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Lo Stato Francese non è certamente malato di filantropia acuta!
Forse, non tutti sanno che… la Francia, che taccia gli italiani di essere cattivi e razzisti…

- ha bombardato e fatto fuori il generale Gheddafi per mere esigenze di Stato (quello francese, ovviamente…), senza escludere che il precedente Presidente Sarkozy potrebbe (le indagini sono in corso) aver ricevuto proprio dal vecchio Gheddafi importanti somme per finanziare la sua campagna elettorale… fatto che, ove fosse vero, non avrebbe mai e poi mai dovuto emergere… 💥
- 💣14 paesi africani sono costretti a pagare tassa coloniale francese dalla loro indipendenza fino ad oggi.
Quando Sékou Touré della Guinea decise nel 1958 di uscire dall’impero coloniale francese, ed optò per l’indipendenza del paese, l’elite coloniale francese a Parigi andò su tutte le furie. I francesi lasciarono il paese, prendendo tutte le proprietà e distruggendo qualsiasi cosa che non si muovesse: scuole, ambulatori, immobili dell’amministrazione pubblica… e ancora macchine, libri, strumenti degli istituti di ricerca, trattori furono sabotati… e poi i cavalli e le mucche nelle fattorie furono uccisi, le derrate alimentari nei magazzini furono bruciate o avvelenate.
Nella storia, da Lumumba a Sankara, fino al recente ministro dell’economia del Mali 4 anni fa, alla Costa d’Avorio 8 anni fa o chiunque abbia provato a liberarsi da questo giogo economico ha pagato con la vita sua o della gente del proprio paese… Fatti che certamente non possono essere imputabili in via diretta alla Francia… ma sicuramente “molto molto molto” preoccupanti… che fanno pensare veramente “molto molto molto“…
❕L’obiettivo di questo gesto indegno era quello di mandare un messaggio chiaro a tutte le altre colonie che il costo di rigettare la Francia sarebbe stato molto alto.
Nessuno degli altri Stati trovò mai il coraggio di seguire l’esempio della Guinea.
Oggi 14 paesi africani sono costretti dalla Francia, attraverso un patto coloniale, a depositare l’85% delle loro riserve di valute estere nella Banca centrale francese controllata dal ministero delle finanze di Parigi.
È un sistema malvagio denunciato dall’Unione Europea, ma la Francia non è pronta a spostarsi da quel sistema coloniale che, ogni anno, muove 500 miliardi di dollari dall’Africa al ministero del tesoro francese.
Il Cfa francese (il franco delle colonie africane francesi) è rimasto in vita nonostante la Francia sia entrata nell’euro, e quindi non disponga più di alcuna “sovranità monetaria”!
Due piccoli particolari. 1) il Franco CFA (delle colonie africane francesi) è una moneta ancorata ad un cambio fisso, prima con il Franco Francese e ora con l’Euro. 2) La piena convertibilitá del Franco CFA è garantita dal Ministero del Tesoro francese.
Il Tesoro francese decide quanta moneta coloniale stampare, per chi stamparla ed a quali interessi stamparla. Ma c’è ancora di più… Tutti i proventi derivanti dall’emissione di tale moneta – reddito monetario – oltre alle riserve esosissime obbligatorie richieste dalla Francia a tali colonie in VALUTA ESTERA (dollari, euro, e quant’altro dell’ordine del 65 fino all’85%, praticamente tutti i proventi dalle esportazioni!!) vanno su un conto del Tesoro francese circondato da SEGRETO DI STATO., ecco come…
La Francia accettò soltanto un’ “indipendenza sulla carta” per le sue colonie, siglando “Accordi”, che vincolavano la natura delle loro relazioni, in particolare i legami con la moneta coloniale francese (il franco delle colonie africane francesi), il sistema educativo francese, le preferenze militari e commerciali.
I paesi africani, OGGI, devono depositare le loro riserve monetarie nazionali nella Banca centrale francese.
La Francia detiene le riserve nazionali di quattordici paesi africani dal 1961: Benin, Burkina Faso, Guinea-Bissau, Costa d’Avorio, Mali, Niger, Senegal, Togo, Camerun, Repubblica Centrafricana, Ciad, Congo-Brazzaville, Guinea Equatoriale e Gabon.
“La politica monetaria che governa un gruppo di paesi così diversi non è complicata perché, di fatto, è decisa dal ministero del Tesoro francese senza renderne conto a nessuna autorità fiscale di nessun paese, sia della CEDEAO [la comunità degli stati dell’Africa occidentale] o del CEMAC [Comunità degli stati dell’Africa centrale]”.
In base alle clausole dell’accordo che ha fondato le Banche Centrali ed il CFA (franco delle colonie africane francesi), ogni singola Banca Centrale di ciascun paese africano è obbligata a detenere almeno il 65% delle proprie riserve valutarie estere in un “operations account” registrato presso il ministero del Tesoro francese, più un altro 20% per coprire le passività finanziarie.
Il Tesoro francese ha investito le riserve estere degli stati africani alla borsa di Parigi a proprio nome.
Gli stessi paesi non sanno, né viene detto loro, quanto del bacino delle riserve valutarie estere detenute presso il ministero del Tesoro a Parigi appartiene a loro come gruppo o individualmente.
Solamente il gruppo di alti ufficiali del ministero del Tesoro francese conosce le cifre detenute negli “operations accounts”, sanno dove vengono investiti questi fondi e se esiste un profitto a partire da quegli investimenti.
Si stima che la Francia detenga all’incirca 500 miliardi di monete provenienti dagli stati africani, e farebbe qualsiasi cosa per combattere chiunque voglia fare luce su questo lato oscuro del vecchio impero.
La Francia permette agli stati africani dominati di accedere soltanto al 15% di quel denaro all’anno. Se avessero bisogno di più, dovrebbero chiedere in prestito una cifra extra dal loro stesso 65% dal Tesoro francese a tariffe commerciali.
Per rendere le cose ancora peggiori, la Francia impone un cappio sull’ammontare di denaro che i paesi possono chiedere in prestito da quella riserva. Il cappio è fissato al 20% delle entrate pubbliche dell’anno precedente. Se i paesi volessero chiedere più del 20% dei loro stessi soldi, la Francia ha diritto di veto.
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Brava gente questi francesi, rimasti all’era napoleonica e ancora convinti della loro ormai svanita e penosa “grandeur”.
Durante la seconda guerra mondiale sono stati occupati e stroncati in una manciata di giorni, hanno vissuto la dittatura da conquistati, ma non appena ne sono usciti hanno immediatamente vessato le loro colonie, rivendicando diritti e risorse…
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Diciamo che i francesi trovano, oggi, terreno fertile per approfittarsene; l’Europa è assente ed i paesi membri sono molto distratti o disinformati. Nessuno affronta seriamente la questione del colonialismo francese in Africa, che non fa parte del passato, anzi! I francesi hanno un benessere anche grazie a questo!… divulgare questo fatto è fondamentale!
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