🙏 Il rispetto dell’avversario politico, uno dei tratti distintivi della democrazia! 📒 UN PICCOLO COMPENDIO PER I TANTI IMPROVVISATI DELLA POLITICA

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📒 UN PICCOLO COMPENDIO PER I TANTI IMPROVVISATI DELLA POLITICA

…che spesso intervengono a sproposito sui social al solo fine di criticare gli interventi altrui

…che si interfacciano con il concorrente politico in modo grezzo e con linguaggio da osteria

…che non sono in grado di gestire il proprio disagio e quindi diventano aggressivi ed ineducati con l’interlocutore politico (concorrente e/o avversario)

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LA PREMESSA

Il rispetto dell’avversario politico è uno dei tratti distintivi della democrazia.

Se è debole o assente viene meno la democrazia e si deve parlare di qualcos’altro.

Oggi ci troviamo agli inizi di un lento ma inesorabile processo di transizione verso un sistema politico che non contempla il rispetto per l’altra parte.

L’“AS IS”

Addio correttezza bipartisan.

Segnali allarmanti vengono dagli USA, ma nella stessa Europa e pure in Italia le cose non vanno meglio dal momento che continuamente assistiamo, da parte dei mass-media, delle forze politiche e della società civile, ad una sistematica attività rivolta a negare la legittimità dell’avversario politico, solo perché professa idee differenti.

L’attività di discredito, o solamente di non rispetto del concorrente, politico viene costantemente consumata davanti all’opinione pubblica attraverso l’uso di tutti i mezzi a disposizione, anche i più scorretti ed in totale assenza di stile, educazione… INciviltà (insomma).

Veramente un brutto segnale.

Si può essere di opinioni diverse ma non è possibile mostrarsi senza rispetto nei confronti di un collega (ancorché di schieramento diverso).

Se poi si parla di un leader e/o di un soggetto eletto dal popolo questa è una ragione sufficiente per mostrare rispetto, perché è il rispetto che costituisce il principio fondante della democrazia.

Una forza democratica è tale se riconosce all’interlocutore una regolare legittimità di espressione o di rivestire un proprio ruolo.

Vi sono poi i piccoli individui, piccoli non per statura ma per scarsissima elevatezza morale, sui quali prevale, purtroppo, il morbo dell’invidia, della consapevolezza di non essere all’altezza, dell’intolleranza, della violenza verbale e quindi vanno assumendo comportamenti di disprezzo, intolleranza e di tribalismo deleterio.

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🔻 Comportamenti che meritano di essere condannati e bollati come antidemocratici considerato che erodono le radici della democrazia rendendola sempre più vulnerabile.

È una forma di potere esercitata in modo artificioso e sofisticato, ma non sempre tale,  attraverso i mass-media ed anche i social che sta avvelenando le società occidentali dall’America all’Italia.

Un atteggiamento di soggetti gretti od improvvisati che affonda le proprie radici nella pretesa della superiorità morale, secondo cui i valori buoni e cultura stanno da una sola parte mentre gli altri non meritano altro che disprezzo.

Vi è chi crede che da una parte vi siano gli illuminati e dall’altra i barbari ed i fascisti… da educare ai veri valori.

IL TO BE”

Non vi è dubbio che tali prese di posizione oltre a compromettere i canali del dialogo rischiano di generare un clima di intolleranza sociale.

Elementi che prefigurano la fuoriuscita dal sistema democratico e conducono in territori che promettono solo uno scontro frontale ed improduttivo (a danno esclusivo della popolazione) tra opposte visioni politiche.

Chiunque creda nella democrazia e nel principio della tolleranza deve, dunque, adoperarsi affinché tali comportamenti, che rischiano di essere il lievito di forme politiche totalitarie, non si diffondano nella società. Infatti, il totalitarismo si basa sull’idea della superiorità morale, culturale e conoscitiva di una parte sull’altra.


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… chi era UGO OJETTI 

(Roma, 15 luglio 1871 – Fiesole, 1º gennaio 1946) scrittore, critico d’arte, giornalista e aforista italiano.

È tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali fascisti nel 1925 ed è nominato Accademico d’Italia nel 1930. Fa parte fino al 1933 del consiglio d’amministrazione dell’Enciclopedia Italiana. Ojetti organizza numerose mostre d’arte e dà vita ad importanti iniziative editoriali, come Le più belle pagine degli scrittori italiani scelte da scrittori viventi per l’editrice Treves e I Classici italiani per la Rizzoli.

Personalità di vastissima cultura, consegue la laurea in Giurisprudenza e, insieme, esordisce come poeta (Paesaggi, 1892). È attratto dalla carriera diplomatica, ma si realizza professionalmente nel giornalismopolitico. Nel 1894 stringe rapporti con il quotidiano nazionalista La Tribuna, per il quale scrive i suoi primi servizi da inviato estero, dall’Egitto.


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