessun collegamento con il signor Carrisford. Molti degli eventi del romanzo, nel racconto non avvengono. Il capitano Crewe muore nel primo capitolo, perciò tutta la vita di Sara come pupilla della scuola non viene menzionata. L’unica cosa che lascia intuire la bontà di Sara nel racconto è il gesto di regalare i panini alla mendicante Anna. In generale, il racconto tratta ogni avvenimento in modo sommario, tralasciando molti particolari.
Libri e musical
Dopo aver scritto Sara Crewe, la Burnett ritorna sul suo materiale nel 1902, scrivendo il musical in tre atti A little un-fair princess che inizia ad essere messo in atto a Londra in quello stesso anno. Nel 1903 si trasferisce a New York, dove accorcia il titolo di quest’opera trasformandolo nel titolo che diventerà famoso: La piccola principessa (A Little Princess a Londra, The Little Princess a New York). Il musical fu un successo a Broadway, ed è probabile che questo trionfo diede l’idea alla Burnett di tornare sull’opera espandendola e trasformandola in un romanzo pubblicato nel 1905.
Negli ultimi tempi sono state prodotte nuove versioni di musical su “La piccola principessa”.
- Sara Crewe: A Little Princess, Whetlock Theatre, Boston, 2006. Musica e libretto di Susan Kosoff e Jane Staab.
- A Little Princess, Theatreworks/USA, premiered 2004. Musica di Andrew Lippa; libretto di Brian Crawley; diretto da Susan H. Schulman.
- A Little Princess, Wings Theatre, New York, 2003. Libretto e regia di Robert Sickinger; musica e liriche di Mel Atkey; musical director Mary Ann Ivan.
- Princesses, musical del 2004 ancora in via di sviluppo per Broadway. Musica e libretto di Cheri Steinkellner e Bill Steinkellner; lirica e regia di David Zippel.
Alcune di queste produzioni hanno effettuato significativi cambiamenti al romanzo, storia e personaggi. Soprattutto la versione di Sickinger/Atkey/Ivan, che sposta l’azione nel periodo della Guerra Civile Americana.
Piccole donne |
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Titolo originale | Little Women |
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Autore | Louisa May Alcott |
1ª ed. originale | 1868 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | drammatico, familiare, di formazione, sentimentale |
Lingua originale | inglese |
Serie | saga |
Seguito da | Piccoli uomini |
Piccole donne è il più famoso romanzo di Louisa May Alcott che pubblicò, per la prima volta in due volumi, il primo nel 1868 e il secondo nel 1869 in America, con il titolo Little Women or, Meg, Jo, Beth, and Amy.
Nel 1880 i due volumi furono riuniti in uno solo, Little Women, che continua ad essere quello letto in America. L’edizione del 1880 presenta anche alcune modifiche, soprattutto nel linguaggio, l’American Idiom, che rispecchiava pienamente il parlato dei personaggi, ma poco conveniente in una prosa letteraria. In Italia le prime parziali traduzioni risalgono al 1908, dove anche dopo si preferì, come del resto in molti altri paesi, come la Francia e l’Inghilterra, dividere il romanzo in due parti, dato il pubblico di ragazzi a cui era destinato, con i due titoli Piccole donne e Piccole donne crescono.
Il libro ebbe un successo immediato quando uscì e oggi è considerato un classico della letteratura per l’infanzia, consigliato dagli insegnanti e amato dai bambini. Viene molto preso in considerazione anche dalla pedagogia, in quanto il tema principale del romanzo non è solo la famiglia e come gli insegnamenti dei genitori si riflettano sui figli, bensì la crescita e la trasformazione interiore da adolescenti ad adulti, ed è pervaso da un sentimentalismo generalmente americano che tuttavia rende il romanzo molto interessante.
Piccole donne
Il primo romanzo racconta la storia delle quattro sorelle March – Meg, Jo, Beth e Amy, chiamate regolarmente con i loro soprannomi – che rispecchiano quelle della stessa famiglia Alcott. Loro padre è un sacerdote partito per il fronte come cappellano durante la Guerra di secessione americana, lasciando a casa le figlie e la moglie a cura della casa. Le ragazze, con i loro pregi e i loro difetti, pur essendo povere e con i problemi tipici dell’adolescenza, imparano a crescere e diventare ragazze responsabili e pronte a difendersi da qualsiasi vicissitudine.
Il primo libro, copre l’arco narrativo di un anno: inizia a Natale e finisce a Natale dell’anno dopo, e in questo arco di tempo vengono analizzati i singoli caratteri, i sogni e la maturazione di ciascuna delle quattro sorelle, le quali vivono questo anno quasi come un gioco, una scommessa fatta con la madre di riuscire a migliorare caratterialmente e a combattere i loro “nemici interiori” attraverso una specie di gioco allegorico.
Grande importanza viene dato a questo dettaglio: tutto il romanzo, infatti, si ispira al libro Il viaggio del pellegrino di John Bunyan, il quale vede la crescita di ogni persona come allegoria del viaggio di un pellegrino che, con il suo fardello sulle spalle (il proprio carattere, con i pregi e difetti) passa dalla Città della Perdizione, la nostra realtà, alla Città Celeste, con il raggiungimento dei propri obiettivi e il completamento della nostra maturazione. È un passaggio chiave del romanzo spesso messo in disparte dalle trasposizioni teatrali e cinematografiche del romanzo, che rivela il pensiero fortemente trascendentalista e le idee educative innovatrici di Amos Bronson Alcott, padre della scrittrice.
Piccole donne crescono
Il secondo romanzo prosegue la narrazione delle avventure dei protagonisti tre anni dopo la fine di Piccole donne, comprendendo questa volta un arco temporale molto più ampio attuo a vedere i singoli cambiamenti di tutti i personaggi. Sicuramente meno interessante e pedagogico del primo romanzo, è comunque raccontato con lo stesso spirito e vena poetica, segnando un passo fondamentale per il seguito della tetralogia delle Piccole Donne.
Meg sposa John Brooke, ed essi hanno due bambini: Demijohn (Demi) e Margaret (Daisy). Vivono modestamente in una casa da loro stessi comprata, “la Colombaia”, e John continua a lavorare come istitutore per altri ragazzi. Jo, diventata una scrittrice, rifiuta una proposta di matrimonio da parte di Laurie e sposa Fritz Bhaer, un professore tedesco di filosofia. Beth muore per insufficienza cardiaca dovuta alla scarlattina. Amy compie un lungo viaggio in Europa, nella speranza di realizzare i suoi sogni, ma si rende conto di non possedere il talento necessario per diventare una grande artista; incontra Laurie in Francia e se ne innamora.
Personaggi
Famiglia March
Robert March
- È il capofamiglia. Nel primo libro è cappellano presso l’esercito degli Stati Uniti e quindi pressoché assente dalla narrazione. Solo nel seguito, Piccole donne crescono, verrà lasciato buono spazio al suo modo di pensare e alla sua linea educativa, piuttosto atipiche e innovative per l’epoca.
- È chiaro come la figura del signor March rispecchi in tutto e per tutto il padre di Louisa May Alcott, Amos Bronson Alcott: come lui, infatti, il signor March concepisce un’educazione sperimentale, comprendendo insieme allo studio l’attività fisica, l’approccio pratico e l’esperienza diretta. Parte delle difficoltà economiche della famiglia sono dovute al fatto che tale metodo educativo veniva visto come eccentrico dalla società dell’epoca, e questo estraniamento della famiglia compare in alcuni passi del romanzo.[senza fonte]
- Nonostante sia legato a ciascuna delle sue figlie, è chiaro che la sua preferita sia Beth, poiché di tutte e quattro è la più timida e fragile. Si occuperà personalmente anche dell’educazione di Demi e Daisy, i gemelli di Meg e John, prima che vadano a studiare a Plumfield.
- Margaret (Marmee) Curtis March
- È la figura di riferimento più importante per le sorelle March, in quanto rappresenta sia la madre sia il capofamiglia durante l’assenza del marito. Come egli, infatti, anche la signora March prevede per le sue figlie una linea educativa diversa rispetto a quella prevista dalla società, lasciando che le figlie crescano libere e imparino fin da subito a nutrire grandi aspettative e a guadagnare la propria indipendenza, finanziaria e morale, anche a costo di grandi sacrifici.
- Saggia e pratica, solo grazie al suo aiuto e ai suoi consigli le sorelle riescono ad affrontare situazioni particolarmente serie e difficili, e, da buona moglie di un pastore, non manca mai di invitare le figlie a meditare sulle proprie azioni e sulle loro condotte, riportandole sempre alla morale religiosa e a meditare coscienziosamente sulle loro azioni. Nutre grandi aspettative in loro, e nonostante speri di vederle sistemate e al sicuro dalla povertà, non interviene sulle loro scelte, lasciando che si sposino per amore, come ha fatto lei.
- Anche se la loro situazione economica è piuttosto fragile a causa dei pensieri del marito, riesce sempre a mostrarsi serena e tranquilla per il benessere delle figlie. Tuttavia, nasconde un lato più inquieto e impetuoso, simile a quello della figlia Jo, dovuto ai continui sacrifici che sono costrette a fare per vivere; ma troverà grande conforto dai successi vitalizi delle loro figlie.
- Margaret (Meg) March
- Meg porta il nome della madre ed è la maggiore delle quattro sorelle; all’inizio di Piccole donne ha 16 anni, e per aiutare la famiglia lavora come bambinaia presso la famiglia King. Essendo la maggiore, Meg viene presentata come la più matura e giudiziosa delle sorelle, pur essendo ogni tanto un po’ vanitosa e superficiale, dovuto al fatto che vive il periodo in cui, in genere, le ragazze fanno il loro debutto in società nella speranza di trovare un buon partito.
