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PREMESSA

Scorrendo il calendario è normale trovare per ciascun giorno la commemorazione di uno o più “santi”.
Vi sono poi “santi” particolari che assurgono al ruolo di patroni.
Si hanno così – ad esempio – il protettore degli automobilisti, il protettore dei papà, la protettrice degli aviatori e perfino una protettrice dell’autostrada.
I più famosi tra questi ricevono il culto, con tanto di statue e santuari. Vengono venerati e pregati. Il culto dei santi è un fenomeno assai diffuso nel cattolicesimo.
È secondo questo concetto di santità o di essere appartati per Dio che Yeshùa pregò il Padre circa i suoi discepoli: “Io ti prego, non di toglierli dal mondo, ma di vigilare su di loro a causa del malvagio. Essi non fanno parte del mondo, come io non faccio parte del mondo. Santificali per mezzo della verità”. E Paolo, sulla stessa riga, dice ai discepoli di Yeshùa che non devono uscire effettivamente dal mondo, ma che devono rimanere appartati e non mischiarsi ad esso.
Come nacque allora la distorsione del concetto di santità? E come si iniziò a rendere culto ai “santi”?
Per circa trecento anni dalla nascita di Yeshùa non si fece alcuna distinzione tra seguaci di Cristo e seguaci di Cristo, tra seguaci santi e seguaci non santi.
Né si invocò mai, in tutto quel periodo, un defunto. Le preghiere erano riservate solo a Dio nel nome di Yeshùa, come la Bibbia stessa richiede.
Ma nel quarto secolo il cosiddetto “cristianesimo” era già divenuto cattolicesimo; molti pagani si convertirono in massa. Con Costantino i “cristiani” non furono più perseguitati. La loro religione divenne poi, con Teodosio, la religione dello Stato. Venne così a crearsi un fenomeno di conversione di massa in cui gli antichi pagani conservarono pressoché integralmente le loro tradizioni contrarie alla Scrittura, la parola di Dio.
Proprio in quel periodo iniziò il culto dei santi che sostituì il politeismo pagano. Vennero anche adottate festività pagane: il 25 dicembre, da festa del dio sole divenne la natività di Yeshùa (il Santo Natale).
I pagani erano soliti invocare nelle malattie Feronia od Esculapio; i cattolici sostituirono a questi i “santi” da invocare nelle malattie; man mano, secondo le epoche, furono introdotti: S. Andrea Avellino contro la apoplessia, S. Venanzio contro le cadute, S. Rita donatrice di prole, S. Pasquale Baylon capace di assicurare un marito a una zitella, e così via.
Nacquero in questo modo i santi tutelari o protettori che presero il posto delle corrispondenti divinità pagane tutelari.
I pagani erano abituati ad avere un dio tutelare per ogni categoria di lavoratori; diventati “cristiani” non fecero altro che sostituire i loro dèi pagani con speciali “santi cristiani”.
Anziché rivolgersi a Diana, protettrice dei cacciatori, si rivolsero a S. Uberto; anziché invocare Minerva, patrona della scienza e degli studi, si rivolsero a S. Caterina di Alessandria.
Spesso si rasentò il ridicolo: Giovanni Battista, che andava vestito di rozza pelle di cammello, divenne patrono dei pellicciai; S. Bernardino da Siena, che scriveva il nome di “Gesù” su speciali tavolette e le diffondeva, divenne patrono dei pubblicitari; l’angelo Gabriele, che aveva portato l’annuncio di Dio a Maria futura madre di Yeshùa, divenne per volere di un papa il protettore dei postelegrafonici; S. Lucia divenne patrona degli orologiai; S. Cristoforo patrono degli automobilisti; S. Benedetto, dato che rimase tre anni in una grotta, divenne protettore degli speleologi.
Ancora oggi si continuano a creare nuovi “santi”. E, di nuovo, si sfiora il ridicolo: S. Chiara è stata eletta protettrice della televisione perché essendo a letto ammalata aveva avuto una visione di funzioni liturgiche che si celebravano a distanza; S. Giuseppe da Copertino, che cadeva in estasi e si sollevava dal suolo, divenne protettore dei paracadutisti. Ogni città ha il proprio protettore, che sostituì l’originario semidio pagano.
