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La vera storia del carnevale è molto antica… trae le sue origini dal Medioevo.
Era la festa dei pazzi la chiamavano “fasnachat” o “fesenach”.
Poi diventa “levare la carne” in quanto dal giorno dopo iniziava la quaresima in cui si deve sospendere il consumo della carne per i quaranta giorni prima della Pasqua.
Con il carnevale i Babilonesi, Ittiti, Fenici ed Egiziani onoravano i propri dèi, mentre i Greci e i Romani adoravano il dio del vino.
Con l’Imperatore Costantino e il cristianesimo il carnevale fu definito una festa pagana e bandita come festività.
Nel tempo, le usanze giocose del carnevale tornarono in auge e quindi la chiesa fece un compromesso dichiarando che potevano partecipare al carnevale solo coloro che erano disposti a digiunare i quaranta giorni prima della Pasqua.
Finalmente nel tempo il 🎈 carnevale perse ogni legame con la religiosità per diventare una festa popolare, una settimana nella quale era permesso fare di tutto per poi ritornare alla civiltà e al buon gusto.
Oggi il carnevale è quel periodo che precede la quaresima ed è celebrato con feste mascherate, sfilate di carri allegorici, danze e baldorie. Il 🎉 carnevale termina con grandi feste il giorno di martedì grasso, che precede il mercoledì delle ceneri, primo giorno di Quaresima.
Il carnevale viene festeggiato in molte parti del mondo, ma in non tutti i paesi la data del 🎀 carnevale coincide. In Italia il carnevale è una festa molto importante, che porta con sè tradizioni regionali e piatti tipici, con le ricette di carnevale diverse da regione a regione.
In Italia ci sono alcuni dei carnevali più belli del mondo, come il carnevale di 🎭 Venezia ed il carnevale di 🎊 Viareggio…
Carnevale, è tradizione!
Carnevale è divertimento e allegria, ma anche tradizione, tante maschere che riescono a colorare e rallegrare l’atmosfera di questa festa così divertente. L’Italia ha una grande ricchezza di personaggi regionali di nati dal teatro dei burattini, dalla Commedia dell’arte, da tradizioni arcaiche, o create come simboli dei festeggiamenti carnevaleschi di varie città. Le maschere hanno il compito di scacciare le forze del male, l’inverno e di aprire la strada per l’arrivo della primavera: per questo motivo sono associate al carnevale.
Ogni regione ha la sua maschera, come simbolo di connotazione sociale e culturale. Il travestimento è uno dei riti che caratterizzano il Carnevale e ha una origine antichissima, tanto che ogni regione, ogni città, ogni luogo d’Italia ha la propria immagine grazie al personaggio che lo rappresenta. È nel Rinascimento e nella Commedia dell’Arte che possiamo rintracciare gli archetipi delle maschere che sono diventate con il tempo un simbolo, grazie alle loro caratteristiche peculiari di costume.
Carnevale, si MANGIA!


🍥 RICETTA CHIACCHIERE PARMIGIANE
Ingredienti:
- 500 grammi di farina
- 100 grammi di zucchero
- 3 uova intere
- 50 grammi di burro
- 1 bicchierino di liquore per dolci o grappa o rum
- 1 bustina di lievito vanigliato
- IL SEGRETO!… mezzo bicchiere di acqua con sciolte per una notte 2 caramelle di menta ghiaccio
- In Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Trentino e in provincia di Ferrara le chiacchiere sono conosciute come crostoli
- a Venezia, Vicenza e Padova sono chiamate galani,
- in Lombardia dove sono dette gale, gali o
- lattughe in provincia di Mantova e Cremona
- in Piemonte e in Liguria vengono chiamate bugie
- in Toscana sono note come cenci, struffoli o croggetti.
- in Emilia-Romagna per indicare le chiacchiere si dice intrigoni, rosoni o sfrappole
- frappe in Lazio e le sfrappe nelle Marche.
- in Molise le chiacchiere si chiamano cunchielli
- in Sardegna sono note come maraviglias
La storia delle chiacchiere di Carnevale è molto antica. Le origini risalgono, infatti, a quando nell’antica Roma si celebravano i Saturnali, una festa molto simile al Carnevale odierno. Durante questo periodo di banchetti e feste popolari, in cui tutti i canoni sociali venivano ribaltati, uno dei simboli d’eccesso erano le frictilia, dolci fritti nel grasso di maiale, distribuiti alla folla fra le strade della città. Apicio, uno dei più raffinati buongustai dei tempi antichi, descrive così la preparazione delle chiacchiere nel suo “De re coquinaria”: “Frittelle a base di uova e farina di farro tagliate a bocconcini, fritte nello strutto e poi tuffate nel miele”.
LE CASTAGNOLE
Ingredienti
- 370 g di farina
- 80 g di zucchero
- 3 uova
- 60 g di burro
- mezzo bicchierino piccolo di grappa o rum
- 1 cucchiaino da caffè lievito vanigliato
- 1 limone grattugiato
- zucchero a velo
- sale
Le castagnole (o favette), il cui termine è dovuto alla piccola dimensione e all’analoga forma del frutto dei castagni, sono dolci carnevaleschi provenienti soprattutto dalVeneto, dall’Emilia Romagna e dal Lazio; ma si rileva una forte presenza anche in alcune località meridionali, in particolare in Campania. Anche questo sfizio, per lo più fritto e zuccherato, ha origini antiche, ma non antichissime, secondo le fonti pervenuteci; infatti, oltre ai più moderni ricettari ottocenteschi, sono presenti ben quattro ricette diverse, che portano il nome di Castagnole (di cui una con cottura al forno), già in un manoscritto di fine ‘700, trovato da Italo Arieti negli Archivi di Stato della città di Viterbo.
Ma si suppone che, di castagnole, si parlasse già nel 1692, attraverso le ricette del Latini, cuoco, tra gli altri, della casa reale dei D’Angiò, e nel 1684, con il Nascia, cuoco della Casa dei Farnese: entrambi scrissero di struffoli (termine che, col senno di poi, è oggi usato spesso come sinonimo di castagnole) alla romana, la cui descrizione corrisponde perfettamente a quella della delizia in questione.
TORTELLI FRITTI
I classici tortelli fritti carnevaleschi. Possono essere farciti con la crema, ma anche con la marmellata o il cioccolato in crema quelli classici di Parma sono con il pesto dolce!
Ingredienti per la pasta
- 500 grammi di farina
- 50 grammi di burro
- 150 grammi di zucchero
- 3 uova (uno intero e due tuorli)
- 1 bustina di lievito vanigliato
- una scorza di limone
Ripieno
- Marmellata di prugne brusche
- Cioccolato in crema
- Crema pasticcera
- Marmellata di castagne
- Pesto dolce: marmellata di arancia, fichi, pinoli e noci, uvetta sultanina, castagne sbucciate e cotte, qualche amaretto (tutto nel mortaio)!
E ANCORA…
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