- Ha un carattere molto socievole e maturo ed è dolce e materna nei confronti delle sorelle minori, di cui la preferita è Amy. Le piace andare in giro per la città, soprattutto per fare compere, partecipare alle feste da ballo e stare in società, anche se spesso deve rinunciare a cose e divertimenti costosi che la sua famiglia non può permettersi. E questo le pesa molto, essendo comunque nata quando la famiglia era benestante. Il ricordo della bella vita che conduceva, e le amicizie con ragazze dell’alta società sono il suo più grande fardello, che tuttavia riuscirà a depositare in nome della famiglia.
- In Piccole donne crescono Meg si sposa per amore con John Brooke, rinunciando ai suoi sogni di ricchezza e di sfarzo, non senza ancora qualche rimpianto per la bella vita che ha sempre immaginato di avere. Ma nonostante i primi anni della sua vita da sposata viaggiano tra alti e bassi, il suo lato materno e mite e la pazienza di John prevarranno su tutto, tanto che con la nascita di due gemelli, e poi di un’altra bambina, impara a diventare una brava moglie e madre, rispecchiando molto la madre.
- Josephine (Jo) March
- Jo è la secondogenita, ha 15 anni e viene considerata la protagonista indiscussa del romanzo, e anche di tutta la serie in generale, sia perché troverà grande spazio nei due libri che seguono Piccole donne, sia perché rispecchia in tutto e per tutto la scrittrice[senza fonte]. Viene descritta come una ragazza schietta, coraggiosa, determinata, ribelle e irrequieta: il suo carattere scontroso e il suo temperamento impulsivo sono il suo grande fardello, e la portano ad arrabbiarsi spesso, specie con la sorellina Amy, completamente opposta al suo carattere, ma anche con Laurie, con il quale condivide un’indole indipendente.
- È il maschiaccio della famiglia e spesso lei stessa ammette di sentirsi a disagio a comportarsi come una signorina, come invece vorrebbe Meg. Tuttavia, Jo ha sempre buone intenzioni e cerca sempre di migliorarsi, dimostrando grande tenacia e trovando grande stimolo ed esempio nella figura materna.
- La sua più grande passione è la letteratura, e coltiva il sogno di diventare una grande scrittrice, e la sua fervida immaginazione spesso diletta tutta la famiglia. È molto legata a Beth più che alle altre sorelle, infatti la morte di quest’ultima segna un grande vuoto nel suo cuore e comporterà in lei un grande cambiamento di prospettive: rinuncia al sogno di diventare scrittrice – ma questo è dovuto anche a una breve parentesi deludente a New York – e, con la casa lasciatale dalla zia March, Plumfield, aprirà in Piccoli uomini quella scuola sperimentale che il padre non è mai riuscito a realizzare.
- È molto gelosa di Meg, e all’inizio era molto contraria al suo matrimonio come al romanticismo in generale. Quando si accorge che Laurie si è innamorato perdutamente di lei, cerca in tutti i modi di allontanarlo, e litigherà con lui quando questi si dichiara, venendo respinto. Fugge quindi a New York in cerca della sua strada, e lì incontrerà Friedrich Bhaer, un professore tedesco molto più vecchio di lei, che diventerà alla fine suo marito e insegnante presso Plumfield. È l’ultima, dunque, delle sorelle a sposarsi e a realizzarsi, ma l’unica ad applicare il pensiero trascendentalista e le idee dei genitori, portatrice della morale e del pensiero della Alcott.
- Elizabeth (Beth) March
- Ha 13 anni ed è una ragazzina dolce, sensibile e altruista, ma anche molto timida ed eccessivamente schiva, per questo fatica a socializzare con chiunque al di fuori della famiglia e odia stare in mezzo alla gente. Tuttavia, con la sua spontaneità e bontà d’animo diventa la favorita del signor Laurence. Adora anche i suoi gattini e le sue bambole, ed è molto legata a Jo malgrado la loro incompatibilità: sono le due facce della stessa medaglia, per questo la loro separazione sarà difficile. Ha una grande passione per la musica, ma non può permettersi di avere lezioni e un pianoforte decente: lei soffre molto per questo, ma per non far soffrire la famiglia non lo da a vedere, ed è la prima a sacrificarsi per loro, dimostrando di avere una forza interiore che nessuna delle sorelle possiede.
- Contrae la scarlattina in maniera acuta dopo aver aiutato una famiglia povera, ma una volta guarita le sue condizioni sembrano migliorate, nonostante non abbia più il colorito di un tempo. In Piccole donne crescono la si vede spesso sola, inquieta e triste, e la famiglia non vede che la sua salute si sta lentamente indebolendo. Invece Beth si accorge prima degli altri che i suoi giorni stanno per venire al termine, e solo dopo una lunga battaglia, fatta di pianti silenziosi e sospiri, lo confessa alla famiglia, generando la disperazione. Muore a 19 anni circondata dai suoi cari, tranne Amy che era ancora in Europa. La sua morte avrà un grande impatto su ciascuna delle sorelle, anche se riusciranno tutte a lenire il dolore e a conservare vivo il ricordo di Beth.
- Amy Curtis March
- Amy è la più piccola delle quattro sorelle, è una ragazza a tutto pepe. Inizialmente ha 12 anni e viene presentata come una bambina egoista, viziata, vanitosa e pigra, che cerca sempre di comportarsi come una “signorina” elegante e aggraziata. Uno dei suoi diletti è cercare di impressionare gli altri con parole difficili e estrose, finendo così di apparire altezzosa e spocchiosa, e commettendo un sacco di strafalcioni. Risulta in questo l’esatto opposto di Jo, e visti i loro caratteri suscettibili e incompatibili, le due non vanno molto d’accordo e spesso si scontrano per motivi futili.
- La vera passione di Amy è l’arte, perciò spesso la chiamano tutti “Piccolo Raffaello” e nel secondo libro vengono descritti i suoi tentativi, anche bizzarri, di sperimentare le tecniche artistiche per conto proprio, commettendo qualche disastro. A causa della scarlattina di Beth, per evitare il contagio viene mandata dalla zia March, e diventa pian piano la sua pupilla, sostituendo il ruolo di Jo e imparando a vivere come una signora dell’alta società. Diventa così una ragazza bellissima e raffinata, ammirata da tutti: bionda, snella, occhi azzurri, quasi più bella di Meg; con l’unico difetto di un naso un po’ schiacciato che lei pizzica di continuo nella speranza di trasformarlo in un naso greco. Ma durante la convivenza forzata con la zia March, migliora anche il suo carattere, diventando più matura e responsabile, meno egoista e viziata, conscia delle sue qualità e di avere tutta una vita davanti da spendere bene.
- Sarà lei, invece che Jo, ad accompagnare la zia March e la zia Carrol in Europa, per migliorare le sue doti artistiche e fare esperienza, interessandosi sia all’arte che a Fred Vaughn, un amico del college di Laurie. Ma il ruolo di Amy in Piccole donne crescono è tutt’altro: sarà lei, con il suo esempio, risultato degli insegnamenti dei genitori, a far rigare dritto Laurie, che fuggito in Europa per dimenticarsi di Jo si stava dando a una vita sregolata e frivola. Innamoratasi nel frattempo di lui, lo sposerà, e diventa così l’unica delle sorelle a realizzare il suo sogno: quello di vivere nell’alta società, disprezzandone tuttavia i costumi mondani in onore all’educazione dei suoi genitori.
Famiglia Laurence
- James Laurence
- È il patriarca della famiglia Laurence. Ha un carattere molto burbero, serio e severo, e ha grandi aspirazioni per il nipote, costringendolo in casa a studiare privatamente affinché entri nel college e si occupi, in futuro, dei suoi affari. Si viene a scoprire che diseredò suo figlio, il padre di Laurie, quando questi decise di sposare una pianista italiana; ma quando sia la nuora che il figlio morirono, decise di prendersi carico dell’educazione del nipote.
- Incontrando per caso Jo, rimane piacevolmente colpito e affascinato da lei, e arriva presto a simpatizzare per tutta la famiglia March, rendendosi conto del piacevole effetto che la loro compagnia suscita in Laurie. E si prodiga ad essere un buon vicino e quasi un nonno per le ragazze, arrivando a proteggerle e a preoccuparsi di loro durante l’assenza della signora March. Ha una predilezione particolare per Beth, nella quale rivede il carattere e le sembianze della sua adorata nipotina, che come lei amava la musica e il pianoforte.
- Theodore (Laurie) Laurence
- Ha quindici anni, è il nipote del signor Laurence e vicino di casa della famiglia March. Orfano di entrambi i genitori, viene descritto come un ragazzo timido, triste e solo, intento a spiare dalla finestra l’allegro quadretto della famiglia March, invidiando la loro felicità. Ma dopo aver stretto amicizia con Jo e con le sorelle March si trasforma in un ragazzo socievole, divertente, simpatico e un po’ burlone, affezionandosi alle ragazze come un fratello, facendosi in quattro per loro e diventando quasi come un figlio per la signora March.
