💊 Integratori alimentari e 🍯 creme (“di bellezza”): usarli e sceglierli con attenzione! (prima parte)

L’integrazione con micronutrienti come la vitamina D, B, E e gli acidi grassi Omega-3 sulla prevenzione delle malattie hanno un preciso e inequivocabile valore, supportato da studi importanti e seri.

LE VITAMINE

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La maggior parte degli adulti che non prende integratori vitaminici è carente di alcune vitamine essenziali.

Uno studio pubblicato sulla rivista Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics prova che:

  • il 96% degli adulti è carente di vitamina D
  • il 48% in vitamina C
  • il 96% in vitamina E
  • il 58% in vitamina A

Le percentuali rimangono comunque negative anche nelle persone che assumono un multivitaminico quotidianamente:

  • il 25% delle persone che prende integratori sono comunque carenti di vitamina D
  • il 3% di vitamina C
  • il 5% di vitamina E
  • il 2% in vitamina A

I risultati parlano chiaro – la maggior parte degli adulti è carente di vitamine essenziali per la salute e il benessere del corpo per via dell’alimentazione sbagliata.

Le carenze di vitamine e minerali possono portare a problemi di salute seri:

  • la vitamina D è un ormone steroideo che controlla il funzionamento di migliaia di geni diversi nel corpo umano. Il 96% della popolazione è carente di questa vitamina; queste persone avranno o hanno già dei problemi di salute.

Vitamine 2 macro famiglie:

  1. liposolubili (A, D, E, K) sono solubili nel grasso e non in acqua. Gli eccessi sono accumulati nel tessuto adiposo per eventuali necessità successive; la deficienza di queste vitamine è estremamente rara. la loro carenza causa il blocco di importanti funzioni metaboliche.
    Rimangono nell’organismo molto a lungo, gli atleti che assumono dosi molto elevate di integratori contenenti tali vitamine possono giungere ad accumulare livelli tossici di tali nutrienti. È molto importante essere cauti quando si assumono integratori con vitamine liposolubili;
  2. idrosolubili sono solubili in acqua (vitamine del gruppo B e vitamina C) e fungono da coenzimi. Molti enzimi (ossia catalizzatori che consentono la trasformazione delle sostanze all’interno del nostro organismo) necessitano, per il loro corretto funzionamento. Essendo solubili in acqua e non nel grasso, non possono essere accumulate in grandi riserve per l’organismo. Le vitamine idrosolubili che non immediatamente necessarie per l’organismo vengono eliminate attraverso le urine.

Il sovradosaggio non serve, anzi è pericoloso!

Quantità eccessive di vitamine o sono eliminate con l’urina o possono diventare dannose per l’organismo, causando effetti collaterali o addirittura patologie.

Qualora si decida di ricorrere all’assunzione di tali prodotti è consigliabile far ricorso ad un multivitaminico multiminerale.

Le capsule di queste combinazioni forniscono infatti dosaggi moderati di tutte le vitamine ed i minerali necessari anche al loro corretto assorbimento ed utilizzo. In tal modo se ci fossero delle carenze temporanee a causa di una dieta particolare o di un eccessivo stress fisico, si sarà coperti dall’apporto fornito dall’integratore.

È bene evitare gli integratori che eccedono nella dose giornaliera consigliata: l’unico risultato di dosi eccessive è quello di sprecare soldi (il surplus di vitamine idrosolubili viene eliminato con le urine) o di avere effetti collaterali per eccesso di accumulo nel caso delle vitamine liposolubili.

GLI OMEGA 3

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Sono acidi grassi sono definiti “essenziali” perché da un lato ci sono utili per la salute e il benessere e dall’altro non possono essere prodotti dal nostro corpo.

Devono pertanto essere assunti attraverso l’alimentazione, o in caso di ridotto apporto o aumentato fabbisogno, con l’integrazione.

Tra tutti gli omega-tre i più importanti per il nostro organismo sono quelli a “catena lunga” o meglio, gli EPA e i DHA.

I loro benefici sono molteplici:

  • contribuiscono al mantenimento della normale funzione cardiaca

di quella cerebrale

  • dei normali livelli di trigliceridi
  • alla normale capacità visiva
  • e pressione del sangue

Questi acidi “buoni” sono contenuti prevalentemente nel pesce, quindi è importante mangiarne tantissimo per raggiungere le quantità richieste quotidianamente dal nostro organismo, in questo caso gli integratori alimentari a base di omega-3 sono indispensabili.