Secondo la Bibbia, nessuno ha l’autorità di elevare al rango di “santo” qualcuno.
Nei primi secoli della nostra èra, nessuno – nemmeno un papa – era autorizzato a canonizzare prima del tempo, il tempo futuro che spetta solo a Dio.
Paolo scrisse: “A me, poi, pochissimo importa d’essere giudicato da voi o da un tribunale umano: anzi, non mi giudico neppure da me stesso. Poiché non ho coscienza di colpa alcuna; non per questo sono giustificato; ma colui che mi giudica è il Signore. Così, non giudicate nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore che metterà in luce le cose occulte delle tenebre e manifesterà i pensieri del cuore, e allora ciascuno avrà la sua lode da Dio”.
Dove mai sta scritto nella Bibbia che i santi morti possono essere invocati nel bisogno o fungere da mediatori tra noi e Yeshùa o tra noi e Dio? Piuttosto, la Bibbia dice che vi è un solo mediatore: “C’è un solo Dio, e un solo mediatore tra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù”.
Questa analisi non può tralasciare la questione delle immagini e delle statue dei “santi” che vengono venerati. Viene usata in ambito cattolico la parola “venerazione” per evitare la parola “adorazione”.
Ma in cosa differiscono i gesti tra venerazione e adorazione?
Probabilmente in nulla!
Gli "ATTRIBUTI"
- ACACIO=armatura da soldato, corona di spine, ramo d’acacia, spada
- AGATA=corno di unicorno, seni recisi, tenaglia, torcia o candela accesa
- AGNESE=agnello, capelli lunghi
- AGOSTINO=bambino con conchiglia
- ALBERTO MAGNO=libro e penna
- ALESSANDRO=armatura da soldato, colonna
- ALESSIO=Bastone, lettera, scala
- AMBROGIO=api, pastorale e staffile
- ANDREA=croce a “X”, pesci, reti da pesca
- ANTONIO DA PADOVA=Bambino Gesù seduto sul libro, cuore infiammato, giglio
- ANTONIO ABATE=bastone a “T”, maiale
- APOLLONIA=denti estratti, tenaglia
- BARBARA=corona, penne di pavone, torre
- BARTOLOMEO=coltello, pelle scorticata
- BASILIO=colomba, libro
- BAVONE=falcone, spada
- BENEDETTO DA NORCIA=bastone, fascio di verghe, calice con serpentelli, libro, pastorale abbaziale
- BERNARDO DI CLAIRVAUX=api, arnia, cane bianco, demonio incatenato, libro, mitria ai piedi, Ostia
- BERNARDINO DA SIENA= monogramma di Cristo IHS, pastorale abbaziale, tre mitrie
- BECKET TOMMASO=mitria, pastorale, spada
- BIAGIO=Candele, maiale, pettine da cardare
- BRIGIDA DI SVEZIA=candela accesa, corona, libro, monogramma di Cristo IHS, penna e calamaio
- BONAVENTURA DA BAGNOREGIO=Angelo, Crocifisso, libro, mitria, ostensorio
- BRUNO=asta della croce, Crocifisso, globo terrestre sotto i piedi, mitria, teschio, tre rami d’olivo
- CARLO BORROMEO=cappio al collo
- CATERINA=Corona, ruota, spada
- CATERINA DA SIENA=Crocifisso, giglio, libro, stigmate
- CECILIA= strumenti musicali
- CHIARA=Crocifisso, giglio, lampada, libro della regola, ostensorio, pastorale da badessa
- CLEMENTE=ancora
- CORNELIO=corno da caccia, spada
- CRISTINA=frecce, coltello,macina da mulino
- CRISTOFORO=Gesù bambino sulle spalle, bastone
- DOROTEA=Fiori
- DOMENICO DI GUZMAN= giglio, stella in fronte
- EGIDIO=cerva ferita
- ELENA=chiodi della croce, croce
- ELIGIO=strumenti da orafo, strumenti da maniscalco
