💉 Vaccinazioni obbligatorie: Stato impostore o genitori incoscienti?

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Il Calendario vaccinale, incluso nel Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2017-2019, approvato in Conferenza Stato-Regioni con Intesa del 19 gennaio 2017. Il decreto vaccini ha aumentato il numero di vaccinazioni obbligatorie per i minori da zero a 16 anni, estendendole da 4 a 10 in base all’anno di nascita. La vaccinazione per la varicella è obbligatoria soltanto per i nati a partire dal 2017 e ne ha fortemente raccomandate quattro ad offerta attiva e gratuita. Ma nel PNPV 2017-2019 sono altresì indicate le vaccinazioni antipapilloma virus (HPV) negli undicenni e anti-meningococcica tetravalente ACWY nell’adolescenza, che ovviamente mantengono il loro importante ruolo all’interno di una cornice di offerta vaccinale che mira alla protezione della popolazione fino all’età avanzata, sia attraverso i richiami periodici sia mediante vaccinazioni raccomandate specificatamente per l’anziano.

Vaccinazioni obbligatorie da zero a 16 anni

Sono offerte gratuitamente e attivamente dal Servizio sanitario nazionale (SSN) le seguenti vaccinazioni:

Bambini da zero a 6 anni

  • Anti-difterica: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001)
  • Anti-poliomielite: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001)
  • Anti-tetanica: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001)
  • Anti-epatite virale B: 3 dosi nel primo anno di vita (obbligatoria per i nati dal 2001)
  • Anti-pertosse: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001)
  • Anti-Haemophilus influenzae tipo b: 3 dosi nel primo anno di vita (obbligatoria per i nati dal 2001)
  • Anti-meningococcica B: 3 o 4 dosi nel primo anno di vita, a seconda del mese di somministrazione della prima dose (fortemente raccomandata per i nati a partire dal 2017)
  • Anti-rotavirus: 2 o 3 dosi nel primo anno di vita, a seconda del tipo di vaccino (fortemente raccomandata per i nati a partire dal 2017)
  • Anti-pneumococcica: 3 dosi nel primo anno di vita (fortemente raccomandata per i nati a partire dal 2012)
  • Anti-meningococcica C: 1° dose nel secondo anno di vita (fortemente raccomandata per i nati a partire dal 2012)
  • Anti-varicella: 1° dose nel secondo anno di vita e 2° dose a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2017)
  • Anti-morbillo: 1° dose nel secondo anno di vita e 2° dose a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001)
  • Anti-parotite: 1° dose nel secondo anno di vita e 2° dose a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001)
  • Anti-rosolia: 1° dose nel secondo anno di vita e 2° dose a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001)

Adolescenti

  • Anti-difterica: richiamo (obbligatoria per i nati dal 2001)
  • Anti-poliomielite: richiamo (obbligatoria per i nati dal 2001)
  • Anti-tetanica: richiamo (obbligatoria per i nati dal 2001)
  • Anti-pertosse: richiamo (obbligatoria per i nati dal 2001)
  • Anti-HPV per le ragazze e i ragazzi (2 dosi nel corso del 12° anno di vita)
  • Anti-meningococcica tetravalente ACWY135 (1 dose)

Adulti

  • Anti-pneumococcica nei 65enni
  • Anti-zoster nei 65enni
  • Anti-influenzale per tutte le persone oltre i 64 anni.

Categorie a rischio

Il PNPV 2017-2019 prevede anche l’offerta a diverse categorie di persone sulla base dell’esistenza di determinate condizioni di rischio.

⚠️ Quanto sono pericolosi e cosa contengono i vaccini?

Le vaccinazioni sono raccomandate su larga scala con lo scopo di debellare le malattie oltre che proteggere il singolo individuo.

Non bisogna essere necessariamente NOvax e nemmeno si deve essere dei genitori per diventare sospettosi verso una legge che improvvisamente introduce l’obbligo di numerose vaccinazioni per i bambini in età scolare e pure multe per i genitori dei bambini che non effettuano la profilassi resa obbligatoria.

Si è assistito ad una massiccia campagna mediatica con relative manipolazioni dell’informazione, strumentalizzazioni e diffusione di fake news volte a evidenziare la minaccia immediata di pandemie di morbillo, rischio dovuto al calo delle vaccinazioni passate dal 90% (2013) all’85% (2015) di copertura.

Nell’opinione pubblica si sono costituite 3 fazioni:

  1. SÌ vax 
  2. NO vax
  3. FREE vax,  per la libertà vaccinale e quindi non contrari a priori

Molti vogliono oggettivamente capire i presunti casi di danni da vaccino.