Sceglierli con attenzione,  leggendo attentamente i quantitativi del prodotto,  prima di acquistare integratori inutili! (vedi sotto i quantitativi)

Malattie del cuore ❤

Uno dei modi migliori per prevenire e combattere i disturbi cardiaci consiste per l’appunto nel seguire un regime alimentare ricco di Omega-3.

Infatti diversi studi suggeriscono che sia l’EPA che il DHA contenuti nei pesci marini e nelle microalghe contribuiscano a ridurre i fattori di rischio cardiovascolare.

EPA e DHA contrastano tassi di trigliceridi e di colesterolo LDL (il cosiddetto colesterolo “cattivo”), riducono  la pressione sanguigna e ostacolano la formazione e lo sviluppo delle placche aterosclerotiche che, ostruendo le arterie, possono causare infarti e ictus.

Alcuni studi hanno rilevato una riduzione del rischio di morte, di attacchi di cuore e di ictus in pazienti reduci da infarto che abbiano assunto quotidianamente una dose adeguata di EPA e DHA.

* Secondo l’American Heart Association (AHA) la dose minima di Omega-3 per chi ha sofferto di un attacco cardiaco è di 900 mg.

** L’International Society for the Study of the Fatty Acids and Lipids (ISSFAL), invece, raccomanda a chi non soffre di disturbi cardiaci di assumere almeno 500 mg di EPA e DHA al giorno per mantenere il cuore in forma.

IL CARBONE VEGETALE

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Non ha nulla a che vedere con il carbone del barbecue, che è totalmente tossico!!! Ma è uno dei rimedi naturali più utilizzati per ridurre non solo l’accumulo di gas intestinali, ma anche il colesterolo cattivo in eccesso.

È anche ampiamente utilizzato come trattamento d’emergenza per contrastare l’avvelenamento e l’overdose da droghe.

Inoltre, può essere utile sia alle donne incinte per curare i problemi di reflusso biliare sia a uomini e donne di tutto il mondo, per prevenire le sbornie (prima di una serata alcolica!).

Gli usi sono tanti e molto diversificati.

Il carbone vegetale attivo è un potente trattamento naturale utilizzato per assorbire le tossine e le sostanze chimiche presenti nel nostro organismo, permettendone l’eliminazione senza che siano riassorbite.

Il carbone attivo può avere diverse fonti, è importante scegliere il carbone attivo vegetale derivato dai gusci delle noci di cocco e da altre fonti naturali.

Secondo alcune ricerche, in determinate situazioni, il carbone vegetale può agire addirittura meglio della lavanda gastrica!

Il suo funzionamento si basa su un’azione molto semplice. Il carbone attivo intrappola tutte le tossine e le sostanze chimiche nei suoi minuscoli milioni di pori.

Non agisce però assorbendo le tossine, ma attraverso il processo chimico dell’adsorbimento, ovvero una reazione chimica che porta alcuni elementi a legarsi a una superficie. La superficie porosa del carbone attivo ha una carica elettrica negativa, che permette alle tossine caricate positivamente e ai gas di legarsi a essa.

Ogniqualvolta che si decide di assumere il carbone attivo è necessario iniziare a idratare il proprio organismo, bevendo dai 12 ai 16 bicchieri di acqua al giorno.

Il carbone attivo può infatti causare disidratazione, qualora non si dovesse assumere un adeguato apporto di acqua.

Inoltre, dall’acqua si trarrà un altro beneficio: le tossine verranno espulse più velocemente e, soprattutto, addio stipsi!

Carbone attivo e colesterolo alto

Tra i tanti benefici, il carbone attivo riduce il colesterolo cattivo, rimettendo in circolo quello buono, replicando la stessa azione di alcuni farmaci specifici utilizzati nel trattamento di questa condizione.

In particolare, i pazienti inseriti in una importante ricerca hanno registrato un calo del 25% del colesterolo totale e del 41% del colesterolo LDL (colesterolo cattivo). La buona notizia riguarda però il colesterolo HDL, il cosiddetto colesterolo buono che, in questi casi, ha registrato un aumento dell’8%, in sole quattro settimane.

