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Gloria Laura Vanderbilt è nata a New York il 20 Febbraio deĺ 1924, oggi è una signora ultranoventenne, è una stilista (innovatrice del design dei blue jeans), scrittrice, attrice ed ereditiera statunitense.
Gloria Vanderbilt, battezzata come cattolica, è figlia di uno degli uomini più ricchi del mondo, Reginald Claypoole Vanderbilt e della sua giovane seconda moglie Gloria Morgan, Gloria ha vissuto sotto la luce dei riflettori per più di novant’anni, inseguendo l’amore, la famiglia e carriera in maniera anticonvenzionale e vivendo al contempo grandi successi e immani tragedie.
- Wyatt Emory Cooper (s. 1963–1978);
- Sidney Lumet (s. 1956–1963);
- Leopold Stokowski (s. 1945–1955);
- Pat DiCicco (s. 1941–1945).
A soli 15 mesi fa esperienza della sua prima grande perdita: suo padre muore improvvisamente all’età di 45 anni e la figlia viene cresciuta prevalentemente dalla sua adorata tata, nota come Dodo (Emma Sullivan Kieslich). A seguito della perdita del padre la piccola Gloria diventa ricchissima, una delle ereditiere più note del ‘900, con un patrimonio immenso, stimato in circa 5 milioni di dollari.
Della madre dice: “La vedevo come una bellissima e sfuggente creatura. Non eravamo mai così a lungo insieme da poter parlare”.
Durante la sua infanzia frequenti sono i viaggi da e per Parigi, con la madre e l’amatissima governante. Un ruolo importante nell’infanzia della piccola fu rivestito dalla sorella gemella della madre, Thelma Morgan, che fu amante del Principe di Galles.
La madre di Gloria aveva le mani bucate, e ciò rappresentava un pericolo per la gestione dell’immenso patrimonio di cui la piccola Gloria non poteva beneficiare fino alla maggiore età. E per questo che interviene Gertrude Vanderbilt Whitney, zia di Gloria dal ramo paterno. Appassionata di scultura e filantropa, Whitney chiese la custodia della nipote, scatenando un processo che all’epoca destò notevole scalpore. All’età di 10 anni diventava oggetto di un’amara e pubblica battaglia per il suo affidamento vinta dalla zia che la allontana dalla giovane madre. Gloria si trovò così, ancora bambina, a dover testimoniare davanti ad una giuria, nella posizione forse più traumatica per una bambina: quella di dover scegliere tra la madre e la zia. Alla fine fu quest’ultima ad avere la meglio: la piccola Gloria crebbe nel lusso della residenza di Gertrude, divisa tra Long Island e New York.
Lusso, eccessi, charme: quando si sente il nome di Gloria Vanderbilt queste sono alcune delle immagini che vengono subito alla mente. Ereditiera di un’immensa fortuna, socialite tra le più brillanti del suo tempo.
Gloria Vanderbilt divenne una fanciulla bellissima: occhi a mandorla e labbra carnose su un viso perfetto la resero adatta a posare come modella per numerosi magazine. Apparve su Vogue, Town & Country, Life Magazine e Harper’s Bazaar. Brillante negli studi, frequentò le migliori scuole, fino alla Art Students League di New York, dove sviluppò un notevole talento artistico.
A 17 conduce già una vita autonoma, d’altronde, come ogni icona che si rispetti, anche la Vanderbilt non si è fatta mancare una vita sentimentale alquanto tumultuosa: appena diciassettenne sbarcò ad Hollywood, dove convolò a nozze con l’agente Pat Di Cicco, nel 1941. Sempre a Hollywood incontra star del calibro di Errol Flynn and Ray Milland… e a 20 anni, dopo il breve e non riconosciuto matrimonio con il suo Di Cicco, in cui l’ereditiera dichiarò di essere stata vittima di violenze e abusi da parte del marito, sposa in seconde nozze il 63enne conduttore Leopold Stokowski con cui resta dodici anni e dal quale ha due figli: Stan e Chris.
Al compimento della maggiore età, quando poté finalmente impadronirsi dell’immenso patrimonio ereditato dal padre, Gloria tagliò completamente fuori la madre, pur non smettendo mai di supportarla economicamente, facendola vivere in una lussuosa residenza a Beverly Hills, dove la donna morì nel 1965.
Poi seguiranno un’avventura con Frank Sinatra, e poi un’altra battaglia, da lei vinta, per l’affidamento dei suoi figli, e un nuovo matrimonio con il celebre regista Sidney Lumet dal quale divorzia dopo sette anni.
La bella Gloria studiò recitazione alla Neigh6borhood Playhouse con Sanford Meisner come maestro. Dotata di un immenso talento artistico 🎨, presto si impose come pittrice, dando anche numerose mostre. I suoi dipinti furono acquistati, a partire dal 1968, da Hallmark Cards e da Bloomcraft e Gloria iniziò a dipingere con successo ceramiche e oggetti per la casa. Simbolo del lifestyle e del lusso coniugato allo stile, il suo appartamento di New York è stato a lungo rappresentato dai principali magazine di interior design: piastrelle patchwork e un’eleganza che si traduce in maestosa opulenza, la lussuosa residenza è stata location di alcuni degli scatti più celebri che ritraggono la socialite.
