🔻 La deriva dei partiti politici: tutti, nessuno escluso…

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…i partiti politici

“Nessun grande paese libero è stato senza di essi. Nessuno ha mostrato come un governo rappresentativo possa operare senza di essi. Essi creano l’ordine dal caos di una moltitudine di elettori.”

(James Bryce, 1921 – politico, storico e giurista inglese)

“Hanno una missione non sostituibile, da un lato nel razionalizzare, canalizzare e articolare le preferenze politiche strutturando il voto di fronte al potere e, dall’altro, nel selezionare e nel preparare il personale politico agli incarichi pubblici elettivi. Insomma, gatekeepers tra società e istituzioni.”

(David Easton, 1965 – politologo canadese)

Oggi, queste affermazioni  hanno ancora un senso?

La degenerazione dei partiti politici italiani è evidente!

La deriva dei partiti, oggi, è finalizzata a fare in modo che ai suoi militanti venga consentito di perseguire…

…“fini oggettivi, quanto vantaggi personali o entrambi gli scopi”

(Max Weber, 1974 –  sociologo, filosofo, economista e storico tedesco)

I partiti politici non sono l’unico canale di partecipazione alla democrazia, hanno però dimostrato di avere una missione non sostituibile da altri canali, in particolare essi possono:

  • razionalizzare
  • canalizzare
  • articolare

le esigenze e le necessità sociali strutturando il coinvolgimento popolare attraverso il voto 🗳.

Sono i partiti polici che selezionano e devono preparare il personale politico agli incarichi pubblici elettivi:

“i partiti politici sono dei gatekeepers (i guardiani)  tra società e istituzioni”

(David Easton, 1965)

Purtroppo, negli ultimi anni il valore, la fibra morale e politica dei partiti si è degradata; complici sono state la carenza di cultura, di capacità, di merito e di onestà intellettuale di coloro che hanno assunto le redini dei partiti stessi (cosiddetti leaders) che, inesorabilmente, hanno attratto e conferito incarichi a soggetti meramente appartenenti al loro personale “cerchio magico 💫” e/o “cricca 🕶“.

E’ così che il nepotismo, le raccomandazioni e la più o meno assenza di meritocrazia l’hanno fatta da padrona e tutt’ora imperano.

Sarebbe inutile parlare di come erano i partiti di una volta; quelli in cui i leader, a prescindere dal loro posizionamento ideologico, erano dei veri propri statisti, quelli che vivevano il loro incarico con passione e fervore! Quelli che non potevano immaginare di fare null’altro se non “fare politica”.

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Oggi è esattamente l’opposto, tutti, ma proprio tutti i politici, che siano leader o meno, pensano e si preoccupano solamente del brevissimo periodo, del loro immediato tornaconto, proietatto alle proprie tasche ed a dare una visione alterata dei dati, affinché essi possano dimostrare (fittiziamente) quanto sono stati bravi nel cambiare le cose 🤥.

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Sono quei politici “illusionisti” che, a pochi giorni dal loro incarico, riescono ad asserire di avere azzerato la disoccupazione,  avere sconfitto l’evasione,  aver azzerato il debito pubblico,  annullato le emissioni nocive e chiuso il buco dell’ozono, aver fermato i flussi migratori e tanto altro possa essere partorito dalla loro fervida fantasia…

Oggi, nei partiti politici manca il vero coinvolgimento locale, l’organizzazione delle azioni, il vero presidio sul territorio; quello che ascolta le esigenze e che al contempo fa scattare i progetti locali risolutivi e che dà il via alle “sane battaglie di pancia”  per raggiungere gli obiettivi identificati.

Le delegazioni locali sono distratte, creano poco o nulla e sono totalmente prive di contenuti, sia attrattivi che sostanziali! Questo è il fulcro!!!

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L’attenzione attuale, per le realtà politiche locali, non è più la progettualità o la volontà di risolvere, bensì l’imminente obiettivo di concretizzare meri tesseramenti fine a sé stessi, dove l’unico aspetto che conta è che siano tanti e numerosi…

Sia le realtà politiche nazionali che locali si trovano oggi a combattere la riduzione delle sovvenzioni 🤢, a dover far quadrare dei conti che sono sempre più spesso limitati per poter sostenerne le molteplici esigenze: le campagne elettorali,  gli eventi (spesso ed oltretutto abborracciati e malfatti, tanto da essere veri e propri sprechi), gli affitti, i rimborsi a piè di lista, i dipendenti, ecc.

I processi di formazione e funzionamento del potere politico a livello locale (nel breve e/o nel lungo periodo)

Si tratta di dinamiche complesse che si appoggiano alle reti di relazione tra attori politici locali e quelli nazionali; processi regolativi, non trasparenti 🤔, che creano la legittimazione del potere politico locale.
Concreti processi di costruzione dei campi di interazione nelle relazioni, correlati alla capacità di questi soggetti nel collocarsi strategicamente all’interno del partito, facendo sempre molta attenzione a non dare e non fare più di tanto.

Ovviamente,  neanche a dirlo,  a discapito delle realtà locali e dei cittadini! 

 


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