Nota Bene: Prima di assumere il carbone attivo è necessario consultare il proprio medico curante, perché potrebbe limitare l’assunzione di diversi farmaci. In caso di assunzione di qualunque farmaco, quest’ultimo va assunto ad almeno 2 o 3 ore di distanza dal carbone poichè questo può limitare l’assorbimento dei medicinali stessi.

I benefici del carbone attivo non si limitano all’azione sul colesterolo:

  • Igiene dentale – I denti sono macchiati di caffè, tè e vino? Lavarsi i denti due o tre volte alla settimana con la polvere di carbone attivo permetterà non solo di sbiancare i denti, ma migliorerà anche l’igiene dentale, prevenendo alito cattivo e gengiviti.
  • Flatulenza – Uno degli utilizzi più diffusi del carbone consiste nell’alleviare la sensazione di gonfiore data dall’accumulo di gas intestinali. In questo caso, si può scegliere di assumere carbone vegetale come tale o come integratore alimentare in associazione ad altre sostanze, come fermenti lattici e estratti vegetali quali finocchio, anice verde e melissa.
  • Nausea post-sbornia – Nonostante il carbone attivo non permetta di assorbire l’alcol, può essere utilizzato per limitare i danni di una serata alcolica, perché aiuta a rimuovere altre tossine che contribuiscono alla sensazione di generale malessere.
  • Salute dell’intestino – Come è stato indicato in precedenza, il carbone attivo permette di favorire la salute del tratto digestivo, rimuovendo le tossine che causano reazioni allergiche, danni ossidativi e scarsa funzione immunitaria.
  • Azione anti-età – Tra i tanti effetti del carbone vegetale, non poteva mancare l’azione anti-età. Infatti, il carbone attivo permette di prevenire i danni cellulari a reni e fegato, e di favorire la salute delle ghiandole surrenali. Questo effetto può essere ottenuto utilizzando il carbone di frequente, circa due capsule al giorno, specialmente dopo l’assunzione di alimenti non biologici, carni e il contatto con altre tossine. Questo trattamento migliorerà le funzioni cognitive, la salute di fegato, reni e del tratto digestivo.

IL CHITOSANO

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E’ un polimero, costituito da numerosissime unità di glucosamina, estratto a partire dai gusci di crostacei come gamberetti, granchi e aragoste.

Le sue particolari proprietà chimico-fisiche, rendono il chitosano un rimedio utilizzato con successo nel trattamento delle dislipidemie e del sovrappeso. Tali attività deriverebbero dalla capacità del chitosano di raggiungere tal quale l’ambiente duodenale, esercitando un’azione chelante nei confronti dei principali macronutrienti e in particolare dei lipidi e dei carboidrati.

In virtù delle suddette proprietà biologiche, è utilizzato in diversi ambiti clinici, il chitosano trova largo impiego:

  • Nel trattamento dell’ipercolesterolemia e dell’ipertrigliceridemia;
  • Nel trattamento del sovrappeso;
  • Nel trattamento, per applicazione topica, delle patologie parodontali e delle ustioni.

Il controllo del peso corporeo sembra per lo più correlata alla sua azione meccanica.

In diversi studi, l’associazione del chitosano a un dieta ipocalorica ha garantito una perdita di peso maggiore rispetto alla sola dieta.

Un recentissimo trial clinico ha come l’uso del chitosano in 96 soggetti obesi per circa 90 giorni risulti efficace nel:

  • Migliorare il calo ponderale rispetto al placebo di circa 3 kg;
  • Migliorare la composizione corporea e le misure antropometriche;
  • Migliorare parametri metabolici come l’emoglobina glicata;
  • Migliorare la qualità di vita, misurata attraverso specifici questionari.

Il principale vantaggio derivante dall’utilizzo di chitosano risulterebbe legato alla capacità di ridurre l’assorbimento intestinale di lipidi e ritardare quello glucidico, permettendo così un netto miglioramento dei parametri metabolici.

Il migliorato profilo glicemico eviterebbe l’insorgenza di picchi insulinici, tra l’altro corresponsabili dell’incremento, in particolare, della massa grassa.

Dosi e Modo d’uso

1.000 – 1.300 mg prima di ogni pasto, da assumere con abbondante acqua (un paio di bicchieri).

Effetti Collaterali e avvertenze

È generalmente rivelato sicuro e ben tollerato.

L’uso del chitosano è controindicato in caso di ipersensibilità ai crostacei.

