🕹 Ludopatia e gli insospettabili malati!

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Sottotitolo: “La vicinanza del 🎄 Natale, l’arrivo della 💲 tredicesima, le 💡 luci… rendono il tutto molto più ⚠️ pericoloso e la tentazione per il ludopatico diventa insopprimibile 💣…”

In tutto il mondo è cresciuta a dismisura negli ultimi anni la mania per il gioco d’azzardo, complici anche le numerose sale slot che ormai dilagano in tutte le città ed i casinò online che hanno reso disponibili le partite direttamente a casa propria, senza necessariamente volare a Las Vegas, Macao, Atlantic City o semplicemente nella sala slot sotto casa o vicina al posto di lavoro…

Ad aumentare, non sono solamente le persone comuni e spesso insospettabili (il medico, il politico, l’insegnante,  la casalinga,  il manager di successo, i pensionati…) è anche il numero di giocatori tra le celebrità: dagli attori holliwoodiani ai miti dello sport e ai vip nostrani, sono tanti i personaggi famosi che si sono dati al gioco delle slot, del poker, del blackjack e della roulette. Alcuni si sono fatti prendere un po’ la mano, altri hanno trasformato questa passione in un vero e proprio business.


Ecco, le otto star amanti dei casinò: 
alcune delle loro storie sono note da tempo, 
altre sono assolutamente insospettabili:
(by FanPage)
Ben Affleck. Il gioco d’azzardo è una delle più grandi passioni dell’attore, vincitore di ben due premi Oscar. La love story di Ben Affleck con il blackjack è cominciata più di dieci anni fa. Numerose anche le sue vittorie: pare che abbia raggiunto la cifra record di quasi 400mila dollari, che ha poi devoluto in beneficenza. La sua smania di vittoria gli è costata però cara: nel 2014, pur di portare a casa il risultato, ha barato contando le carte del blackjack, cosa non prevista dal regolamento.
Sean Connery. L’attore che ha dato più volte voce e corpo all’agente speciale 007, oltre ad essere un bravissimo attore è anche un grande giocatore di roulette. Una passione, questa, ereditata dal padre. Il suo numero preferito è il 17: secondo la leggenda, nel 1963, Connery, che si trovava in Italia per girare un film, si recò in un Casinò e mise le sue fiches su questo numero. Dopo numerosi tentativi, puntando sempre sul 17, riuscì a vincere la cifra record di 15 milioni di lire.
George Clooney. Non ha mai nascosto di essere anche un grande amante del gioco d’azzardo e un imprenditore acuto. D’altronde, non poteva essere altrimenti per uno dei protagonisti di Ocean’s Eleven e Ocean’s Twelve, tra i film più amati dai giocatori incalliti. Per questo, ha deciso di trasformare la sua passione in un vero e proprio business, dal valore di centinaia di migliaia di dollari. Nel 2007 è infatti terminata la costruzione de Las Ramblas a Las Vegas, un complesso composto di residence, hotel e casinò, di cui è co-proprietario.
Jennifer Lopez. L’attrice non ha mai fatto segreto di essere una grande amante del tavolo verde e della roulette. Tuttavia, la vera star di famiglia per quanto riguarda il gioco d’azzardo non è Jennifer Lopez, ma sua madre, Guadalupe Rodriguez. La signora pare abbia sbancato il Casinò Borgata di Atlantic City, vincendo alle slot machine quasi due milioni e mezzo di dollari.
Robert De Niro. L’attore dopo aver interpretato Asso nel film “Casinò” di Martin Scorsese all’inizio degli anni Novanta, è riuscito a concretizzare la sua passione per il gioco d’azzardo diventando il proprietario di un mega resort casinò che vedrà a breve la luce in un vero e proprio paradiso tropicale, e cioè Antigua e Barbuda. Il progetto vale 250 milioni di dollari e il suo socio in affari è James Packer, uno dei businessman australiani più famosi del mondo. De Niro non è nuovo a iniziative del genere: in passato ha già investito nel Nobu Hotel Manila situato nel City of Dreams, una struttura integrata che ospita hotel e casinò di lusso, comprensiva di 380 tavoli da gioco e 1.700 slot machine.
Vittorio De Sica. Tra i vip nostrani del passato amanti dei casinò non può non essere menzionato Vittorio De Sica. Tra i più famosi protagonisti del cinema italiano di tutti i tempi, non ha mai nascosto la sua passione per il gioco d’azzardo e soprattutto per la roulette, tanto da trasportarla anche al cinema. Non è un caso che proprio da qui abbia tratto ispirazione per film del calibro di “Il Conte Max” e “L’Oro di Napoli”, di cui era regista. Basti pensare che, seppure amasse alla follia trascorrere le vacanze sull’isola napoletana di Ischia, dichiarò che non si sarebbe mai potuto trasferire definitivamente perché lì non c’era nessun Casinò.
Cameron Diaz. Chi crede che il gioco d’azzardo sia affare per soli uomini si sbaglia di grosso. Lo sa bene l’attrice e sex symbol Cameron Diaz. Tutto è nato da un invito recapitato alla Charlie’s Angel da Ellen Degeneres per partecipare al No Limit Hold’em, un torneo a scopo benefico. Ma ben presto, la sua si è rivelata una vera e propria passione, che l’ha resa una delle celebrità più forti in questo gioco. Nel 2010 è stata eletta dalla rivista Maxim “Miss Texas Hold’em”, soffiando il titolo a Heather Graham, Mena Suvari e Jennie Garth, la Kelly di “Beverly Hills 90210”.
Rafael Nadal. Tra gli sportivi amanti del gioco non si può non annoverare Rafael Nadal, uno dei tennisti più forti di tutti i tempi. Dal 2010, quella del Texas Hold’em è diventata una passione con la quale lo spagnolo ha ammesso di trascorrere gran parte del suo tempo libero. Ha anche dichiarato che una volta conclusa la sua carriera in campo, potrebbe inserirsi nei circuito del poker, magari prendendo parte alle World Series.