Poi arriva il grande e forse unico amore, il più felice, quello con Wyatt Cooper (morto nel 1978). un gentiluomo del Mississippi, con cui Gloria vive sedici anni e da quest’ultimo matrimonio nascono i due figli: Anderson e Carter.
A 91 anni, la nota ereditiera, designer, scrittrice e attrice decide di raccontarsi davanti alle telecamere e ripercorre i passi della sua incredibile vita rispondendo alle domande di Anderson Cooper, il figlio più piccolo, che ha deciso di intervistarla per non “lasciare nulla di non detto” tra lui e sua madre.
Nel corso del documentario 📦, che intreccia materiali di archivio e video domestici inediti, Cooper confida di sua madre: “Da bambino ho sempre intuito che c’era della tristezza in lei”, ma allo stesso tempo sottolinea come sua madre sia la persona “più ottimista e giovanile che conosca”.
Dal suo canto Vanderbilt, intervistata da suo figlio su come sia riuscita a superare le tragedie che hanno accompagnato la sua vita confessa: “Dentro di me ho sempre portato l’immagine di un diamante che niente e nessuno può spezzare o scalfire”.
Musa, icona di stile, artista e, ancora, modella e designer, Gloria Vanderbilt ha incarnato la quintessenza dello stile e della bellezza, rappresentando per oltre mezzo secolo uno dei volti più conosciuti del jet set internazionale.
Habitué del mitico Studio 54, modella ritratta da fotografi del calibro di Richard Avedon, Gordon Parks, Louise Dahl-Wolfe, Horst P. Horst e Francesco Scavullo, negli anni Settanta, dopo una vita consacrata all’arte e alla bellezza, declinata in ogni sua forma, divenne fashion designer.

La sua carriera nella moda è iniziata negli anni Settanta, dapprima con il marchio Glentex, per cui disegnò una linea di sciarpe. Nel 1976 il designer indiano Mohan Murjani le propose di lanciare una linea di jeans usando il suo nome come logo. Più stretti di quelli che si usavano all’epoca, i jeans firmati Gloria Vanderbilt furono un successo senza precedenti: seguiti da una linea di abbigliamento e profumi, ben presto il logo col nome della socialite divenne sinonimo di lusso e qualità, che oltrepassò i limiti della moda fino a comprendere liquori e accessori di vario tipo. I diritti sui jeans furono poi acquistati nel 2002 dal gruppo Jones Apparel. Dal 1982 al 2002 L’Oréal lanciò otto fragranze col nome di Gloria Vanderbilt. Nel 1978 la Vanderbilt lanciò la propria compagnia, GV Ltd., con sede a New York. Nel corso degli anni Ottanta accusò i suoi partner e il suo avvocato di frode e, dopo un lungo processo, vinse la causa. I suoi jeans attillati rappresentano ancora oggi un autentico must have: tanti sono i siti di moda vintage che propongono modelli ormai rari e preziosi.
Autrice di quattro memoriali e di tre romanzi 📖, contributor del New York Times, di Vanity Fair ed Elle, nel 2001 la Vanderbilt ha inaugurato la sua mostra d’arte dal titolo “Dream Boxes” presso il Southern Vermont Arts Center di Manchester. Un successo di pubblico e critica, la mostra è stata seguita nel 2007 da un’altra esposizione. Inoltre Gloria Vanderbilt ha fatto molto parlare di sé per il suo ultimo romanzo, dal titolo “Ossessione: un racconto erotico”. Recensito dal New York Times come il “libro più piccante mai scritto da una ottuagenaria”, trattasi di fatto di un libro a luci rosse 🔞, i cui protagonisti fanno ampio uso di fruste, corde di seta, insieme ad ortaggi vari, usati in metodi assolutamente non convenzionali.
DALLA REALTÀ ALLA PELLICOLA 🎬
La storia del processo divenne anche il tema della miniserie, molto seguita e da rivedere, trasmessa nel 1982 dalla BBC “Little Gloria…Happy at Last”, che ottenne ben sei Emmy e un Golden Globe 🏆.
Gloria Vanderbilt
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Titolo originale | Little Gloria… Happy at Last |
Paese | Stati Uniti d6’America |
Anno | 1982 |
Formato | miniserie TV |
Genere | biografico, drammatico |
Puntate | 2 da 180 minuti ciascuna |
Interpreti e personaggi | |
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Prima TV originale | |
Dal | 23 ottobre 1982 |
Al | 24 ottobre 1982 |
Prima TV Italia | |
Dal | 17 febbraio 1985 |
Al | 18 febbraio 1985 |
Gloria Vanderbilt (Little Gloria… Happy at Last) è una miniserie televisiva in due puntate del 1982 diretta da Waris Hussein. Basata sulla biografia di Barbara Goldsmith, racconta la storia della miliardaria Gloria Laura Vanderbilt, interpretata da Angela Lansbury.