Come in molti altri casi la libertà di pensiero è stata censurata o ridicolizzata. Considerando comunque che gli eccessi sono sempre la peggior manifestazione di una libertà di espressione.

Troppo spesso si ricorre alle fake news (da entrambe le parti), manipolando l’informazione per ottenere il consenso a supporto della propria teoria, seconco  cui:

  1. senza vaccino tutti i bambini si ammalano e muoiono
  2. il vaccino ha potenziali effetti letali

Marcello Veneziani quando scrive con ironia che:

«Il vaccino è il nuovo dogma di fede del momento. Dogma di Stato, salutismo coatto. Obbligatorio, indiscutibile, non prevede obiezione di coscienza di alcun tipo». Come mai, si chiede Veneziani, senza la presunzione di prendere una posizione, un Paese solitamente “inconcludente” come il nostro ha deciso di rendere obbligatori dieci vaccini «senza possibilità di vera e qualificata discussione, quasi fosse un segreto di Stato, con un terrorismo senza precedenti sui medici, innanzitutto, e poi sulle famiglie e gli insegnanti […] Perché tutta questa fretta, questa esagerazione, questo fanatismo, vaccini o morte, vaccina o vai all’inferno?».

Vi sono domande che spingono migliaia di persone a continuare una strenua opposizione al decreto. Sono domande lecite che in molti si sono fatti e continuano a farsi per l’insolita fretta con cui si è arrivati alla decretazione.

Si è spesso parlato di due fantomatiche epidemie (del 2013 e 2014) con centinaia di morti tra bambini a Londra, al pari si è dichiarato che non esiste una cura per la pertosse  e che se un bambino la contrae si deve solo sperare che sopravviva…

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In realtà in tutta l’Inghilterra, nel 2014, non vi fu alcun decesso collegato al morbillo (su un totale di 130 casi), mentre nel 2013 ve ne fu uno (su 1.843 casi), ma la vittima non era un bambino.

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La presunta epidemia di morbillo è stata strumentalizzata per indurre paura nella popolazione. Lo schema viene utilizzato in modo metodico e costante per diverse questioni…

Quali sono le tendenze a confronto?

  • Le (troppe) vaccinazioni, che hanno esposto l’insorgenza di presunti danni da vaccino;
  • il mondo delle lobby del farmaco ed i relativi retroscena.

E’ importante sapere come avviene la sperimentazione clinica dei farmaci in generale e dei farmaci pediatrici. I bambini sono delle vere e proprie cavie inconsapevoli perché almeno il 70% dei farmaci pediatrici viene testato solo su adulti e non sui bambini (ovviamente!!!).

Vi è chi sostiene che i farmaci sono una delle prime cause di morte al mondo occidentale; parrebbe che «oltre il 51% dei farmaci viene ritirato dal commercio perché ha presentato gravi reazioni avverse che non si erano evidenziate negli animali da laboratorio»

–> TUTTO QUESTO E’ NORMALE, MA NON E’ STRETTAMENTE CORRELATO ALLA QUESTIONE VACCINI, PIUTTOSTO E’ TRASVERSALE AL MONDO DEI FARMACI.

La prima fase di prove e test su animali detta “Fase preclinica” «è necessaria per procedere alle fasi successive». Fasi che sono imposte dalla legge. DALTRONDE LA SPERIMENTAZINE E’ NECESSARIA, almeno quella sull’uomo… è evidendente che le modalità applicate sono fondamentali… considerando che la finalità è salvare vite umane o migliorarne le condizioni.

I vaccini, sono prodotti biologici, che contengono centinaia di sostanze chimiche, tra cui agenti patogeni virali o batterici, metalli tossici, antibiotici, e persino frammenti di dna di feti umani abortiti e dna animale, oltre ad altre sostanze protette da brevetti e segreti industriali, antigeni polisaccaridici coniugati con proteine di supporto per aumentarne l’immunogenicità (antipneumococco, antimeningococco, antihaemophilus).

Insomma, si sapeva, «nei vaccini vi sono sostanze altamente tossiche per l’organismo umano».

Da queste premesse è sicuramente consentito preoccuparsi: «cosa queste sostanze possano indurre, scatenare, provocare nell’organismo in crescita di un neonato (privo di un sistema immunitario maturo) nessuno può saperlo con esattezza fino al momento del danno, e quando questo si manifesta magari è troppo tardi. La presenza dei metalli tossici è emblematica».