- Nonostante cerchi di seguire gli esempi delle vicine, vive le tentazioni del tipico ragazzo di buona famiglia; non ha grandi ambizioni, nonostante ami la musica, passione che il nonno vuole proibirgli nella speranza di una più alta educazione, non sopporta lo studio e spesso sperpera le sue ricchezze, venendo costantemente messo in riga da Jo e, infine, da Amy stessa. In onore di Jo accetta l’idea di andare al college e di realizzarsi come uomo, nella speranza che la ragazza ricambi i suoi sentimenti; ma quando ha il coraggio di dichiararsi, questa lo respinge, e per dimenticarla fa un lungo viaggio di distrazione in Europa, interessato solo a divertirsi. Qua incontra Amy, e la ragazza lo rimprovera aspramente, e la loro vicinanza, soprattutto dopo la morte di Beth, li fa avvicinare arrivando a innamorarsi a vicenda. Tornano a casa già sposati e avranno una bambina fragile e delicata, che chiameranno Elizabeth (Bess) in ricordo di Beth.
Altri personaggi
- Hannah Mullett
- È l’anziana e fedele domestica della famiglia March, a loro servizio già quando la famiglia viveva bene. Ma Hannah è molto più che una domestica per la famiglia March: anche se si rivolge con deferenza ai padroni, è molto affezionata alle sorelle March, avendole viste crescere e vivendo in casa con loro. È fedele, a volto un po’ bisbetica, brava e precisa nelle faccende. È analfabeta, ma munita di quel buonsenso, esperienza e praticità sufficienti ad aiutare la famiglia nei momenti di difficoltà e sconforto. Quando la signora March, infatti, va a Washington a curare il marito, e quando Beth prende la scarlattina, diventa la figura di riferimento più importante per le ragazze.
- In Piccole donne crescono assume un ruolo sempre più marginale, senza venir esclusa dalle vicende della famiglia March: la sua fine non è specificata nel racconto, ma è chiaro che sia rimasta tanto triste per la morte di Beth quanto felice per la felicità delle altre sorelle.
- Zia March
- È una zia delle sorelle March, anche se più correttamente sarebbe una loro prozia. È una vecchia bisbetica e solitaria, che non esita mai di rimproverare le nipoti e la signora March per la loro educazione stramba e per gli ideali educativi anomali del signor March. Quando quest’ultimo era caduto in disgrazia, si era offerta di adottare una o due delle loro figlie, ma offesa dal suo rifiuto, decise di togliere la famiglia March dal suo testamento. Ma quando conosce a casa della cugina Carroll la piccola Jo, per un’attrazione degli opposti, la vorrà come dama di compagnia,ritenendo suo dovere rimproverarla spesso nella speranza che migliori i suoi modi e grezzi, maschili e impulsivi.
- Più volte la zia March disse chiaramente che, qualora le nipoti sposassero dei partiti non idonei, le avrebbe escluse dal testamento: infatti, quando Meg decide di sposare John, cercherà invano di farle cambiare idea. Ma alla fine viene sempre alla luce il suo lato gentile, affettivo e amorevole verso la famiglia March, come dimostrato quando da i soldi alla signora March per andare a Washington o quando acconsente di ospitare Amy. Anche se questa rimane la sua prediletta a ragion dei suoi modi fini, eleganti e aristocratici, lascerà una parte dell’eredità anche a Meg, mentre a Jo lascerà Plumfield, la sua casa, che la ragazza trasformerà in una scuola all’avanguardia.
- John Brooke
- Marito di Meg in Piccole donne crescono, prima di sposarsi era l’istitutore privato di Laurie, rivelando già, anche se marginalmente, il suo carattere severo ma giusto, e disponibile. Privo di parenti stretti, prova molto interesse per Meg, anche se questa inizialmente non se ne accorge, e quando il signor March si ammala, si offre di scortare la signora March a Washington per starle vicino.
- Rivela presto il suo interesse per Meg, chiedendo ai genitori di lei il consenso prima di dichiararsi alla ragazza, destando la loro ammirazione per la sua gentilezza e onestà, nonostante i coniugi March siano preoccupati per il fatto che l’uomo non ha una posizione né una casa da offrire a Meg. Tuttavia, ricambiato da Meg stessa, acconsente a un fidanzamento di tre anni durante il quale serve nell’esercito fino alla fine della guerra, tornando poi a casa per trovare un modesto impiego come ragioniere. Ama tantissimo la moglie, e farebbe di tutto per lei: agli inizi la convivenza non è facile, soprattutto perché Meg ha spesso rimpianti dei suoi sogni di agiatezza, ma la caparbietà e la pazienza di John non fanno mancare nulla alla famiglia.
- John (Demi) e Margaret (Daisy) Brooke
- Sono i figli gemelli di Meg e John, e anche se marginale, rientrano nella narrazione di Piccole donne crescono. Il primo è molto sveglio e intelligente, impara a leggere e a giocare di logica dal padre e soprattutto dal nonno, anche se appena nato era molto capriccioso. Daisy invece è molto più tranquilla, e adora giocare con le bambole e stare a casa come la zia Beth. I loro caratteri verranno approfonditi in Piccoli uomini, in quanto, per aiutare la famiglia, andranno a vivere e studiare dalla zia Jo a Plumfield.
- Friedrich (Fritz) Bhaer
- Marito di Jo, padre di Teddy e Robert, buono e intelligente, è tedesco. Fa il professore e insieme a Jo aprirà un collegio, è molto povero ed è molto più anziano di Jo. Col passare del tempo Fritz diventa un po’ più ricco. La casa della famiglia Bhaer, che usano sia come casa e sia come scuola, è la stessa della zia March.
Sallie Gardiner
- È sicuramente la più grande amica di Meg, anche se la profondità del loro rapporto non è specificata nei due romanzi. Quel che è certo è che l’amicizia continua anche dopo il matrimonio di Meg, in cui la stessa Sallie è stata invitata, e non sembra aver mai giudicato l’amica per la sua povertà. Anzi, in Piccole donne crescono, dopo aver convinto Meg a prendere una seta piuttosto costa, ignare delle sue difficoltà economiche, riparerà all’errore senza rimorsi. Si sposa con Ned Moffat, anche lui inizialmente attratto da Meg.
Trasposizioni del romanzo
l romanzo, considerato un classico della letteratura (tra le 100 opere fondamentali della cultura americana) e definito da Encyclomedia “specchio fedele dell’ingenuo sentimentalismo che anima l’America puritana di metà Ottocento”, ha goduto nel corso degli anni di numerose trasposizioni cinematografiche e televisive.
Il cinema si era interessato al romanzo già all’epoca del cinema muto. Nel 1918, venne girato un Little Women diretto da Harley Knoles con Conrad Nagel (Laurie) e Dorothy Bernard (Jo).
Nel 1933, George Cukor diresse Piccole donne, interpretato da Katharine Hepburn nel ruolo di Jo e da Joan Bennett in quello di Amy.
Mervyn LeRoy diresse nel 1949 un Piccole donne che aveva come protagonisti June Allyson (Jo), Peter Lawford (Laurie), Elizabeth Taylor (Amy), Janet Leigh (Meg), in questa versione Beth è la sorella minore.
Nel 1955, venne trasmesso in tv Piccole donne, diretto da Anton Giulio Majano con protagonista Lea Padovani.
La trasposizione cinematografica più recente è la versione della regista Gillian Armstrong. Il film è uscito nel 1994 con il titolo di Piccole donne con Winona Ryder, Gabriel Byrne, Trini Alvarado, Samantha Mathis, Claire Danes, Kirsten Dunst. Nel film vengono inclusi particolari presi dalla biografia dell’autrice del romanzo, si suppone per rendere maggiore veridicità.[2]
Nel 2017, BBC One ha trasmesso la miniserie tv Piccole donne, sceneggiata da Heidi Thomase diretta da Vanessa Caswill.[3]
Tra le più recenti si ricordano gli anime Piccole donne (Toei Animation, 1981) e Una per tutte, tutte per una (Nippon Animation, 1987)
Piccoli uomini |
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Titolo originale | Little Men: Life at Plumfield with Jo’s Boys |
![]() |
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Autore | Louisa May Alcott |
1ª ed. originale | 1871 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | drammatico, familiare, di formazione |
Lingua originale | inglese |
Serie | Piccole donne |
Preceduto da | Piccole donne crescono |
Seguito da | I ragazzi di Jo |
Piccoli uomini è un romanzo del 1871 scritto da Louisa May Alcott. Le vicende raccontate sono legate a Piccole donne (1868 e Piccole donne crescono 1869), mentre I ragazzi di Jo(1886) ne è la terza parte.
Piccoli uomini narra gli esordi della scuola Plumfield di Jo descrivendo le avventure degli allievi, tra cui Rob e Teddy (figli di Jo e Fritz), Demi, Daisy e Josie (figli di Meg e John) e Bess (figlia di Laurie e Amy). Tra gli altri personaggi vi sono l’ingenuo violinista Nat, il suo amico scapestrato Dan, l’esperto di mare Emil, il più maturo Franz, i vivaci Nan e Tom, Dolly e Stuffy.
Oliver Twist |
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Titolo originale | Oliver Twist; or, the Parish Boy’s Progress |
![]() Illustrazione di George Cruikshank per la prima edizione |
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Autore | Charles Dickens |
1ª ed. originale | 1837 |
1ª ed. italiana | 1840 |
Genere | romanzo |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Londra, ‘800 |
Protagonisti | Oliver Twist |
Antagonisti | Bill Sikes-Fagin-Noah Claypole-banda di ladri |
Preceduto da | Il circolo Pickwick |
Seguito da | Nicholas Nickleby |
Oliver Twist, o Le avventure di Oliver Twist (Oliver Twist; or, the Parish Boy’s Progress), fu il secondo romanzo pubblicato da Charles Dickens. Apparve in prima edizione a puntate mensili sulla rivista Bentley’s Miscellany, dal febbraio 1837 all’aprile 1839, con illustrazioni di George Cruikshank.
