- 🥚 Chi si scusa si accusa!
- 👐 Una mano lava l’altra!
- 🙊 Il bel tacer mai fu scritto
- 🍴 Cane non mangia cane!
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“Il bel tacer mai fu scritto” (Dante Alighieri)
(il sottotitolo)
“quando non hai niente di intelligente da dire, è meglio se stai zitto.”
“Il silenzio è una discussione portata avanti con altri mezzi.” – CHE GUEVARA
“Capita di dover tacere per essere ascoltati.” – STANISLAW JERZY LEC
“Ci sono cose che si dicono meglio stando in silenzio.” – JOAQUIM MARIA MACHADO MACHADO DE ASSIS
“Difficile è vivere con gli uomini, perché tacere è così difficile.” – FRIEDRICH WILHELM NIETZSCHE
Queste locuzioni vogliono rimarcare un fatto noto da sempre, IL SILENZIO È D’ORO…
Loro apprezzavano il silenzio:
- Buddha meditava sulle sponde del fiume Nairanjana
- Gesù pregava nel deserto
- il profeta Maometto nelle grotte del Monte Hera
- Lao-Tse sulle montagne della Cina.
E ancora… San Bernardo di Clairvaux, San Francesco d’Assisi e più recentemente Gandhi e Madre Teresa di Calcutta hanno sottolineato le virtù del silenzio.
Governo, il richiamo di Draghi: «Le parole hanno fatto danni»

13 settembre 2018
La Bce e l’Ue lanciano un avvertimento al governo, con Mario Draghi che invita l’Italia a non contare sulla Bce per «finanziare il deficit» e dice di aspettare la manovra dopo tante dichiarazioni che «hanno fatto alcuni danni».
Manovra, ecco le parole del Governo che peggiorano i fatti
Dopo il varo del Def, le uscite in libertà di Salvini, Di Maio, Conte e Savona avvalorano ancor di più la constatazione di Mario Draghi che il Governo, oltre che con i suoi atti, peggiora la situazione con le sue parole – una collezione di sciocchezze che comprende anche la Confindustria e la finta sinistra di Emiliano e Fassina
Aveva ragione da vendere il presidente della Bce, Mario Draghi, quando, solo pochi giorni fa, osservava che “le parole del Governo italiano hanno fatto danni“. Ma il problema è che, dopo un Def che è una sfida aperta all’Europa e ai mercati, la collezione di uscite spericolate del Governo giallo-verde non conosce sosta. Da Matteo Salvini a Luigi Di Maio, da Giuseppe Conte a Paolo Savona, il campionario è vasto e il richiamo del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al rispetto della Carta Costituzionale sui conti pubblici tutto è tranne che un fatto di routine. Al contrario, è un avvertimento preventivo che, nel caso di un peggioramento della situazione italiana sia nei confronti dell’Europa che sui mercati, il Quirinale non farà da parafulmine.
COME VOLEVASI DIMOSTRARE:
“Il bel tacer mai fu scritto”
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