- ELISABETTA D’UNGHERIA=brocca, cestino con pane, corona, grembiule con rose, elemosina
- ERASMO=argano, caldaia, chiodi, corvi
- EUSTACHIO=cervo con crocifisso, fornace a forma di toro
- FILIPPO=Croce, drago
- FLORIANO= macina da mulino, secchio d’acqua, soldato con lancia e bandiera
- FRANCESCA ROMANA=Angelo custode, pane
- FRANCESCO D’ASSISI= stigmate
- FRANCESCO SAVERIO=pellegrina, ciotola battesimale, Crocifisso, cuore infiammato, giglio
- GABRIELE= giglio
- GAETANO DA THIENE=Gesù bambino in braccio, corona del Rosario, cuore alato, giglio, teschio
- GEROLAMO=Leone, libro, teschio
- GIACOMO MAGGIORE=bastone, bisaccia, conchiglia, libro, pellegrina, spada
- GIOVANNI BATTISTA=agnello, croce astile
- GIOVANNI EVANGELISTA=aquila, calice da cui esce un serpente, libro
- GENNARO=ampolle, leoni
- GEROLAMO=Crocifisso
- GIOBBE= piaghe
- GIORGIO=lancia, drago
- GIUSEPPE=Bastone fiorito, strumenti del falegname
- GIUSTINA=drago, pugnale nel cuore, unicorno
- GREGORIO MAGNO=colomba, libro
- IGNIAZIO DI LOYOLA= cuore trafitto da spine, monogramma di Cristo IHS
- IVO= libro, rotolo
- LEONARDO=ceppi
- LEONE MAGNO= triregno
- LORENZO=graticola, dalmatica, elemosina, libro
- LUCA=bue alato, libro
- LUCIA= occhi su un piatto
- LUDOVICO DA TOLOSA=gigli di Francia, scettro e corona
- LUIGI DI FRANCIA=corona di spine, gigli di Francia, scettro e corona
- LUDOVICO GONZAGA=giglio
- MATTEO=alabarda, Angelo, libro
- MARCO=leone alato, libro
- MARGHERITA DA CORTONA=cagnolino, Crocifisso, teschio
- MARGERITA D’ANTIOCHIA=crocifisso, drago
- MARIA EGIZIACA=capelli lunghi, leone, Crocifisso, teschio, tre pani
- MARIA MADDALENA=capelli lunghi, Crocifisso, teschio, vaso
- MARTA=drago, mazzo di chiavi, mestoli
- MARTINO DI TOURS=armatura da soldato, spada e mantello
- MAURIZIO=armatura da soldato, spada
- MAURO=bilancia, gruccia, vanga
- MICHELE=armatura da soldato, bilancia, drago, spada o lancia
- MONICA=Crocifisso, il libro della regola
- NICOLA DA TOLENTINO=Crocifisso, giglio, libro della regola, stella sul petto
- NICOLA DI BARI=ancora, libro, mitria, nave, pani, pastorale, tre palle d’oro
- ORSOLA=corona, freccia
- PAOLO EREMITA=corvo, leoni, teschio
- PAOLO= libro
- PETRONILLA=chiavi
- PIETRO=barca, chiavi, gallo, libro
- PIETRO MARTIRE= mannaia nella testa, pugnale nel petto
- QUATTRO CORONATI=attrezzi da scultore
- RAFFAELE= pesce, ragazzo
- ROCCO=bastone, cane, piaga sulla coscia
- ROMUALDO=Bibbia, demonio, scala
- ROSA DA LIMA=ancora, bambino Gesù in braccio, corona di spine, giglio, rose
- ROSALIA=Crocifisso, rose, teschio
- SCOLASTICA=colomba, libro della regola
- SEBASTIANO=frecce
- SILVESTRO=bue, fonte battesimale, drago
- SIMONE STOCK=fiamma, scapolare
- SIMONE=sega
- STEFANO=dalmatica, libro, pietre
- TEODORO=armatura da soldato, Crocifisso
- TERESA D’AVILA=freccia, colomba, monogramma di Cristo IHS
- TOMMASO=cintura, mitria, pietra da costruzione, squadra
- TOMMASO D’AQUINO=bue, colomba, penna, sole sul petto
- VALENTINO=bambino epilettico, pastorale
- VERONICA= sudario di Cristo
- VITO=caldaia, gallo bianco
- VINCENZO FERRER= fiamma in mano, libro
- VOLFANGO=demonio, mitrie, modello di Chiesa, pastorale, scure
- ZENO= mitrie, pastorale, pesci
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