È una delle opere più celebri e influenti di Dickens. Fu il primo romanzo in lingua inglese ad avere come protagonista un ragazzo e uno dei primi esempi di romanzo sociale. Inedita per l’epoca fu anche la rappresentazione fortemente anti-romantica della vita dei delinquenti e dei poveri. Attraverso un rovesciamento del romanzo di formazione e un dissacrante umorismo nero, il romanzo analizza i mali della società inglese ottocentesca: la povertà, il lavoro minorile, la criminalità urbana (spesso come ribellione alla povertà e allo sfruttamento), e la intrinseca ipocrisia della cultura vittoriana.
Il sottotitolo The Parish Boy’s Progress è un riferimento al romanzo cristiano di John BunyanThe Pilgrim’s Progress (Il viaggio del pellegrino); poiché il tono di Oliver Twist lo contrappone all’ottimismo del romanzo di Bunyan, è verosimile che Dickens intendesse anche riferirsi alle parodie di William Hogarth, A Rake’s Progress (La carriera del libertino) e A Harlot’s Progress(La carriera della meretrice).
Oliver Twist è stato utilizzato come soggetto per molti adattamenti cinematografici e televisivi. I più celebri adattamenti per il grande schermo sono Le avventure di Oliver Twist di David Lean del 1948, Oliver! di Carol Reed del 1968 (vincitore di ben 5 premi Oscar) e il film omonimo di Roman Polański del 2005. Nel 1988 la Walt Disney Pictures ha realizzato un film di animazione ispirato al romanzo, Oliver & Company. Il romanzo ha inoltre fornito lo spunto per un musical inglese di grande successo, Oliver!.
Trama
Inghilterra, 1830. Una giovane donna, rifugiatasi in un ospizio per poveri (cioè una cosiddetta workhouse), partorisce un figlio maschio, morendo subito dopo; la vecchia Sally, che ha assistito la sfortunata partoriente, si impossessa degli unici averi della ragazza, un medaglione e un anello. Il signor Bumble, un fanatico messo parrocchiale presente sul posto, battezza il bambino con il nome di Oliver Twist. Il bambino quale viene cresciuto, in condizioni non certo agevoli, nell’orfanotrofio diretto dalla severa signora Mann fino ai nove anni, compiuti i quali viene rimandato all’ospizio.
Gli orfani dell’ospizio sono sottoposti a spietati maltrattamenti e patiscono la fame (ecco il primo male denunciato da Dickens, ovvero l’ipocrisia della legge del 1834 sulle workhouses, apparentemente un’opportunità di sostentamento per poveri e orfani), al punto di decidere, un giorno, dopo aver patito quasi tre mesi di digiuno, di tirare a sorte per scegliere uno di loro che, durante la cena, provi ad andare a chiedere una porzione di zuppa in più. L’ingrato compito tocca proprio a Oliver, il quale viene immediatamente sgridato, tacciato di impertinenza e malvagità, posto in cella di isolamento e concesso in adozione come apprendista a chiunque voglia prenderselo. Oliver riesce ad evitare per un soffio di diventare apprendista spazzacamino (mestiere pericolosissimo per il quale i bambini erano all’epoca molto richiesti) e viene invece affidato al signor Sowerberry, un gentile ma debole becchino.
Oliver è vittima di nuovi maltrattamenti nella bottega del signor Sowerberry, dovendo subire le quotidiane angherie della moglie di Sowerberry, senza che il marito (che tiene ad Oliver) riesca a difenderlo, e dell’altro apprendista becchino con cui lavora, un giovanotto di nome Noah Claypole, che si sente in competizione con Oliver. Un giorno Noah insulta la memoria della madre di Oliver e il bambino reagisce aggredendolo e picchiandolo con rabbia; battuto e punito ingiustamente dalla moglie di Sowerberry, di nuovo senza la mediazione del marito, Oliver scappa e raggiunge a piedi Londra. Qui fa la conoscenza di un ragazzo della sua età, Jack Dawkins detto “il Furbacchione” (Artful Dodger in originale): egli è un borseggiatore che lavora per un inquietante ed anziano ebreo di nome Fagin, assieme ad altri ragazzi senza casa. Il Furbacchione riesce a far entrare nella banda anche Oliver, il quale, del tutto ignaro, partecipa ad un’uscita dei ladri. Quando vede il Furbacchione scippare un anziano signore, Oliver capisce finalmente come stanno le cose; il derubato, il signor Brownlow, accusa del furto proprio Oliver, mentre il Furbacchione e gli altri riescono a scappare. Oliver viene processato sommariamente e dovrebbe essere condannato a tre mesi di lavori forzati, ma per fortuna il signor Brownlow si rende conto che l’ingenuo bambino è innocente e decide di prenderlo con sé.
Oliver viene dunque accolto in casa dal signor Brownlow e trattato con molto affetto da costui. Un brutto giorno, mentre si trova fuori casa a sbrigare una commissione per l’anziano signore, Oliver viene rapito, con uno stratagemma, da Bill Sikes, un criminale socio di Fagin, e dalla giovane prostituta Nancy (costretta a tale mestiere per poter vivere), compagna di Bill, che lo riportano da Fagin. Il signor Brownlow, non vedendo Oliver tornare, inizia a dubitare della buona fede del bambino, ma pubblica comunque un annuncio per ritrovarlo; si presenta così il signor Bumble, il quale, avendo saputo delle vicende di Oliver, lo descrive come un autentico piccolo delinquente, compromettendone ancora di più la reputazione agli occhi di Brownlow; l’anziano signore, deluso, inizia nuovamente pensare che Oliver sia un disonesto e di aver fatto male a dargli fiducia.
Oliver, intanto, viene costretto da Fagin a prendere parte ad una rapina che Sikes ha progettato di compiere in una ricca villa; l’operazione, tuttavia, fallisce e il bambino rimane ferito da un colpo di pistola e lasciato indietro. Oliver viene curato e rimesso in salute dalla gentile signora Maylie e dalla nipote adottiva Rose, padrone della casa, e rimane a vivere con loro.
Nel frattempo un losco individuo di nome Monks, che si rivela essere il fratellastro di Oliver, progetta assieme a Fagin di riportare il bambino nella banda. Nancy, che si è affezionata ad Oliver anche perché ha compreso che è in condizioni peggiori di una prostituta come lei, ascolta le loro conversazioni e corre a riferire tutto a Rose Maylie, che decide di intervenire per il bene di Oliver. Rose recluta alla causa anche il signor Brownlow, che informa di tutte le disavventure capitate al bambino, il dottor Losberne, un medico amico della famiglia Maylie, ed Harry, il figlio della signora Maylie, da sempre innamorato di Rose (la quale, pur ricambiandolo, rifiuta di sposarlo, vergognandosi della propria condizione di orfana).
Il signor Bumble, intanto, si è sposato con la signora Corney, la direttrice dell’ospizio, ed è proprio a lei che l’anziana Sally, in punto di morte e in preda ai rimorsi, confessa il furto commesso tanti anni prima; in questo modo, i Bumble si impossessano del medaglione e dell’anello della madre di Oliver, e Monks cerca di comprare i due oggetti per distruggerli e cancellare le uniche prove della parentela fra lui e Oliver.
Nancy informa il signor Brownlow e Rose Maylie dei piani di Monks; Fagin, venuto a conoscenza della cosa, riferisce tutto a Sikes, che, in preda alla collera, uccide brutalmente la povera Nancy, essendo per lui una testimone scomoda. Per la banda, però, ormai è finita: Fagin viene arrestato, Sikes muore tentando la fuga e il signor Brownlow in persona cattura Monks. Questi si rivela essere in realtà Edward Leeford, figlio di Edwin Leeford, un caro amico di Brownlow. Edwin, sposato con una donna meschina che non amava e con un figlio altrettanto malvagio, ebbe una relazione clandestina con un’altra donna, Agnes Fleming, da cui nacque Oliver. Edwin morì poco dopo, ma prima nominò Oliver unico erede di tutte le sue fortune, che tuttavia gli sarebbero spettate solo se non si fosse mai dato al crimine; in caso contrario, ogni bene sarebbe andato a Edward (da cui i tentativi i suoi di trattenere Oliver, come persona su cui scaricare i crimini, nella banda di Fagin). Edward e sua madre, furiosi, non potendo rintracciare subito Oliver, cercarono vendetta sulla famiglia Fleming accanendosi sulla sorella di Agnes, che si scopre non essere altri che Rose Maylie, la quale cambiò nome e cognome dopo essere stata adottata dai Maylie in seguito alla morte dei genitori; Rose, quindi, è la zia di Oliver.
Oliver, a questo punto, avrebbe diritto a tutta l’eredità, ma il signor Brownlow lo convince a cederne comunque una parte a Monks, nella speranza che ciò lo induca a cambiare vita; ma Monks, dopo essere emigrato in America, sperpererà in breve tempo tutto il denaro e, arrestato per debiti, morirà in prigione a causa di un attacco di epilessia. Fagin viene processato e impiccato, mentre i ragazzi della banda, tranne il Furbacchione, iniziano a vivere finalmente una vita onesta; Oliver viene adottato dal signor Brownlow e torna a vivere con lui e Rose sposa finalmente Harry Maylie; quanto ai signori Bumble, caduti in disgrazia dopo che la polizia ha scoperto i loro rapporti con Monks e quindi con la banda di Fagin, perdono tutto e finiscono all’ospizio, dove moriranno in povertà sia pur, probabilmente, senza subire i crudeli maltrattamenti che erano stati inflitti a Oliver con la scusa che era bambino.