Nota Bene: per ogni dubbio consultare SEMPRE il medico di fiducia o il farmacista.

MAGNESIO e POTASSIO

due minerali fondamentali per la nostra salute, che ogni giorno dobbiamo fornire al nostro corpo attraverso una sana alimentazione e talvolta attraverso gli integratori alimentari.

Si tratta dei due minerali più abbondanti all’interno delle nostre cellule, strettamente correlati tra di loro: il passaggio di potassio dentro e fuori dalle cellule è garantito da un meccanismo (pompa ionica) che funziona grazie al sodio e al magnesio.

Il magnesio è importante per la produzione di energia cellulare, le attività enzimatiche, la trasmissione degli impulsi nervosi; regola il metabolismo degli altri minerali quali calcio, potassio, fosforo, zinco, e della vitamina C.

Effetti benefici del magnesio:

  • regola la concentrazione di zucchero nel sangue, stimolando la produzione di insulina
  • riduce la pressione arteriosa, facendo dilatare i vasi sanguigni
  • migliora l‘attività cardiocircolatoria, supportando l’attività del cuore e riducendo la probabilità di formazione delle placche aterosclerotiche
  • migliora l‘irritabilità, i disturbi del sonno, la stanchezza mentale, in quanto regolarizza l’attività cerebrale
  • allevia i crampi, agendo sulla contrattilità muscolare

Il potassio è il più importante minerale nel corpo umano, detto anche “minerale del cuore”. Interviene nella trasmissione degli impulsi muscolari e nervosi; la sua concentrazione nel sangue è indicatore per le aritmie cardiache.

Effetti benefici del potassio:

  • migliora le situazioni di aritmia, regolarizzando l’attività cardiaca
  • regolarizza la pressione sanguigna
  • regola la produzione di energia nel corpo, intervenendo nel metabolismo dei nutrienti
  • riduce il pericolo di aterosclerosi, diminuendo la formazione di trombi e placche sulle arterie
  • diminuisce la sensazione di fatica e i crampi muscolari
  • migliora l’umore

Secondo le ultime ricerche, sali di magnesio e potassio potrebbero diminuire il rischio di calcoli renali.

ARTIGLIO DEL DIAVOLO

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è la denominazione volgare di una pianta rampicante perenne della famiglia delle Pedialiacee, Harpagophytum procumbens, diffusa nell’Africa Sud-Occidentale, nelle steppe della Namibia e nel Madagascar, dove è utilizzato per curare la febbre.

Il nome della pianta è dovuto alla particolare forma del suo frutto, che presenta caratteristiche escrescenze uncinate.

La valenza dell’artiglio del diavolo è legata ai suoi numerosi principi attivi, tra cui glucosidi iridoidi (arpagoside, arpagide, procumbide), che sono la componente maggiormente rappresentata, triterpeni (acido oleanolico, acido ursolico), flavonoidi (canferolo, luteolina, fisetina) e fitosteroli (beta-sitosterolo, campesterolo, stigmasterolo).

Gli esperti ritengono che sia l’insieme di questi principi attivi, piuttosto che la singola sostanza, a determinare l’effetto complessivo.

Le attività sono essenzialmente antinfiammatorie e analgesiche e risultano di particolare interesse in un’ampia varietà di affezioni reumatologiche, dall’artrosi al mal di schiena, dalla tendinite alla periartrite.

Da secoli l’artiglio del diavolo è utilizzato per lenire il dolore e l’infiammazione:

  • mal di schiena
  • dolori cervicali
  • artrite reumatoide
  • contusioni
  • febbre

sono esempi di impiego pratico, mirato non soltanto ad attenuare i sintomi ma anche a potenziare l’azione di eventuali farmaci antiflogistici, riducendone possibilmente la posologia.

Si assume normalmente per via orale l’estratto estratto secco ottenuto dalla radice della pianta, con un contenuto di arpagoside che varia dall’1 all’8% (in genere 2%).

Il dosaggio medio utilizzato negli studi è compreso tra 600 a 1.200 mg di estratto secco titolato al giorno.

L’effetto si manifesta nell’arco di 7-8 giorni, e raggiunge il massimo dopo circa 30 giorni, mantenendosi poi stabile nel tempo. L’artiglio del diavolo è reperibile anche come estratto acquoso e tintura madre.

