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Anteprima di tanti racconti…
Nelle scatole dei bottoni, in quelle vecchie di latta, arrugginite, che un tempo contenevano biscotti o pasticcini per il thè, ci sono i ricordi più belli.
Forse non ci avete mai pensato ma è veramente così! In ogni casa c’è una scatola dei bottoni, quelle tramandate di madre in figlia, quelle dove ognuno di noi mette i bottoni belli che stacca o strappa dagli abiti che dismette, quei bottoni che piacciono particolarmente… “che belli questi bottoni!“.
Alice è la bambina che vive in quella scatola, è piccola hai i capelli castani lunghi fino alle spalle raccolti con un nastro verde con una perfetta frangetta che le incornicia il volto; Alice indossa un vestito rosa con una gonnellina scozzese, lei vive in quella scatola ma ha imparato ad uscire e poi rientrare, quella è la sua casa. Ci sono giorni in cui indossa un bellissimo impermeabile giallo con cappellino e stivali, tutto giallo… ed esce sotto la pioggia, si diverte un mondo ma poi non vede l’ora di tornare a casa…
Non è mai sola, la sua famiglia è in tutte quelle storie e nei loro personaggi che ormai non possono stare senza di lei e lei senza di loro. Ogni sera incontra qualcuno di loro e stanno insieme… e si raccontano storie e favole.
Un Bottone con piccoli paesaggi disegnati che rappresentano bellissime campagne, con laghetti e viali alberati, una altro che rievoca la dolcezza del gelato, la cremosità della panna ed i pezzetti di cioccolato che gli sono caduti sopra… bottoni che parlano e raccontano un passato lontano che però non è mai trascorso ed è rimasto racchiuso in quella scatola; non tanto intrappolato ma semplicemente presente: vivo e presente… nulla in quella scatola è stato scalfito dal tempo, ogni bottone ha mantenuto la propria dimensione nonostante il tempo fuori da essa abbia cancellato tutto, nel suo inesorabile trascorrere! Nulla, là fuori, è rimasto tale ad un tempo…
Tre bottoni hanno voluto narrarci, per primi, la loro storia, hanno voluto uscire dalla scatola di latta, ma non so dirvi di preciso se è stata Alice a sceglierli; lei li conosce tutti e non possiamo sapere come sia accaduto che solo questi tre bottoni siano stati scelti.
Il primo bottone è rotondo, di argento ed ha inciso al centro un cavallino a dondolo. Racconta la storia di un bambino di nome Enrico, nato negli anni ’50.
Il secondo è un bellissimo bottone in metallo dorato, ricoperto di micro-perline, piccoli cristallini dai riflessi gialli e pietre semi preziose, racconta la storia di una ragazza del Marocco che negli anni ’60 era andata a vivere a Roma con la sua famiglia.
Il terzo bottone è di colore bordeaux ed era cucino, insieme a tanti altri in una vestaglia lievemente trapuntata appartenuta ad una casalinga, madre di 4 figli che faceva la fioraia a Trastevere…
Agli occhi di tutti i più distratti, la bambina che viveva nella scatola dei bottoni non era altro che una bambolina dimenticata lì dentro dalla padrona di casa, ormai cinquantenne, che ci giocava da bambina, quando la sua mamma sarta cuciva nella cucina durante le giornate di inverno…
Dentro un panettiere a Parigi, in una mattina di primavera, entra per comprare due focacce salate una anziana nonna romana che faticosamente parla il francese e che accompagna a scuola i suoi due nipoti di 7 e 8 anni, loro parlano un poco di italiano, paga ed esce… dietro di lei una donna non alta, snella e dalla postura molto eretta, dalla carnagione scura e dai capelli neri striati di grigio, lunghi dritti, raccolti da una coda; indossa un paltò sagomato di lana di colore nocciola che a giorni alterni si reca in quella panetteria per comperare una baguette da un euro, si capisce che la donna fatica ad arrivare a fine mese; non parla mai, saluta sempre, prende il suo filoncino ed esce…