Personaggi principali
- Oliver Twist: è il protagonista. Durante il racconto ha un’età compresa tra i 9 e i 12 anni. Nonostante sia maltrattato dagli adulti (si può portare ad esempio il ladro Fagin, che lo sfrutta) è buono di cuore.
- Signor Bumble: un messo parrocchiale, fanatico puritano, grasso e collerico, utilizza metodi molto duri con i ragazzi indisciplinati. In seguito si sposa con la signora Corney e diviene il proprietario di un ospizio perdendo la carica di messo e collaborando con Fagin, Bill e Monks. Alla fine del romanzo finisce ospite proprio dell’ospizio per cui lavorava, morendovi.
- Fagin: uomo di circa 70 anni, nonostante sia un delinquente non è l’antagonista principale, tirchio e avido, porta Oliver nel giro del furto. Viene alla fine impiccato per legge. È descritto come un uomo rugoso dai capelli rossastri e rappresenta un po’ lo stereotipo dell’ebreo taccagno che ruba perché non si accontenta di ciò che ha già ma non sembra l’antagonista, poiché, per opportunismo, si comporta da ipocrita e quindi non è violento come Sikes.
- Bill Sikes: soprannome di William, antagonista principale, è uno scassinatore rude e alcolizzato, sempre accompagnato dal cane Occhiodibue, che maltratta come fa con Nancy. Rapisce Oliver per conto di Fagin e lo ingaggia per fargli rapinare i Maylie. Uccide Nancy dopo aver saputo del suo tradimento e, quando cerca di scappare dalla polizia, rimane impiccato ad una corda e muore insieme al cane.
- Monks: fratellastro di Oliver da parte del padre, grazie alla sua confessione, sarà un’importante fonte di informazioni per le origini Oliver, ma anche per quelle di Rose.
- Signor Brownlow: anziano signore dell’alta società che ospita Oliver per qualche giorno a casa propria quando era malato. Si dimostra gentile e premuroso nei confronti di Twist e lo aiuta a smascherare i suoi nemici ladri. Farà da padre adottivo ad Oliver alla fine.
- Nancy: compagna di Sikes, fa la prostituta a suo rischio e pericolo per guadagnarsi da vivere, si dimostrerà molto più gentile con Oliver e tradirà il suo fidanzato dicendo tutto a Rose e a Brownlow. Per questo motivo viene uccisa da Sikes.
- Rose: splendida fanciulla di diciassette anni, con due limpidi occhi azzurri, molto dolce e affettuosa. Orfana, è stata accolta in casa dalla signora Maylie quando era piccola e la chiama zia. Innamorata del giovane Harry, che sposerà, alla fine del romanzo si scoprirà essere zia di Oliver da parte di madre.
Altri personaggi
- Signora Mann: si occupa della crescita di Oliver fino all’età di nove anni con metodi molto duri e severi.
- Gamfield: spazzacamino che, bisognoso di denaro, vuole far diventare Oliver suo apprendista per intascare il denaro proposto dalla parrocchia per chi adotta Oliver, però il giudice, capendo la natura violenta dell’uomo lo impedisce.
- Sig. Sowerberry: primo padrone di Oliver. Costruttore di bare ha un’ottima opinione di Oliver a differenza della moglie che lo costringerà a picchiare Oliver, provocando così la sua fuga da casa.
- Noah Claypole: ragazzo con la testa grande, gli occhi piccoli e un’espressione ottusa che lavora nella bottega di Sowerberry. Quando Oliver arriva, si ingelosisce. Fuggito insieme a Charlotte, finirà per lavorare per Fagin.
- Jack Dawkins: ragazzo avente il naso schiacciato e la fronte piatta. Indossa abiti da uomo molto lunghi e larghi e un cappello posto in testa. Fa conoscere ad Oliver Fagin ed è soprannominato dagli amici “lo scaltro”.
- Fang: magistrato di polizia molto crudele con gli imputati dal viso paffuto e rossastro.
- Signora Bedwin: cameriera di Brownlow molto gentile e disponibile con Oliver, gli presta affettuose cure che lo portano alla guarigione.
- Signora Maylie: anziana, con aspetto nobile e autoritario, dimostra affetto nei confronti del povero Oliver.
- Henry Maylie: amico d’infanzia di Rose, innamorato di lei, che alla fine si unirà a lei nel matrimonio.
- dottor Losberne: medico della famiglia Maylie, aiuterà Oliver a salvarsi da un’alta febbre oltre ad essere un suo grande amico.
- Charley Bates: altro ragazzo alle dipendenze di Fagin, ladruncolo, sempre di ottimo umore e chiassoso.
- Occhiodibue: cane di Bill Sikes che viene spesso maltrattato dal suo padrone, con cui morirà durante la fuga.
- Signora Corney: futura moglie di Bumble e donna molto ricca, è anche dirigente della workhouse dove,a nove anni, viene mandato Oliver.
Analisi e temi
Il romanzo è la prima chiara denuncia di Dickens del sistema educativo dell’era vittoriana, nonché il manifesto della reale condizione dei ceti meno abbienti nelle grandi città, come Londra. Dickens critica molto il sistema apparentemente funzionale dell’educazione dei bambini più poveri negli orfanotrofi, dove i fanciulli sono costretti a svolgere dure mansioni senza compensi. La “ribellione” di Oliver nella sequenza della minestra, richiesta per una seconda volta, è l’esempio di rottura da parte dell’autore contro tali canoni di educazione. La denuncia contro la dilagante povertà delle città si sposta nel covo di Fagin, in cui i più poveri, privi di qualsiasi percorso educativo, sono costretti a sopravvivere come possono, spesso percorrendo “cattive strade”. Nelle opere successive Dickens denuncerà anche il sistema di parte delle ricche famiglie inglesi, che offrivano la loro beneficenza ai poveri soltanto per guadagnare ammirazione nella società; ciò non accade con Oliver, in cui si instaura subito un rapporto di affetto ancestrale con il suo ricco protettore Brownlow.
Il personaggio di Oliver incarna i valori di un nuovo eroe per Dickens: un reietto della società che riesce a trovare il suo futuro grazie ai propri espedienti e all’aiuto di gente di buon cuore. Tale tematica del nuovo gentleman inglese sarà presente in altri romanzi dell’autore, specialmente in David Copperfield. Il ragazzo Oliver segue una sorta di parabola di purificazione facendo un percorso studiato della Provvidenza divina, dallo stato iniziale di miseria ed esilio da tutti fino alla fine, rosea e soddisfacente presso la Villa del signor Brownlow. Il percorso adottato da Dickens è stato considerato “conservatore e vittoriano”, perché è fortemente intriso dei tipici valori cristiani del protestantesimo e della parabola della conversione e del ritrovo del protagonista che all’inizio è disperso nella strada del male e del peccato.
La visione dickensiana dei personaggi è ancora concentrata su un piano binario, ossia il gruppo dei Buoni e quello dei Cattivi, e ciascun personaggio appartenente alla sua cerchia è fortemente carico di tali connotati, a partire innanzitutto dal nome. Infatti Dickens attribuisce a ciascun nome composto dei messaggi per il lettore sulle qualità e sul destino già intuibile del personaggio. Dunque nel romanzo ogni personaggio buono sarà descritto con le migliori qualità e bellezze fisiche, mentre i cattivi saranno raffigurati con i peggiori vizi e le più aberranti connotazioni fisiche. Un esempio è Fagin, rappresentato come la personificazione del Diavolo, e Sikes, descritto come un mostro dagli istinti violenti e bestiali.
Lo stile di Dickens è ricco di pathos e di metafore, spesso religiose, nonché di passaggi dal patetico al gioioso, dal triste al melanconico, non offrendo mai un andamento lineare, ma sempre ricco di particolari. Inoltre è molto presente l’ironia, specialmente contro i personaggi cattivi della storia.
David Copperfield |
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Titolo originale | David Copperfield |
Frontespizio di un fascicolo dell’edizione originale del romanzo (disegnata da Phiz) |
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Autore | Charles Dickens |
1ª ed. originale | 1849-1850 |
1ª ed. italiana | 1859 |
Genere | romanzo |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Rivoluzione industriale in Inghilterra |
Personaggi | Zia Betsey Trotwood, Peggotty, Agnes Wickfield, Dora Spenlow, Thomas Traddles |
Protagonisti | David Copperfield |
Antagonisti | Mr. Murdstone, Steerforth, Miss Murdstone, Uriah Heep |
Altri personaggi | Ham, Barkis, Mr. Dick, Mr. Spenlow |
Preceduto da | Dombey e Figlio |
Seguito da | Casa Desolata |
David Copperfield (il tit. originale èThe Personal History, Adventures, Experience and Observation of David Copperfield the Younger of Blunderstone Rookery) (which he never meant to publish on any account) è l’ottavo romanzo scritto da Charles Dickens, pubblicato per la prima volta mensilmente su rivista tra il 1849 e il 1850.