Effetti indesiderati

Il sapore amaro rende difficile l’assunzione dello sciroppo. Nausea e mal di stomaco sono gli effetti indesiderati più comuni, in particolare negli individui che soffrono di gastrite o ulcera.

Rara è la comparsa di dolori addominali e diarrea. La tossicità è irrilevante.

Precauzioni

L’assunzione è consigliata a stomaco pieno.

Interazioni

Possibili interazioni riguardano anticoagulanti (rischio di aumento del tempo di sanguinamento), antiaritmici (beta-bloccanti, digossina), ipotensivi e ipoglicemizzanti orali. L’associazione con i comuni farmaci antinfiammatori non steroidei può potenziare la gastrolesività di questi ultimi, a seguito di un aumento della secrezione acida gastrica.

GUARANÀ

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Il frutto guaranà ha un caratteristico colore rosso ed una forma tondeggiante simile alle ciliegie ma di dimensioni più piccole.

  • Stimolante delle funzioni cognitive (favorisce attenzione e memoria).
  • Tonico generale per l’organismo.
  • Cardiotonico.
  • Aumenta la termogenesi – favorendo l’utilizzazione dei grassi di riserva.

Il guaranà contiene caffeina, e pertanto produce effetti simili a quelli del caffè, ma con importanti differenze dovute agli altri componenti del fitocomplesso stesso. Ad esempio, la presenza di tannini, varia la farmacocinetica del principio attivo: effetto stimolante prolungato e di entità superiore a quello della caffeina isolata – un valido esempio del fatto che l’azione di un fitocomplesso, non può essere sostituita da quella di un unico principio attivo, come la caffeina.

Risulta utile:

  • per chi è sottoposto ad una intensa attività fisica e mentale
  • per condizioni di astenia e di stress
  • nell’attività sportiva.

In caso di diete dimagranti facilita il calo di peso, poiché favorisce l’utilizzo dei grassi di riserva, già depositati nelle cellule adipose (lipolisi).

È sconsigliato l’uso in al di sotto dei 13-14 anni, e in caso di ulcera peptica, poiché stimola la secrezione gastrica al pari del caffè.

L’assunzione di Guaranà è raccomandata al mattino o al primo pomeriggio,  per non interferire con i cicli del sonno, con cicli periodici di trattamento di 15-20 giorni, intervallati da una sospensione.

TÈ VERDE 

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Un recente studio ha evidenziato le caratteristiche antiossidanti del tè verde, una bevanda che può aiutare a prevenire la sindrome metabolica.

La sindrome metabolica è una condizione clinica, caratterizzata da obesità addominale, ipertensione e insulino-resistenza che contribuisce ad un aumentato rischio di patologie cardiovascolari e metaboliche. Colpisce un altissimo numero di persone a livello mondiale ad un età media che diventa sempre più precoce.

Contro la sindrome metabolica, un recente studio pubblicato su Nutrition Research, suggerisce di bere tè verde o di prendere un integratore a base di estratti di tè verde, che grazie alle sue caratteristiche antiossidanti può dare dei grossi benefici nella regolazione del metabolismo.

Nello specifico, gli scienziati dell’Oklahoma State Universityhanno reclutato 35 persone obese con sindrome metabolica che sono state assegnate, in modo casuale, a tre diversi gruppi:

  1. il primo gruppo ha ricevuto quattro tazze di tè verde al giorno
  2. il secondo ha ricevuto quattro tazze di acqua al giorno più due capsule contenenti estratti di tè verde
  3. il terzo ha ricevuto quattro tazze di acqua al giorno.

Dopo otto settimane, i ricercatori hanno osservato un significativo aumento della capacità antiossidante plasmatica nei soggetti appartenenti ai primi due gruppi, così come un aumento dei livelli di glutatione, un componente essenziale del sistema di difesa antiossidante endogeno.

Ancora una volta quindi sono state provate le caratteristiche antiossidanti del tè verde, una bevanda molto utile per ridurre il colesterolo e l’infiammazione e regolare la glicemia.

Consumare tè verde, o compresse al tè verde, quotidianamente può diventare perciò un’abitudine preventiva per la sindrome metabolica.

MIRTILLO 👎

Integratori al mirtillo  sono usati per migliorare la vista e la funzionalità del microcircolo venoso.

Non ci sono studi che ne dimostrino l’efficacia.