I SEGNALI

Per diagnosticare la ludopatia devono essere rilevate quattro (o più) delle seguenti condizioni entro un periodo di 12 mesi:

  • bisogno di giocare quantità crescenti di denaro per ottenere l’eccitazione desiderata;
  • irrequietezza o irritabilità se si riduce o si sospende il giocare;
  • ripetuti sforzi infruttuosi per controllare, ridurre o smettere di giocare;
  • presenza di pensieri persistenti inerenti il gioco (es.: la persona ha pensieri persistenti, rivive passate esperienze di gioco, analizza gli ostacoli e pianifica la prossima giocata, pensa ai modi di ottenere denaro con cui giocare, ecc.);
  • la persona gioca quando si sente a disagio (es.: indifeso/a, colpevole, ansioso/a, depresso/a);
  • dopo aver perso denaro (anche cifre ingenti) spesso torna a giocare per ritentare (”rincorrere” le proprie perdite);
  • menzogne per occultare l’entità del coinvolgimento nel gioco;
  • compromissione delle relazioni significative, problemi sul lavoro o con lo studio a causa del gioco;
  • richieste agli altri per procurarsi il denaro necessario a risollevare situazioni finanziarie causate dal gioco.

UN FENOMENO RILEVANTE ED IN ESPANSIONE

(ANSA) – Sono oltre 1,3 milioni gli italiani malati patologici di dipendenza da gioco d’azzardo, ludopatia.

Solo poco meno del 10% (circa 12mila) sono in cura.

Il volume di denaro giocato era secondo gli ultimi dati disponibili (2017) nel “Libro Blu”, pubblicazione che riporta i dati principali sul mercato del gioco d’azzardo legale in Italia, di 101,8 miliardi di euro.

Ma secondo quanto anticipato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, il numero delle puntate registrate in Italia nel 2018 avrebbe raggiunto i 106,8 miliardi, in aumento di circa il 3% rispetto all’anno precedente.

In sostanza, e come se ogni italiano scommettesse un totale di 1.780 euro all’anno.

Dietro questi numeri si celano tantissimi giocatori occasionali (o semplici appassionati) ma anche un volume sempre più̀consistente di casi patologici.

Le persone affette da ludopatia solitamente stabiliscono con il gioco un rapporto esclusivo e altamente coinvolgente.

L’elevato livello di eccitazione li spinge a trascurare famiglia, affetti e lavoro.

Il Decreto legge 87 del 2018 ha introdotto disposizioni di contrasto al gioco d’azzardo (tra cui il divieto di qualsiasi forma di pubblicità) ed è allo studio un riordino complessivo del settore.

Ma il fenomeno necessita di continui aggiornamenti anche da parte del personale medico-sanitario.

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LA CURA

La comunità di San Patrignano ha avviato da qualche anno un percorso di recupero dedicato alle persone che presentano la dipendenza da gioco (ludopatia). Il percorso di tipo residenziale della durata minima di un anno avviene nella struttura di Botticella, nell’entroterra di Rimini. Un percorso individuale, secondo una metodologia specifica, ma comunque soggettivo, che varia a seconda delle diverse caratteristiche e necessità di ogni singolo.

❕ Modello educativo

Il percorso in Comunità si avvale di un supporto psicoterapeutico di tipo cognitivo comportamentale, volto a rimuovere tutte le convinzioni relative al gioco e a tutti gli atteggiamenti sbagliati che la dipendenza porta ad assumere.
Allo stesso tempo per il recupero pieno della persona, si rivelano fondamentali i rapporti che il soggetto sviluppa all’interno della Comunità, al fine di riacquisire una capacità relazionale sia sociale che affettiva.

🆙️ Sostegno alla persona

Per l’intera permanenza nella struttura, la persona è seguita da uno psicoterapeuta e da un educatore. Oltre a questi, successivamente il giocatore patologico viene affiancato da un altro ospite della struttura che è in fase di conclusione del percorso.

ℹ Il supporto della famiglia

Sin dalla prima richiesta di aiuto, San Patrignano individua all’interno della famiglia del giocatore patologico la persona che diventerà per lui una figura di riferimento. Questa sarà in costante contatto con l’educatore di San Patrignano.

✔ Momento di verifica

A metà percorso, è prevista una verifica di qualche giorno all’interno del proprio contesto d’origine, con il supporto dell’educatore e della figura familiare di riferimento. Tale fase serve alla persona per responsabilizzarsi e prendere coscienza dei propri cambiamenti. Al termine di queste giornate, il rientro in comunità è seguito da un’analisi di quanto vissuto e si arricchisce della presa in carico di una nuova persona entrata in percorso.

🚸 Formazione

Al fine di un reinserimento quanto più efficace, il nostro ospite segue stage formativi presso la sede di San Patrignano di Rimini per l’acquisizione di competenze utili al momento del rientro in società (es. call-center, agenzia grafica, ufficio comunicazione, laboratori agroalimentari, attività di ristorazione).


Oltre alle slot i malati di gioco d’azzardo abusano anche degli altri giochi che si possono trovare agevolmente un po’ ovunque…

I GRATTA E VINCI 

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IL GIOCO DEL LOTTO, SUPERENALOTTO, 10 E LOTTO…

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LE SCOMMESSE

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Insomma, alla fine, quando raggiunge livelli patologici, maniacali e distruttivi si tratta pur sempre di una malattia!

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