Pubblicazione
«Di tutti i miei libri, quello che più amo è questo… come molti genitori amorosi, ho nel più profondo del cuore un figlio preferito: il suo nome è David Copperfield. prefazione all’edizione del 1867» |
Come quasi tutti i lavori di Dickens, il romanzo è stato pubblicato a puntate mensili su un giornale di proprietà dello stesso scrittore, riscuotendo subito un enorme successo. Molti degli elementi del romanzo si ispirano ad eventi della vita stessa dell’autore; esso, infatti, si può considerare l’autobiografia romanzata della vita del grande scrittore ottocentesco, il più autobiografico tra tutti i libri da lui scritti.
L’opera inoltre viene considerata una industrial novel, perché in essa si riflette la miseria vissuta durante la rivoluzione industriale, quando era molto diffuso lo sfruttamento delle donne e dei bambini nelle fabbriche. L’illustratore della prima edizione fu Phiz, uno dei più importanti illustratori delle opere di Dickens.
Trama
La storia ripercorre per intero la vita di David, dall’infanzia alla maturità. Nato a Blunderstone, una cittadina della contea di Suffolk nei pressi di Great Yarmouth in Inghilterra, nel 1820, sei mesi dopo la morte del padre, David è costretto a trascorrere i primi anni d’infanzia senza la presenza di una solida e sicura figura paterna. Egli vive però felicemente solo con la giovane madre e la buona governante Peggotty.
Quando ha ormai compiuto sette anni, la madre conosce Mr. Murdstone, un uomo severo, freddo e inflessibile, che deciderà, sentendosi sola, di sposare; ancora più intrattabile e crudele è sua sorella zitella Jane Murdstone, che viene a vivere con loro. Il bambino dimostra di non provare alcuna simpatia né per il patrigno né per la sorella di lui, e costoro non accettano il suo atteggiamento. Murdstone, con la scusa che il figliastro non è abbastanza diligente negli studi, non esita a picchiarlo con una canna (Vedi caning), affermando che ciò non può fargli altro che bene, come ha fatto bene a lui ai suoi tempi. Tuttavia, a seguito di una di queste frequenti punizioni corporali, David gli morde una mano e a quel punto, per infliggergli un ulteriore castigo, il patrigno allontana il bambino dalla madre e lo manda in un collegio privato gestito da un suo conoscente.
Qui, a “Salem House”, David fa la conoscenza di Steerforth, un ragazzo più grande ammirato dalla maggior parte degli alunni, e Traddles, che rimarranno sempre i migliori amici di David. Il severo e spietato preside Creakle è autore di continue angherie contro i ragazzi e, spesso e volentieri, fa anch’egli ricorso alle punizioni corporali. Tornato a casa per le vacanze, David trova un nuovo fratellino e una madre completamente oppressa dal marito, succube e priva di volontà, i quali muoiono entrambi poco tempo dopo. Poco dopo inizia a subire pressioni e violenze psicologiche attuate nei suoi confronti da Mr. Murdstone e sua sorella.
David è di conseguenza costretto a lasciare il collegio, e viene mandato a lavorare come garzone in una fabbrica situata a Blackfriars, il cui proprietario è un commerciante di vini amico e socio d’affari di Mr. Murdstone. Intanto, la ex governante Peggotty si sposa con il carrettiere Mr. Barkis. In questo periodo, il giovane David alloggia presso la famiglia Micawber. Mr. Micawber, uomo tanto buono e innocuo quanto finanziariamente inetto, non essendo in grado di badare alle spese di casa, è arrestato per debiti e rinchiuso presso la “King’s Bench Prison” di Southwark (uno dei distretti a sud di Londra), dove rimane parecchi mesi prima d’essere rilasciato. Tornato in libertà, si trasferisce con l’intera famiglia a Plymouth.
David decide di scappare da Londra e, dopo mille avventure, raggiunge Dover, dove si reca all’abitazione di una lontana zia, l’unica parente che gli è rimasta, l’eccentrica e capricciosa ma affettuosa Betsey Trotwood, donna che, da quando si è separata dal marito, odia gli uomini e tutto ciò che è maschile; costei ospita in casa uno strano coinquilino chiamato Mr. Dick e una giovane domestica, Janet. Nonostante il tentativo perpetrato da Murdstone di riottenere la custodia del figliastro, alla fine è la vecchia zia ad accoglierlo con sé.
Col prezioso aiuto di Mr. Dick, Mrs. Betsey riesce a pagare a David gli studi e l’affitto di una stanza presso un avvocato, Mr. Wickfield, dove il ragazzo diventa confidente della figlia di lui, Agnes. Rivede anche l’amico Steerforth, al quale, durante una visita compiuta insieme da Peggotty, presenta l’amica d’infanzia Emily, nipote adottata della sua ex governante. Il romantico ma egoista Steerforth seduce, a insaputa dell’amico, la giovane Emily: la ragazza era promessa al cugino Cam e poco tempo prima delle nozze i due amanti fuggono nella notte, portando la disperazione in casa di Peggotty. Peggotty si dedica a lungo a ricercare le tracce della nipote, che alla fine viene ritrovata grazie ad un’amica (una prostituta di nome Martha Endell). La famiglia emigra in Australia con i Micawber, ma Emily non si sposa più.
Terminati gli studi, David incomincia il tirocinio presso lo studio legale “Spenlow e Jorkins” e conosce la figlia del noto avvocato Mr. Spenlow, Miss Dora, finendo per innamorarsene. Deve al contempo guardarsi dal subdolo, viscido, arrivista e fraudolento contabile Uriah Heep, i cui misfatti vengono alla fine rivelati grazie all’aiuto del provvidenziale Micawber.
Alla fine David diventa cronista parlamentare e sposa la bella ma ingenua Dora. Purtroppo dopo qualche anno la moglie muore a causa d’un aborto spontaneo, e David si ritrova da solo nei momenti più difficili. In questo frangente David scopre le virtù di Agnes e inizia a provare un intenso e sincero affetto per lei. Alla fine del libro David sposa Agnes, che da sempre era segretamente innamorata di lui. I due troveranno così la felicità, avranno quattro figli, e ad una di essi daranno il nome della zia Betsey.
Personaggi
Il David Copperfield mette in scena più di una settantina di personaggi conosciuti e chiamati col loro nome, più una ventina d’altri individuabili sia per la loro funzione (padrone di casa, cameriere alla locanda, marinaio) o, anonimamente, solo attraverso la loro presenza (molti bambini, ad esempio). Infine alcuni personaggi, anche se molto presenti, son conosciuti solo tramite il cognome (Barkis, il futuro marito di Clara Peggotty, o il dottor Chillip).
Protagonisti
- David Copperfield
- Il personaggio protagonista del romanzo. Dopo aver trascorso felicemente l’infanzia assieme alla madre e alla fedele domestica Peggotty, viene costretto dal patrigno a frequentare un duro collegio e poi a lavorare nell’industria di un suo amico; si rifugia quindi in seguito dalla zia Betsey, studia a Canterbury e viene ospitato dall’avvocato Wickfield; iniziato il tirocinio presso lo studio legale “Spenlow e Jorkins”, sposa Dora, la figlia del proprietario, la quale però muore poco dopo.
- Dopo un periodo di depressione conosce la fortuna letteraria e sposa Agnes Wickfield. Egli ha molti nomignoli: Steerforth lo chiama “Daisy” o “Fiorellino”, Dora invece “Doady”, mentre la zia Betsey “Trot” (diminutivo di Betsey Trotwood Copperfield, nome che avrebbe voluto dare al nipote se fosse nato femmina).
- Clara Peggotty (poi Barkis)
- Fin dall’inizio della storia, è la domestica della famiglia Copperfield, a cui è molto affezionata, nonostante i frequenti litigi con Clara; i primi ricordi di David risalgono a lei e alla sensazione provata nel toccare il suo pollice irruvidito dall’ago, e di quando egli le sillaba un libro sui coccodrilli che conserva come una reliquia. Proviene da una famiglia povera che vive in riva al mare dentro una barca molto ben adattata ad abitazione.
- Dopo la morte del marito Barkis, e grazie alla cospicua somma ereditata, aiuta David a tener in ordine la propria stanza mentre vive a Londra: in seguito torna a Yarmouth a tener la casa per il nipote Ham. Dopo la morte di quest’ultimo andrà a vivere con Betsey e a lavorare per lei.
- Betsey Trotwood
- Sorella del padre di David; di carattere piuttosto capriccioso ed arcigno in apparenza ma alla fine di buon cuore, assiste alla nascita del nipote, spaventando a morte con la propria personalità irruenta la madre del nascituro, e se ne va senza profferir motto non appena le viene detto che si tratta d’un maschio. Ospita temporaneamente David quando il ragazzo fugge, nella sua casa di Dover, dove vive assieme ad uno strano inquilino di nome Mr. Dick, un tipo che d’altra parte ella pare rispettare assai, infine trova per David l’alloggio presso Wickfield; difenderà a spada tratta David, affrontando Murdstone che è venuto per riprenderselo.
- Era sposata con un uomo da cui si è successivamente separata (e da dopo la separazione ha iniziato a malsopportare tutto ciò che è legato agli uomini) ma che continua ad amare e a cui, nonostante lo spavento che prova ogni volta che il marito appare, presta consistenti somme di denaro varie volte all’anno purché lui non si faccia rivedere, e fa credere a tutti d’esser vedova per nascondere l’esistenza di questo marito buono a nulla.
- Edward Murdstone
- Antagonista principale di David per tutta la prima metà del romanzo, è il secondo marito di Clara Copperfield. Ha un carattere estremamente duro e severo, e si rivela presto essere un patrigno crudele, che punisce a colpi di frusta il bambino, accusato di rimanere indietro con lo studio. Maltratterà anche Clara, tanto da farla morire; dopo la morte della moglie erediterà la casa, divenendone di fatto il solo ed unico padrone.