Gli studi arrivano a conclusioni incerte: la maggior parte sono stati condotti soltanto in vitro o su animali, e i pochi che ci sono sull’uomo sono metodologicamente deboli. Attualmente, quindi, non è stata dimostrata una relazione precisa tra l’uso di integratori a base di mirtillo nero e miglioramento della salute, della vista o dei capillari.

A questo bisogna aggiungere la debolezza degli stessi prodotti contengono pochissime antocianine, che sono poi le sostanze antiossidanti del mirtillo che produrrebbero i benefici vantati.

In alcuni integratori il mirtillo nero non c’è neppure.



Da test effettuati vi integratori non sono neanche di vero mirtillo nero, ma di un altro frutto simile, che non è stato possibile riconoscere.

FERRO e ACIDO FOLICO

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Il ferro contribuisce alla normale formazione dei globuli rossi e dell’emoglobina, al normale trasporto dell’ossigeno nell’organismo.

Il folato (acido folico) contribuisce alla normale emopoiesi ed alla crescita dei tessuti materni in gravidanza; l’assunzione integrativa di acido folico aumenta lo stato del folato materno, un basso stato del folato materno è un fattore di rischio per lo sviluppo di difetti del tubo neurale nel feto

il ferro e la vitamina B12 contribuiscono alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento; la vitamina C accresce l’assorbimento del ferro.

In associazione il ferro e l’acido folico contribuiscono non solo a ridurre la stanchezza ma anche a rinforzare il sistema immunitario ed a mantenere la normale funzione cognitiva.

LA MELATONINA

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La melatonina è un ormone secreto dall’epifisi in grado di regolare il ciclo sonno-veglia. La melatonina, infatti, è utile per chi soffre di insonnia iniziale ma aiuta anche a stimolare il corretto funzionamento del sistema immunitario.

Viene comunemente definita un ormone, anche se in realtà alcune sue caratteristiche non la connotano tra gli ormoni propriamente detti:

Viene secreta dall’epifisi, ma anche da altri distretti quali l’ipofisi, la tiroide, le ghiandole surrenali, le gonadi, la retina, la mucosa intestinale.
Qualora l’epifisi venga asportata, la melatonina circolante non scompare, come invece accade quando vengono rimosse altre ghiandole endocrine secernenti ormoni.

Regola il ciclo sonno-veglia seguendo un ritmo circadiano buio-luce. Regola anche la sensibilità recettoriale di molte molecole come la serotonina, la dopamina, e gli oppioidi.

Nei primi tre mesi di vita il livello di melatonina è molto basso e non si manifestano particolari escursioni tra il giorno e la notte, ecco perché il sonno dei neonati è così frammentato.

La produzione di melatonina aumenta progressivamente nel corso della crescita, in concomitanza alla maturazione della ghiandola pineale per arrivare ad un suo completamento intorno ai tre anni, con una normalizzazione del sonno. In età adulta s’innesca un lento ma progressivo processo di calcificazione dell’epifisi, con una conseguente diminuzione di melatonina secreta e diminuzione delle ore di sonno.

L’assunzione di melatonina di sintesi può rappresentare un valido aiuto per riequilibrare il ritmo circadiano del sonno. In particolar modo trovano efficaci risultati coloro che soffrono di sindrome del ritardo di fase (DSP) o di insonnia iniziale, i cosiddetti “gufi” che tendono a rimanere svegli fino a tardi. In questi casi la somministrazione accorcia i tempi di addormentamento.

L’integrazione di melatonina in casi di jet-lag ha dato ottimi risultati.

Gli ottimi risultati riscontrati con l’assunzione di melatonina non sono dovuti solo alla sua capacità regolatrice, ma anche alla sua azione in senso ipnotico, soprattutto a dosaggi superiori a 1 mg. Non vi sono però studi che ne certifichino effetti pari a quelli dei farmaci ipnotici come le benzodiazepine, infatti la melatonina non provoca un rapido aumento della sonnolenza, ma un generale rallentamento delle varie funzioni dell’organismo che ben predispone all’addormentamento.

Un’ulteriore differenza è rappresentata anche dalla totale assenza di effetti modificatori sull’architettura del sonno: la melatonina infatti non inficia sulla giusta alternanza e tempi delle fasi N-REM e di quelle REM, come invece avviene con i farmaci ipnotici.