Quali controindicazioni possano provocare nel corpo umano, in particolare in quello ancora in formazione dei neonati? «i rischi esistono e sono conosciuti dalla classe medica e dalla scienza in generale già dagli anni ’60. Misteriosamente, però, talune informazioni di vitale importanza sono andate perdute e/o dimenticate» (vi è un libro molto interessante, sul tema, di Marcello Pamio, dal quale sono state tratte, come spunto, alcune delle sue considerazioni al fine di scrivere questo articolo; un libro che può abbattere pregiudizi e posizioni dogmatiche).

Le vaccinazioni però sono e rimangono lo strumento più efficace per la protezione dalle malattie infettive. Grazie a questo intervento sanitario alcune malattie come il vaiolo sono state eliminate, altre però sono ancora diffuse e possono causare gravi patologie come per es. il morbillo, che può complicarsi con polmonite (1 caso su 20), encefalite (1 su 2000 casi) o con anche esiti letali (1 su 3000 casi).

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I componenti del vaccino, sono in grado di stimolare il sistema immunitario senza provocare le manifestazioni dell’infezione che si vuole prevenire. Tali componenti, detti antigeni, a seconda del tipo e della modalità di preparazione, possono richiedere l’aggiunta di sostanze (adiuvanti) che aiutano il sistema immunitario a sviluppare una protezione migliore e più duratura.

Alcuni vaccini, come peraltro alcuni farmaci, richiedono l’aggiunta di minime quantità di conservanti, stabilizzanti o antibiotici, in modo da garantire nel tempo la loro stabilità e prevenire la crescita batterica. Anche queste sostanze aggiunte vengono controllate rigorosamente per confermarne la sicurezza nel bambino e nell’adulto.

Ogni vaccino infatti, prima di essere approvato viene sottoposto ad una lunga sperimentazione per valutarne la tollerabilità e sicurezza, oltre che la capacità di indurre una risposta immunitaria efficace e duratura, sia somministrato singolarmente che in associazione con altri vaccini. Anche dopo l’autorizzazione all’utilizzo continua la sorveglianza sulla sicurezza dei prodotti e sulla compatibilità in associazione tra loro attraverso un costante rilevamento degli eventi avversi.

Grazie alle vaccinazioni alcune malattie sono state eliminate!

Tutti i vaccini, a prescindere dalle più bizzarre teorie, sono sottoposti a rigorose sperimentazioni e controlli per garantirne sicurezza ed efficacia.

Il sistema immunitario viene stimolato dalle vaccinazioni

Nel corso dei millenni, il sistema immunitario dell’uomo si è evoluto per difendersi da una grande varietà di microbi: ogni neonato eredita questa capacità che si manifesta fin dalle prime ore di vita. Se così non fosse stato, la specie umana non avrebbe potuto sopravvivere. Di conseguenza il neonato è in grado di rispondere anche alle piccole parti dei microbi contenute nei vaccini senza venire indebolito eccessivamente. Inoltre, il sistema immunitario dopo avere superato una malattia infettiva produce cellule e anticorpi che ne conservano la memoria in modo da poter prontamente reagire ad una successiva esposizione. Anche i vaccini stimolano il nostro organismo a produrre anticorpi come avviene in caso di infezione naturale, prevenendo però la malattia e le sue possibili complicanze.

La ricerca scientifica ha dimostrato che il nostro organismo, già dai primi mesi di vita, risponde in maniera adeguata ai vaccini anche quando sono somministrati in associazione. Negli ultimi anni sono stati preparati, inoltre, vaccini “coniugati” che sono in grado di stimolare il sistema immunitario non ancora completamente maturo del bambino piccolo, per proteggerlo nei confronti di alcuni agenti batterici responsabili delle meningiti. La disponibilità di queste formulazioni consente di iniziare le vaccinazioni precocemente, in modo da proteggere il neonato quando viene meno la difesa conferita dagli anticorpi materni e risulta quindi maggiore il rischio di infezioni e complicazioni.

Il rischio nelle vaccinazioni

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Con la definizione di “vaccino sicuro” non si intende un prodotto che è totalmente esente da effetti collaterali, nessun vaccino è sicuro al 100%. Esattamente come nessuna attività umana è sicura: un certo rischio, per quanto piccolo, esiste sempre. Per “sicuro” si intende pertanto un vaccino che solo molto raramente o eccezionalmente può provocare effetti collaterali seri e tuttavia questi sono considerati accettabili proprio perché quel vaccino difende da un pericolo più grande rappresentato dalla malattia. In questo modo si è di fronte a una definizione più aderente alla realtà.

I vaccini attualmente disponibili devono passare rigorosi test di sicurezza prima di essere approvati per l’uso (negli USA da parte della FDA, in Europa da parte dell’EMEA, in Australia dalla Therapeutic Goods Administration).