- Cercherà il più possibile di allontanare David dal suo nucleo familiare, mandandolo per circa un anno in collegio e poi, dopo la morte di Clara, a lavorare nel suo deposito di vini e liquori a Londra, dove gli viene assegnato il compito di pulire le bottiglie vuote. Non esita a recarsi da Betsey per chieder indietro David scappato a casa sua. Verso la conclusione si viene a sapere che è riuscito a sposare un’altra giovane donna e che continua ad applicare anche con lei i suoi vecchi principi della “fermezza”.Alla fine David riuscirà a sconfiggerlo facendolo arrestare per aver operato una truffa per impadronirsi della casa di famiglia di David vendicando così sua madre e i maltrattamenti subiti durante l’infanzia.
- James Steerforth
- Discendente di una ricca famiglia, da cui è molto ammirato, compagno di scuola di David (i due si incontrano già nei primi giorni a Salem House); è un tipo carismatico e davvero senza peli sulla lingua, molto ammirato da tutti i ragazzi, ma dimostra anche di essere pur sempre un personaggio snob che sfrutta senza esitazione i suoi compagni più giovani. Usa le conoscenze altolocate della madre per far licenziare il bravo insegnante Mr. Mell, con cui era entrato in discussione.
- Cresciuto, diventa un giovane uomo benvoluto e bello, ma dimostra d’esser privo di coscienza etica, e si rivela infido perché prima seduce Emily e scappa con lei per poi abbandonarla. Alla fine annega a Yarmouth in un naufragio.
- Wilkins Micawber
- Un signore altamente melodrammatico, abbastanza sciocco e sempliciotto ma di gran cuore: presso di lui alloggia il piccolo David durante il periodo di lavoro nella fabbrica “Murdstone e Grinby”. Eternamente indebitato, soffre di perenni difficoltà finanziarie, e grazie all’aiuto del giovane coinquilino e della moglie Emma riesce infine ad uscir dai guai.
- Dopo aver aiutato Wickfield, del quale diventa assistente, smascherando il viscido Uriah Heep, di cui prende il posto, emigra in Australia assieme ad Emma ed ai suoi due figli; qui riesce a giungere al tanto agognato successo, come David apprende grazie ad un articolo di giornale che gli viene mostrato da Daniel Peggotty, in qualità di allevatore di pecore. Questo personaggio è basato sulla figura del padre di Dickens, John, anche lui arrestato per debiti quando il figlio era appena un ragazzo.
- Uriah Heep
Personaggi secondari
- Clara Copperfield (poi Murdstone)
- Madre di David, dal carattere molto dolce e descritta come innocentemente infantile. Era sposata con un uomo morto pochi mesi prima della nascita del figlio; inizialmente vive soltanto assieme a questi aiutata dalla domestica Peggotty, con la quale litiga spesso fino alle lacrime ma a cui è estremamente affezionata.
- Successivamente si unisce in seconde nozze con Edward Murdstone, che si rivela presto un uomo dal temperamento crudele e che, dopo averle dato un figlio, conduce alla tomba entrambi a causa dei suoi continui maltrattamenti.David soffre molto della perdita della madre
- Jane Murdstones
- Sorella di Edward, è una zitella acida, dal carattere ancora più rigido, crudele ed insensibile del fratello. Arriva a sospettare (peraltro in modo completamente ingiustificato) continuamente che la cognata possa nascondere un’amante. Essa appare successivamente nel racconto in qualità di dama di compagnia di Dora Spenlow, la quale però non sembra riporre in lei alcuna fiducia. È lei a scoprire che David e Dora si sono segretamente fidanzati, e a rivelare tutto al padre di Dora, il quale decide di porre termine al fidanzamento poco prima di morire in un misterioso incidente stradale.
- Tommy “Thomas” Traddles
- Un altro compagno di scuola e caro amico di David; franco, diretto e generoso, è ricordato anche per la sua passione di disegnare scheletri sulla sua lavagnetta portatile. Spesso frustato dal preside Creakle, nonostante sia un bravo ragazzo, risulta meno popolare di Steerforth ed è uno dei pochi a non fidarsi di quel ragazzo tanto stimato da tutti.
- Dopo anni incontra nuovamente David e si rivela essergli molto utile poiché, diventato avvocato, su richiesta dell’amico si impegnerà per aiutare Wickfield. Lavora molto seriamente ma deve affrontar tuttavia sempre grandi ostacoli a causa della sua mancanza di denaro e raccomandazioni: riesce infine a farsi un nome ed una carriera utilizzando le sue sole forze, diventa così giudice e sposa il suo vero grande amore, Sophie.
- Emma Micawber
- Moglie di Wilkins e madre delle sue due figlie, ha un ottimo carattere e possiede uno spirito molto più pratico del marito; si preoccupa quando questi smette di punto in bianco di confidarsi con lei, ma scopre infine che questo comportamento è dovuto unicamente al fatto che il marito era tutto preso a mettere in trappola Heep.
- Proviene da una famiglia ricca che però ha sempre disapprovato il suo matrimonio; lei ha rinunciato ai soldi perché, dice: “Io non lascerò mai Micawber!”
- Daniel Peggotty
- Fratello della domestica di casa Copperfield, è un umile ma generoso pescatore di Yarmouth; è molto affezionato ai suoi nipoti e prende con sé Emily in custodia quando la piccola perde i genitori. Accoglie anche David durante le vacanze estive. Quando Emily fugge con l’amico di David, Steerforth, si mette in viaggio in lungo e in largo per il mondo alla loro ricerca; infine la trova a Londra, ed insieme emigrano in Australia.
- Emily
- Nipote di Peggotty nonché cugina di Ham, amica d’infanzia e poi primo amore infantile del giovane David, che la incontra per la prima volta mentre raccoglie conchiglie sulla spiaggia; fugge alla vigilia delle nozze col cugino Ham assieme a Steerforth, l’infido amico di David, dal quale viene però in seguito abbandonata. Non torna a casa perché si considera la colpevole d’aver disonorato il buon nome della famiglia.
- Ritrovata infine da Daniel a Londra, proprio quando si trovava sul punto d’esser costretta a prostituirsi. In modo che la giovane possa iniziar una nuova vita lo zio prende la decisione d’emigrare con lei in Australia.
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- Mr. Dick (Richard Babley)
- Bizzarro inquilino (nonché cognato) di zia Betsey, per cui quest’ultima nutre un certo rispetto. Un po’ squilibrato ma innocuo, piuttosto infantile e amabile, crede di avere i problemi di re Carlo I nella sua testa. Ha la passione di costruire giganteschi aquiloni ed è costantemente impegnato nella scrittura di un “memoriale”, che però non è in grado mai di portar a termine.
- Nonostante questa sua superficiale follia, ampiamente descritta, egli è in grado di veder non solo i problemi che via via s’affacciano con notevole chiarezza e lucidità, ma dimostra anche possedere un’intelligenza emotivaparticolarmente acuta quando gli capita di dover aiutare i coniugi Strong in crisi matrimoniale. Estremamente onesto, si dimostra sempre esser un amico leale e fedele per David.
- Avvocato Wickfield
- Legale amico di zia Betsey, presso il cui studio David fa pratica. Padre vedovo di Agnes, a cui è forse un po’ eccessivamente legato; si sente in colpa per il fatto che, attraverso il suo amore, ha sempre tenuto troppo stretta vicino a sé la figlia: ciò lo porta a volte a lasciarsi andare a scolarsi intere bottiglie di Porto.
- Rischia di venire rovinato da Uriah Heep, suo contabile, che utilizza le debolezze del datore di lavoro per trascinarlo sempre più in basso, incoraggiandone l’alcolismo e i sensi di colpa; riesce anche a convincerlo d’aver commesso scorrettezze professionali mentre era preda dei fumi dell’alcol e comincia a ricattarlo. Verrà salvato da Micawber ed alla fine i suoi amici ritengono che sia diventato, tramite la brutta esperienza, un uomo migliore.
- Agnes Wickfield (poi Copperfield)
- Unica ed amatissima figlia dell’avvocato Wickfield, presso il quale David abita temporaneamente; è sempre stata segretamente innamorata del giovane, inizialmente senza venir corrisposta, e rimarrà per anni esclusivamente una buona amica e consigliera. Bramata dall’intrigante e menzognero assistente del padre, Uriah Heep, viene “salvata” grazie all’aiuto di David e dei suoi amici Micawber e Traddles.
- Dopo esser tornato in Inghilterra, David finalmente realizza i suoi sentimenti per lei: Agnes diventa così la sua seconda moglie e madre dei loro figli.
- Dora Spenlow (poi Copperfield)
- Frivola ma buona moglie di David, figlia del suo datore di lavoro Spenlow: di carattere semplice, facile alle risa e alle lacrime, infantilmente affezionata ad un fastidioso cagnolino di nome Jip. Descritta come del tutto inadatta alla vita pratica e abbastanza inetta nella gestione di famiglia, ha molte somiglianze con la madre di David. Muore dopo pochi anni dal matrimonio a causa di un aborto spontaneo da cui non si riprende più, gettando il marito in uno stato di acuta depressione.
Altri personaggi
- Dottor Chillip
- Medico che assiste alla nascita di David; annuncia a Betsey Trotwood che il bambino di Clara è un maschio, notizia che causerà una gran delusione alla donna, di cui dovrà affrontare tutta l’ira e la rabbia.