Corretti i dosaggi che vanno da 0,5 mg a 5 mg, spesso in associazione con altri sinergici come estratti fitoterapici, sali minerali, oligoelementi, vitamine.

Generalmente sono sufficienti 1 o 2 mg di melatonina per determinare un rapido aumento di questo ormone nel sangue e predisporre l’organismo al rilassamento e al sonno.

Per la melatonina sono stati autorizzati solo due claims:

  1. “contribuisce ad alleviare gli effetti del jet-lag” con 0,5 mg  e 2)
  2. “contribuisce alla riduzione di tempo richiesto per prendere sonno” con 1mg. Questo significa che per dosi superiori a 1 mg, la melatonina non sarà più classificata come integratore ma come farmaco

Controindicazioni della melatonina

Non esistono studi che abbiano registrato eventuali effetti collaterali. Per questo la melatonina viene consigliata per forme di sonno perturbato e disturbato in adolescenti e in anziani.

Nota Bene: necessita di controllo medico in caso di interazione con altri farmaci regolatori dell’umore e in caso di patologie cardiache e renali.

VITE ROSSA

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Vi sono integratori alimentare a base di estratto di foglie di vite rossa in compresse, che aiutano a mantenere il benessere delle gambe. I flavonoidi, infatti, contenuti nell’estratto di foglie di vite rossa, offrono un aiuto per migliorare il microflusso cutaneo e l’ossigenazione delle pareti dei vasi.

I flavonoidi contenuti nell’estratto di foglie di vite rossa, favoriscono il rafforzamento delle pareti delle vene e offrono un aiuto per migliorare il trofismo del microcircolo (stato di nutrizione e ossigenazione dei tessuti). In questo modo aiutano a ridurre la sensazione di pesantezza e stanchezza alle gambe, restituendo il piacere di una nuova vitalità.

L’estratto di foglie di vite rossa, in alcuni noti prodotti è  standardizzato in tre fasi produttive: la selezione delle parti della pianta, il processo di produzione, il controllo dei flavonoidi contenuti nell’estratto. La standardizzazione consente quindi di ottenere un prodotto affidabile e di qualità.

Per mantenere il benessere delle gambe si consiglia di assumere il prodotto per cicli di 2/3 mesi ripetuti nel corso dell’anno.

1 compressa al giorno da assumersi al mattino, prima dei pasti, con un po’ d’acqua.

flavonoidi sono pigmenti vegetali che determinano il colore di frutta e fiori e da oltre un secolo sono oggetto di numerose indagini scientifiche per verificare il loro impatto nel trattamento e nella prevenzione di patologie.

La maggior parte delle capacità terapeutiche di alimenti, succhi di frutta, erbe è infatti legata alla presenza dei flavonoidi. Queste sostanze sono state catalogate in base alla struttura chimica distinguendone oltre 4000 varietà.

Per semplificare di solito si indicano due macro famiglie:

1. Flavonoidi integratori: PCO e quercetina

PCO è una sigla che rappresenta le proantocianidine, un gruppo di flavonoidi particolarmente benefici che possono essere legati tra loro in diverse macro molecole. Sono presenti in numerose piante nonché nel vino rosso, ma le fonti più ricche sono i vinaccioli e la corteccia del pino marittimo.

Quercetina è un flavonoide presente nella molecola di altri flavonoidi (in questo caso si trova legata a catene di zuccheri) che dal punto di vista chimico risulta particolarmente reattivo. È presente in numerose piante officinali e in frutta come ad esempio uva, mele, frutti di bosco.

2. Flavonoidi integratori: dagli agrumi e dal the

bioflavonoidi di agrumi sono studiati già negli anni 70 per il trattamento di vene varicose ed emorroidi: alcuni contengono anche quercetina e ne riflettono i benefici a seconda della concentrazione.

polifenoli del te verde derivano dal vegetale Camellia Sinensis, ed in particolare dalla lavorazione al taglio delle sue foglie fresche esposte al vapore. Durante l’ossidazione, processo normalmente utilizzato per ricavare il tè nero, molti composti perdano la loro capacità reattiva ma nel caso del te verde questa ossidazione non avviene perché il vapore disattiva tali enzimi.

Tra le fonti principali di flavonoidi ricordiamo le arance, le albicocche, le fragole, i pomodori, il pompelmo, le mele e i mirtilli, le cipolle, il prezzemolo, la salvia.

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