Questi test sono obbligatori per legge e di solito sono eseguiti durante le fasi di preparazione del vaccino. Inoltre, la sicurezza dei vaccini è monitorata una volta che essi entrano in uso, tramite la segnalazione degli eventi dannosi provocati da questi stessi farmaci.

È doveroso evidenziare che la maggior parte degli eventi, anche letali, che si ritiene correlata alla somministrazione di un vaccino non è in realtà causata dal vaccino stesso. Molti degli eventi sono casuali cioè eventi che per caso sono correlati temporalmente con la vaccinazione.

Ciò è particolarmente vero durante il primo anno di vita di un bambino, quando la vaccinazione si verifica in modo così regolare che molti eventi coincidono con il tempo dopo il quale un vaccino è stato somministrato.

In taluni casi il vaccino produce esiti letali o molto dannosi (talvolta permanenti) in ragione a particolari reazioni del bambino dovute a sue debolezze, patologie, insofferenze, intolleranze, allergie, disfunzioni, malformazioni, ecc. tutte comunque preesistenti alla somministrazione stessa del farmaco, ma che purtroppo erano occulte e non conosciute.

Un evento avverso al vaccino è una manifestazione indesiderata che si manifesta dopo una vaccinazione. In alcuni casi sono segni di normale risposta dell’organismo (es. la febbre), o raramente sono legate a una predisposizione individuale (es. convulsioni febbrili), talvolta, però, queste manifestazioni sono coincidenti, cioè si presentano nei giorni successivi alla somministrazione, ma non sono causate dal vaccino.

Nel caso in cui vi sia certezza che il vaccino abbia causato un certo evento si parla di reazione avversa. Il cittadino può rivolgersi al medico curante e al vaccinatore se insorgono sintomi sospetti dopo la vaccinazione.

Gli eventi avversi al vaccino devono comunque essere valutati da personale esperto, in grado di stabilire con criteri scientifici la correlazione con la vaccinazione. In caso di comparsa di un evento avverso dopo vaccinazione, l’operatore sanitario raccoglie le informazioni necessarie per approfondire la natura della manifestazione e verifica se sia possibile procedere con il ciclo vaccinale, o se sia necessario sospenderlo e se vi siano controindicazioni alla somministrazione di altri vaccini.

Vi sono casi in cui lo stesso medico, valutata la situazione individuale del bambino,  ne dichiara la non l’idoneità al ciclo di vaccinazioni e pertanto lo esenta in modo legale e definitivo.

Per valutare il rischio connesso all’utilizzo delle vaccinazioni è sempre opportuno considerare il concetto di sicurezza come “capacità di preservare da un pericolo reale”. Utilizzando questa definizione, il pericolo (malattia) deve essere significativamente più grande del mezzo per proteggere contro il pericolo (vaccino).

Detto in un altro modo: i benefici di un vaccino devono chiaramente e definitivamente superare i suoi rischi.

Infatti, anche l’effetto collaterale grave in 1.000.000 di dosi somministrate può non essere giustificato se non c’è beneficio dalla vaccinazione. A questo proposito è illuminante la sopra ripotata tabella che confronta alla luce dei dati scientifici disponibili il rischio derivante dalla malattia con il rischio legato all’uso dei vaccini.

Non tutti gli eventi avversi sono causati dai vaccini, pertanto devono essere valutati da personale esperto.

LE VACCINAZIONI IN EUROPA 🇪🇺, ECCO LA SITUAZIONE

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In un paese equilibrato è necessario che vi siano grandi e importanti campagne di informazione volte a condurre ed accompagnare i genitori verso scelte intelligenti e consapevoli.

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LA CULTURA, purtroppo, IN ITALIA È ANCORA TROPPO LATITANTE per evitare un minimo di obbligatorietà, se non altro per (almeno) 5 o 6 somministrazioni basilari è ancora necessaria la coercizione… con l’obiettivo di ridurla progressivamente (come accade in Europa) in concomitanza all’aumento della presa di cultura degli italiani.

Una cosa è certa:

un paese che decide di emanare leggi, ancorché eccessivamente impositive, deve farle rispettare e NON può abdicare alle proprie attribuzioni, per ragioni di debolezza verso i cittadini.

Qui, oggi, i casi sono 2:

1. La presente legge sui 10 vaccini obbligatori deve essere rivista nei termini di cui sopra, per ragioni di opportunità  ed equilibrio;

2. Se la vigente legge non la si modifica/corregge deve essere fatta rispettare senza deroghe e senza escamotage del tipo “accontentarsi di una ridicola AUTOCERTIFICAZIONE“!

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