Barkis conduce in carrozza David a Yarmouth- Barkis
- Avaro ma buono cocchiere, che spesso trasporta David fino alla nave-abitazione dei Peggotty, sposa Peggotty dopo un lungo ed assiduo corteggiamento. Nasconde le sue ricchezze dentro una scatola di vecchi vestiti; muore una decina d’anni più tardi lasciando tutto in eredità alla moglie.
- Preside Creakle
- Severissimo e violento direttore del collegio in cui studiano David, Steerforth e Traddles, è un vecchio conoscente di Murdstone. È sposato ed ha una figlia. Spesso frusta nel suo ufficio gli alunni per un nonnulla. Oltre a ciò, David ne ricorda il fatto che è incapace di parlare a voce alta e gli si gonfiano le vene del collo ogni volta che ci prova, per cui ha bisogno di un interprete. Sorprendentemente userà tatto e delicatezza per dare a David la notizia della prematura dipartita della madre.
- Più tardi diventa magistrato del Middlesex, dove si considera un illuminato; per i metodi che attua all’interno delle prigioni, viene ritratto con grande sarcasmo. Due dei suoi detenuti considerati modelli ed esempio per gli altri, Heep e Littimer, pur non mostrando alcun cambiamento effettivo nel loro carattere, riescono tuttavia ad ingannarlo completamente, il quale crede così fermamente nel loro avvenuto autentico pentimento.
- Tungay
- L’uomo con una gamba sola assistente personale di Creakle a Salem House. Responsabile della manutenzione, odia gli studenti ed è felice quando questi vengono picchiati dal preside.
- Mr. Mell
- Maestro della scuola di Salem House frequentata da David durante l’infanzia. A causa delle rivelazioni di Steerforth circa la sua umile condizione (che lo costringe a mantenere la madre in un ospizio) viene allontanato dalla scuola, con dispiacere di David, con cui aveva instaurato un buon rapporto (era stato l’unico insegnante a mostrarsi gentile con lui). Se ne risente parlare a sorpresa nelle ultime pagine del romanzo: David legge sul giornale che l’uomo, emigrato in terra australiana, è ora uno stimato professore in una scuola privata.
- Mr. Sharp
- Insegnante di Salem House diretto superiore di Mell. Apparentemente debole sia di salute che di carattere, cammina sempre pendendo da un lato, come se avesse la testa troppo pesante; ha inoltre un gran naso.
- Miss Lavinia e Miss Clarissa Spenlow
- Sorelle zitelle di Mr Spenlow e quindi zie di Dora. Sono due vecchiette tranquille e posate (David le paragona più volte a degli uccellini) che ospitano per un breve periodo la nipote dopo il decesso del padre. Miss Lavinia, la maggiore, è la più romantica e ha più stima dei due amanti mentre Miss Clarissa, la minore, è al comando delle operazioni domestiche ed è quella più razionale.
- Littimer
- Maggiordomo ossequioso ma traditore di Steerforth, sembra in apparenza estremamente rispettabile; il suo aiuto è fondamentale per la riuscita nel tentativo di seduzione di Emily. Organizza poi la fuga all’estero di James con la ragazza; in seguito finisce in prigione per appropriazione indebita e i suoi modi garbati gli permettono di divenir uno dei prigionieri modello di Creakle.
- Miss Mowcher
- Parrucchiera esperta amica di Steerforth, molto bassa di statura (soffre di nanismo), è una pettegola arguta e loquace. Contribuisce in modo decisivo alla cattura di Littimer, che aveva sottratto denaro al padrone prima della fuga all’estero.
- Mrs. Steerforth
- Ricca madre vedova di James. Donna molto orgogliosa e arrogante, ama e stravede per suo figlio, fino al punto da rimaner completamente cieca di fronte ai suoi difetti. Quando James disonora la famiglia Peggotty seducendo la giovane Emily, lei incolperà la ragazza d’avergli “corrotto” il figlio; la notizia finale della morte di James sembra distruggerla completamente dal dolore, tanto da non esser più capace di riprendersi. Alla fine diventerà completamente pazza e incapace di riconoscere chiunque.
- Rosa Dartle
- Cugina di James Steerforth che vive con la madre di quest’ultimo, è un’amara e sarcastica zitella. Estremamente magra, porta impressa sulle labbra una cicatrice causatagli da James durante una delle sue violente collere da bambino. Porta anche serrato dentro sé un amore segreto per l’amico d’infanzia, mentre odia follemente Emily per averglielo rubato e la madre di lui per averlo corrotto.
- Ham
- Nipote bonario e un po’ sempliciotto di Peggotty, è un’ottima persona nonché un solerte lavoratore: è il fidanzato ufficiale di Emily, prima che lei lo abbandoni per scappare con Steerforth. Muore tragicamente in mare nel tentativo di salvare un naufrago, che poi si rivela essere proprio questo ex amico di David.
- Mrs. Gummidge
- Vedova di un marinaio amico e socio di Daniel morto in mare; è accolta e sostenuta da questi dopo la perdita del marito. Ella descrive se stessa come una creatura sola e derelitta, passando il tempo a lamentarsi e struggersi. Ma dopo la fuga di Emily con Steerforth cambia radicalmente il suo comportamento: rinuncia alla sua continua autocommiserazione diventando la principale consolatrice di Ham.
- Anche lei alla fine emigra in Australia e ricevuta lì una proposta di matrimonio, risponde all’uomo tirandogli contro un secchio.
- Martha Endell
- Giovane ragazza di pessima reputazione – è additata come prostituta – che aiuta Daniel Peggotty a ritrovare sua nipote Emily, di cui è amica. Dalla disperazione aveva pensato al suicidio ma, alla fine della storia emigra in Australia con Emily, Daniel e Mrs Gummidge e si rifà una vita, sposandosi e vivendo felice.
- Janet
- La giovane domestica di zia Betsey. È abituata alle stramberie della padrona e esegue le faccende domestiche con tranquillità. Quando zia Betsey si trasferirà da David, ella affitterà il cottage e sposerà un oste (con gioia della vecchia). È descritta come una diciottenne molto carina.
- Mr. Spenlow
- Padre di Dora, avvocato e datore di lavoro di David all’ufficio del procuratore. Muore improvvisamente per un attacco di cuore mentre si trova alla guida della sua carrozza; dopo di che si scopre che era fortemente indebitato.
- Mr. Jorkins
- Partner di Spenlow, viene usato da quest’ultimo come capro espiatorio per qualsiasi decisione impopolare che si trovi costretto a prendere, facendolo passare per un tiranno inflessibile, quando invece nella realtà dei fatti non è altri che una nullità mite e timida del tutto incapace d’agire.
- Julia Mills
- Intima amica di Dora Spenlow, aiuta David a mantenersi in contatto con Dora attraverso lettere clandestine. Si trasferisce successivamente in India con il padre.
- Mr. Strong
- Preside della scuola di Canterbury frequentata da David, che gli fa visita in varie occasioni. È di età molto più avanzata rispetto alla moglie e ciò gli causa insicurezza; Heep giungerà a sfruttar tali paure per guadagnar potere sopra di lui. Emergerà alla fine che la fiducia nei riguardi della moglie era ben riposta.
- Anna (Annie) Strong
- Giovane moglie di Mr Strong. Viene accusata di tradimento in quanto sospettata d’intrattener una relazione con Jack Maldon, ipotesi questa che si rivela in seguito del tutto infondata. Quando gli amici cercano di convincer Strong del pericolo rappresentato da Maldon, egli ancora si rifiuta di credere che la moglie abbia ceduto alla tentazione.
- Jack Maldon
- Cugino e amico di infanzia di Anna Strong, affascinante ma piuttosto dissoluto. Innamorato di lei cerca di allontanarla dal marito.
- Mrs. Markleham
- Madre di Annie, soprannominata “il vecchio soldato” da parte degli studenti di Mr. Strong a causa della sua cociutaggine. Cerca di trar vantaggio pecuniario dal genero in ogni modo possibile, anche a discapito della felicità della figlia..
- Mrs. Heep
- Madre di Uria, di carattere servile come il figlio, instillando in lui per tutta la vita la tattica di fingere benevolenza al solo scopo di raggiungere i propri obiettivi.
- Sophy Crewler
- Moglie di Tommy. Figlia di un pastore con una numerosa famiglia, si rivela una brava massaia e una moglie adorabile contentandosi di vivere con i pochi beni del marito e continuando a prendersi cura delle sorelle più giovani.
- Mrs. Crupp
- Padrona di casa di Dabid quando questi risiede a Londra, particolarmente appassionata di grappa e cognac a basso costo.
- Omer e Joram
- I becchini dell’omonima impresa funebre che porta i loro nomi
La fortuna e l‘apprezzamento di David Copperfield
Lev Tolstoj, che considerava Dickens il migliore di tutti i romanzieri inglesi, dichiarò che “David Copperfield” era il suo romanzo riuscito meglio; Henry James ricordò di amare sentirlo leggere da sua madre nascosto sotto un tavolino; Fëdor Dostoevskij rimase affascinato dalla sua lettura nel campo di prigionia in Siberia; Franz Kafka definì il suo libro “America” “una pura imitazione” di esso; James Joyce espresse il suo rispetto per questo romanzo nel suo libro “Ulisse”; Virginia Woolf, che non aveva normalmente una grande considerazione per Dickens, confessò il valore di questo romanzo, che racconta “i miti e le memorie della vita”; esso era inoltre il romanzo preferito di Sigmund Freud.